Ho molta immaginazione, con licenza quasi poetica.
Di sicuro quando osservo le persone qualche volta lo faccio con peculiare originalità.
Fin da bambina, seduta sul sedile posteriore dell'auto, guardavo le abitazioni sfilare dal finestrino; soprattutto all'imbrunire scorgevo i particolari della quotidianità, finestre illuminate, la luce fioca di una cucina che poteva illuminare una cena (chissà quale cena e cucinata da quale madre!!), stanzette disadorne o vetrate accese dal calore di un camino.
Mi perdevo nella fantasia, mi perdo tutt'ora, a pensare che dietro ad ogni balcone, nelle case, nei cortili, dentro a ogni palazzo alloggiano delle vite. Uniche!
Ogni uomo, ogni bambino, ogni madre, figlia, vecchia signora; ognuno collocato sulla linea del tempo della propria esistenza, nel suo mondo fatto di eventi importanti, di catastrofi, di piccole/grandi gioie; o magari incastrato dentro a una relazione complicata. O chissà cos'altro. Di sicuro incastrato dentro al suo mondo.
Così qualche volta, fra le persone, mi capita di guardarle e veder camminare delle sfere (delle palle proprio!!!), piccoli e grandi mondi che qualche volta si incrociano, nel silenzio totale, nella rigidità perfetta della forma che ognuno di noi prende con il tempo, con le esperienze o con la negazione. Le relazioni ci invitano ad aprire ma non è facile entrare nella vita di qualcuno, soprattutto quando l'amore intreccia le vite. Amore per un compagno di vita o per un amico, genitore, fratello.
Sono mondi chiusi, celati persino a noi stessi che ci viviamo dentro.
Le emozioni, i sentimenti fanno breccia, a volte fanno fiorire gli alberi spesso senza che nessuno se ne accorga!
Quante volte la bocca resta serrata nel silenzio che ci separa dagli altri, nell'incapacità di comunicare; nell'incomprensione. Nel bene e nel male, abbiamo lo tsunami nell'anima e chi ci sta seduto vicino passa in rassegna i canali tv nella totale inconsapevolezza.
Siamo degli universi che collidono con carichi di energie differenti, sistemi interiori che sono veri e propri mondi inesplorati; delle rive nude lambite da mari turbolenti dove non sbarca mai nessuno. Nessun esploratore che faccia un passo verso la vetta più alta, intere foreste abitate da animali feroci, distese languide screziate dai fiori; deserti, acque calme e sublimi.
La quotidianità è qualcosa che diamo per scontata. Gli eventi possono turbarci ma aspettiamo che il tempo passi....e risolva, come se si trattasse di una medicina. In qualche modo ci risolviamo con noi stessi, mettiamo a tacere, tacciamo con gli altri. Qualcosa urla forte dentro di noi e non lo sappiamo dire!
Qualcuno urla forte accanto a noi mentre la sera passiamo in rassegna i canali tv o scodelliamo la minestra!
Nell'abbraccio qualche volta, in silenzio, il mio mondo per pochi istanti preziosi, si fonde nell'amore che non so pronunciare.
Di sicuro quando osservo le persone qualche volta lo faccio con peculiare originalità.
Fin da bambina, seduta sul sedile posteriore dell'auto, guardavo le abitazioni sfilare dal finestrino; soprattutto all'imbrunire scorgevo i particolari della quotidianità, finestre illuminate, la luce fioca di una cucina che poteva illuminare una cena (chissà quale cena e cucinata da quale madre!!), stanzette disadorne o vetrate accese dal calore di un camino.
Mi perdevo nella fantasia, mi perdo tutt'ora, a pensare che dietro ad ogni balcone, nelle case, nei cortili, dentro a ogni palazzo alloggiano delle vite. Uniche!
Ogni uomo, ogni bambino, ogni madre, figlia, vecchia signora; ognuno collocato sulla linea del tempo della propria esistenza, nel suo mondo fatto di eventi importanti, di catastrofi, di piccole/grandi gioie; o magari incastrato dentro a una relazione complicata. O chissà cos'altro. Di sicuro incastrato dentro al suo mondo.
Così qualche volta, fra le persone, mi capita di guardarle e veder camminare delle sfere (delle palle proprio!!!), piccoli e grandi mondi che qualche volta si incrociano, nel silenzio totale, nella rigidità perfetta della forma che ognuno di noi prende con il tempo, con le esperienze o con la negazione. Le relazioni ci invitano ad aprire ma non è facile entrare nella vita di qualcuno, soprattutto quando l'amore intreccia le vite. Amore per un compagno di vita o per un amico, genitore, fratello.
Sono mondi chiusi, celati persino a noi stessi che ci viviamo dentro.
Le emozioni, i sentimenti fanno breccia, a volte fanno fiorire gli alberi spesso senza che nessuno se ne accorga!
Quante volte la bocca resta serrata nel silenzio che ci separa dagli altri, nell'incapacità di comunicare; nell'incomprensione. Nel bene e nel male, abbiamo lo tsunami nell'anima e chi ci sta seduto vicino passa in rassegna i canali tv nella totale inconsapevolezza.
Siamo degli universi che collidono con carichi di energie differenti, sistemi interiori che sono veri e propri mondi inesplorati; delle rive nude lambite da mari turbolenti dove non sbarca mai nessuno. Nessun esploratore che faccia un passo verso la vetta più alta, intere foreste abitate da animali feroci, distese languide screziate dai fiori; deserti, acque calme e sublimi.
La quotidianità è qualcosa che diamo per scontata. Gli eventi possono turbarci ma aspettiamo che il tempo passi....e risolva, come se si trattasse di una medicina. In qualche modo ci risolviamo con noi stessi, mettiamo a tacere, tacciamo con gli altri. Qualcosa urla forte dentro di noi e non lo sappiamo dire!
Qualcuno urla forte accanto a noi mentre la sera passiamo in rassegna i canali tv o scodelliamo la minestra!
Nell'abbraccio qualche volta, in silenzio, il mio mondo per pochi istanti preziosi, si fonde nell'amore che non so pronunciare.