Il bisogno d'amore diventa insopportabile quando prendiamo coscienza che per farci notare siamo costretti a puntare più sulla simpatia che sulla prestanza fisica! Il tempo scorre inesorabile e nonostante la nostra matura, maturissima età condividiamo la maggior parte delle serate con il gatto chiedendogli il suo parere sul perché siamo ancora single!
E in quel momento accade......è inevitabile!
Ci iscriviamo nella palestra più in voga del momento perché il gatto ci ha fatto capire che dobbiamo tornare in pista e rimetterci in forma! Ed ecco che appena varcato il tornello scatta il fatidico "colpo di fulmine"per quel tipo o quella tipa che ci lancia lo sguardo da cucciolo abbandonato. Siamo pronti a credere che il Dio dell'Amore abbia fatto centro!
Guardiamo qual tripudio di bellezza e virtù navigando nel mare delle emozioni più positive. Per sei mesi il mondo al di fuori di noi e della nostra metà della mela crede che siamo stati rapiti dagli alieni....Ebbene no!
Siamo stati rapidi e drogati d tutta quella chimica che la passione scatena. Le endorfine sprigionate dalla vivace attività sotto le lenzuola ci incollano all'oggetto del desiderio.
Siamo pronti ad accettare qualsiasi basso compromesso affinché il cucciolo non ci scappi e ci venga così a mancare quella fonte di felicità che scambiamo per il sentimento più profondo che ci sia.
Il pensiero si fissa sulla preda e perde di vista la visione oggettiva dell'amore. Quella visione che presuppone anche condivisione, progetti comuni, stima, rispetto, accettazione dell'altro.
Spingiamo via la realtà che pur di avere affetto siamo pronti a svenderci, a chiudere gli occhi su rapporti che sono forme di dipendenza reciproca.
E' un gioco al massacro. Ci sforziamo di credere che possiamo perdonare qualsiasi cosa al partner purché non ci lasci, che possiamo vivere sereni nel rapporto nonostante percepiamo che la ruota "non gira".
Viene a mancare la fiducia, patiamo la mancanza delle fondamenta di una relazione rispettosa e amorevole, crolla il castello delle aspettative.
Cominciano le discussioni, le litigate, il senso del controllo si acuisce, la vita sotto le lenzuola entra in coma...
Sbattono le porte e ci ritroviamo soli con il gatto! Di nuovo....
Lacrime, disperazione, senso di abbandono, vuoto cosmico.
Soffriamo la mancanza di un mancato sentimento.
Dura fino a quando un giorno decidiamo di rimetterci in forma senza iscriverci in palestra. Questa volta non ricadremo nell'errore!
Senza aspettativa alcuna usciamo di casa per una corsetta indossando la peggior tuta in acetato che abbiamo...sì, quella che comunica a tutto il mondo che siamo ancora molto depressi!... e ci si affianca il nostro vicino/vicina di casa. Ci accorgiamo che quella persona che ci ha sorriso mille volte non è mai stata considerata dal nostro circuito sensoriale perché eravamo impegnati con il cucciolo..
E la nostra corsetta diventa subito condivisione che ci porta ad una relazione sentimentale "sana".
Non è facile analizzare il bisogno e rinunciare a ciò che ci sembra sentimento puro. Spesso ci accontentiamo delle briciole dal piatto dell'amore quando possiamo ambire ad avere la nostra squisita e abbondante fetta di torta!
E in quel momento accade......è inevitabile!
Ci iscriviamo nella palestra più in voga del momento perché il gatto ci ha fatto capire che dobbiamo tornare in pista e rimetterci in forma! Ed ecco che appena varcato il tornello scatta il fatidico "colpo di fulmine"per quel tipo o quella tipa che ci lancia lo sguardo da cucciolo abbandonato. Siamo pronti a credere che il Dio dell'Amore abbia fatto centro!
Guardiamo qual tripudio di bellezza e virtù navigando nel mare delle emozioni più positive. Per sei mesi il mondo al di fuori di noi e della nostra metà della mela crede che siamo stati rapiti dagli alieni....Ebbene no!
Siamo stati rapidi e drogati d tutta quella chimica che la passione scatena. Le endorfine sprigionate dalla vivace attività sotto le lenzuola ci incollano all'oggetto del desiderio.
Siamo pronti ad accettare qualsiasi basso compromesso affinché il cucciolo non ci scappi e ci venga così a mancare quella fonte di felicità che scambiamo per il sentimento più profondo che ci sia.
Il pensiero si fissa sulla preda e perde di vista la visione oggettiva dell'amore. Quella visione che presuppone anche condivisione, progetti comuni, stima, rispetto, accettazione dell'altro.
Spingiamo via la realtà che pur di avere affetto siamo pronti a svenderci, a chiudere gli occhi su rapporti che sono forme di dipendenza reciproca.
E' un gioco al massacro. Ci sforziamo di credere che possiamo perdonare qualsiasi cosa al partner purché non ci lasci, che possiamo vivere sereni nel rapporto nonostante percepiamo che la ruota "non gira".
Viene a mancare la fiducia, patiamo la mancanza delle fondamenta di una relazione rispettosa e amorevole, crolla il castello delle aspettative.
Cominciano le discussioni, le litigate, il senso del controllo si acuisce, la vita sotto le lenzuola entra in coma...
Sbattono le porte e ci ritroviamo soli con il gatto! Di nuovo....
Lacrime, disperazione, senso di abbandono, vuoto cosmico.
Soffriamo la mancanza di un mancato sentimento.
Dura fino a quando un giorno decidiamo di rimetterci in forma senza iscriverci in palestra. Questa volta non ricadremo nell'errore!
Senza aspettativa alcuna usciamo di casa per una corsetta indossando la peggior tuta in acetato che abbiamo...sì, quella che comunica a tutto il mondo che siamo ancora molto depressi!... e ci si affianca il nostro vicino/vicina di casa. Ci accorgiamo che quella persona che ci ha sorriso mille volte non è mai stata considerata dal nostro circuito sensoriale perché eravamo impegnati con il cucciolo..
E la nostra corsetta diventa subito condivisione che ci porta ad una relazione sentimentale "sana".
Non è facile analizzare il bisogno e rinunciare a ciò che ci sembra sentimento puro. Spesso ci accontentiamo delle briciole dal piatto dell'amore quando possiamo ambire ad avere la nostra squisita e abbondante fetta di torta!