Mentre il Coronavirus lavora, per così dire, ed espande la sua potenza virulenta, qualcosa del genere dobbiamo fare anche noi.
Questo nuovo virus sta cercando un anfitrione da invadere e di cui nutrirsi, e lo sta facendo molto bene e con grande efficacia.
Tuttavia, ognuno di noi può azionare adeguate barriere difensive e rafforzare il proprio “sistema immunitario” psicologico affinché non accada.
Come riuscirci, dunque?
Le strategie di buon senso che abbiamo adottato per contrastarlo sin'ora, hanno prodotto, come risultato iniziale, l’amplificazione di sensazioni ed emozioni (Paura, Indifferenza, Coraggio con le loro declinazioni). In un primo tempo siamo rimasti a guardare, 'tanto è un virus come gli altri'. Le regole? Sono le mie!
Successivamente, abbiamo continuato la nostra vita fino a quando non abbiamo capito che il mondo si è chiuso intorno a noi e le nostre abitudini e progetti sono andate in tilt. La nostra economia interiore ed esteriore è stata invasa e abbiamo cominciato a reagire con l’acqua salita alla gola. Ora annaspiamo in un mare di decisioni da prendere. Non siamo pronti all'emergenza e la fragilità di sensazioni, azioni e reazioni, sta facendo emergere come un’ombra i nostri fantasmi più biechi.
Dove abita la nostra coscienza, in questi casi, e dov'è la rotta da perseguire?
La coscienza abita qui, in una piccola barca in mezzo al mare, dove siamo noi e dove si gioca la nostra partita di ogni giorno, ma abita anche là, nel mare dove si agita qualcosa di forte. C. G. Jung l'ha definita la nostra ombra.
In barca, non possiamo dormire e non possiamo non avere una rotta, ma possiamo guardare quel mare senza nutrirlo della nostra paura, ignoranza e pigrizia.
Cosa ci può aiutare, dunque?
Per non lasciarci travolgere da questi momenti, almeno sul piano interiore, dobbiamo praticare l'autoriflessione. Dopotutto, questo virus ci sta insegnando qualcosa sulla nostra personalità, per averne cura, per svilupparla e affinarla.
E’ vero, stiamo osservando in ogni dove che c’è un vuoto di visione, c’è una contrazione di fiducia, c’è un bisogno di affidarsi a qualcuno che ci aiuti, a uno STATO che ci sostenga, ci nutra e ci assista.
La società da sempre si è data delle regole per proteggere i propri membri, ma ha bisogno, oggi più che mai, di persone responsabili, generose e collaborative. Che si prendono cura del bene collettivo e non lo sfruttano, ma lo nutrono con impegno, consapevolezza e amore.
L’autoriflessione ci può aiutare a riconoscere i nostri approcci mentali alla vita.
L'autoriflessione, ci può aiutare a fermare i momenti in cui la mente è liquida, volubile e priva di personalità. Ci può soccorrere nei momenti in cui la mente è rigida e ripiegata su comportamenti, credenze e opinioni intransigenti. Ci può permettere di entrare in uno stato di mente flessibile dove riconoscere quei processi, quegli approcci e quelle strategie che risultano più duttili ed efficaci.
Ci può aiutare, in definitiva, ad adattarci e approfittare costruttivamente, anche dei momenti più difficili.
Autoriflessione, dunque. Spazio, tempo ed energia per meditare e riflettere, guarire dai virus interiori e riempire i nostri vuoti.
Un 'piccolo' esercizio per l’autoriflessione, è questo: avere una visione positiva di sé, nel medio/lungo periodo, in cui ci sia un sorriso, un’immagine chiara, un’idea nuova da provare.
Questo nuovo virus sta cercando un anfitrione da invadere e di cui nutrirsi, e lo sta facendo molto bene e con grande efficacia.
Tuttavia, ognuno di noi può azionare adeguate barriere difensive e rafforzare il proprio “sistema immunitario” psicologico affinché non accada.
Come riuscirci, dunque?
Le strategie di buon senso che abbiamo adottato per contrastarlo sin'ora, hanno prodotto, come risultato iniziale, l’amplificazione di sensazioni ed emozioni (Paura, Indifferenza, Coraggio con le loro declinazioni). In un primo tempo siamo rimasti a guardare, 'tanto è un virus come gli altri'. Le regole? Sono le mie!
Successivamente, abbiamo continuato la nostra vita fino a quando non abbiamo capito che il mondo si è chiuso intorno a noi e le nostre abitudini e progetti sono andate in tilt. La nostra economia interiore ed esteriore è stata invasa e abbiamo cominciato a reagire con l’acqua salita alla gola. Ora annaspiamo in un mare di decisioni da prendere. Non siamo pronti all'emergenza e la fragilità di sensazioni, azioni e reazioni, sta facendo emergere come un’ombra i nostri fantasmi più biechi.
Dove abita la nostra coscienza, in questi casi, e dov'è la rotta da perseguire?
La coscienza abita qui, in una piccola barca in mezzo al mare, dove siamo noi e dove si gioca la nostra partita di ogni giorno, ma abita anche là, nel mare dove si agita qualcosa di forte. C. G. Jung l'ha definita la nostra ombra.
In barca, non possiamo dormire e non possiamo non avere una rotta, ma possiamo guardare quel mare senza nutrirlo della nostra paura, ignoranza e pigrizia.
Cosa ci può aiutare, dunque?
Per non lasciarci travolgere da questi momenti, almeno sul piano interiore, dobbiamo praticare l'autoriflessione. Dopotutto, questo virus ci sta insegnando qualcosa sulla nostra personalità, per averne cura, per svilupparla e affinarla.
E’ vero, stiamo osservando in ogni dove che c’è un vuoto di visione, c’è una contrazione di fiducia, c’è un bisogno di affidarsi a qualcuno che ci aiuti, a uno STATO che ci sostenga, ci nutra e ci assista.
La società da sempre si è data delle regole per proteggere i propri membri, ma ha bisogno, oggi più che mai, di persone responsabili, generose e collaborative. Che si prendono cura del bene collettivo e non lo sfruttano, ma lo nutrono con impegno, consapevolezza e amore.
L’autoriflessione ci può aiutare a riconoscere i nostri approcci mentali alla vita.
L'autoriflessione, ci può aiutare a fermare i momenti in cui la mente è liquida, volubile e priva di personalità. Ci può soccorrere nei momenti in cui la mente è rigida e ripiegata su comportamenti, credenze e opinioni intransigenti. Ci può permettere di entrare in uno stato di mente flessibile dove riconoscere quei processi, quegli approcci e quelle strategie che risultano più duttili ed efficaci.
Ci può aiutare, in definitiva, ad adattarci e approfittare costruttivamente, anche dei momenti più difficili.
Autoriflessione, dunque. Spazio, tempo ed energia per meditare e riflettere, guarire dai virus interiori e riempire i nostri vuoti.
Un 'piccolo' esercizio per l’autoriflessione, è questo: avere una visione positiva di sé, nel medio/lungo periodo, in cui ci sia un sorriso, un’immagine chiara, un’idea nuova da provare.