Molte aziende si stanno attrezzando con rigorose procedure per rimanere attive sul mercato. Il potere occupa il centro della scena.
Con impegni di formazione, corsi di teatro e ipnosi, con attività pratiche di collaborazione culinaria o subacquea, managers e venditori, migliorano le strategie per comunicare tra loro e vendere idee, servizi, prodotti.
La strada dell’ottimizzazione e della riduzione degli sprechi sta dando i suoi frutti. Ma la filosofia che ogni azienda sta cercando, la mission, è ondivaga tra un approccio olistico, autocratico e anarchico.
L’approccio olistico rispetta le dinamiche in gioco e cerca nella collaborazione le risorse e le competenze necessarie per realizzare i risultati. Le motivazioni, il lavoro interdisciplinare, la gestione della complessità, sono le leve di maggior impatto.
L’approccio autocratico si ammanta di tecnicismo, di tempi e risultati certi obbligando tutti a rispondere a rigorose procedure e metodi. Il sacrificio di tempo e di energie richiesto è totale. E’ come assistere a una marchiatura con il ferro arroventato, a una lacerazione con una lama di rasoio o un bisturi a scalpello, quando non si ha nemmeno il coraggio di guardare la siringa quando si fa il prelievo del sangue.
L’approccio anarchico, è quello della creatività individuale, delle attività urgenti, della collaborazione tra persone, del conflitto tra risultati e sopravvivenza. E’ come dire: “siamo normali, e liberi, ed è tutto molto bello così. Però non possiamo negare di avere un trauma”.
E' necessario un equilibrio perché il lavoro riguarda ogni attività umana e determina la qualità della vita. Quando un individuo si esprime e porta il suo sentire in qualcosa di materiale, trasmettendolo sotto forma di creazione di testo, di disegno, di prodotto e via dicendo, non fa altro che creare. La sua creazione fa bene a sé, all'azienda e alla comunità, diventa ‘arte’.
Con impegni di formazione, corsi di teatro e ipnosi, con attività pratiche di collaborazione culinaria o subacquea, managers e venditori, migliorano le strategie per comunicare tra loro e vendere idee, servizi, prodotti.
La strada dell’ottimizzazione e della riduzione degli sprechi sta dando i suoi frutti. Ma la filosofia che ogni azienda sta cercando, la mission, è ondivaga tra un approccio olistico, autocratico e anarchico.
L’approccio olistico rispetta le dinamiche in gioco e cerca nella collaborazione le risorse e le competenze necessarie per realizzare i risultati. Le motivazioni, il lavoro interdisciplinare, la gestione della complessità, sono le leve di maggior impatto.
L’approccio autocratico si ammanta di tecnicismo, di tempi e risultati certi obbligando tutti a rispondere a rigorose procedure e metodi. Il sacrificio di tempo e di energie richiesto è totale. E’ come assistere a una marchiatura con il ferro arroventato, a una lacerazione con una lama di rasoio o un bisturi a scalpello, quando non si ha nemmeno il coraggio di guardare la siringa quando si fa il prelievo del sangue.
L’approccio anarchico, è quello della creatività individuale, delle attività urgenti, della collaborazione tra persone, del conflitto tra risultati e sopravvivenza. E’ come dire: “siamo normali, e liberi, ed è tutto molto bello così. Però non possiamo negare di avere un trauma”.
E' necessario un equilibrio perché il lavoro riguarda ogni attività umana e determina la qualità della vita. Quando un individuo si esprime e porta il suo sentire in qualcosa di materiale, trasmettendolo sotto forma di creazione di testo, di disegno, di prodotto e via dicendo, non fa altro che creare. La sua creazione fa bene a sé, all'azienda e alla comunità, diventa ‘arte’.