Se anche nel partecipare ad un corso di formazione come il Master viviamo la bulimia delle informazioni, queste si accumuleranno in qualche quaderno o cartella del computer, o in qualche registrazione, e probabilmente non sapremo cosa farne.
Per quanto mi riguarda non è sufficiente e invito tutti a riflettere e a mettere in pratica alcune idee.
Per cominciare, dovremo ricordarci ‘che cosa è essenziale per noi’. Perché abbiamo iniziato un percorso. E in che modo potrà essere utile nella nostra vita. E non credo sarà il superamento di un esame finale o la condizione di benessere che di incontro in incontro sperimenteremo, a regalarcelo.
Dovremo impiegare meglio la nostra attenzione. Attraverso di essa dovremo indirizzarci a cose profittevoli in termini di conoscenza, nuovi comportamenti, progetti, esercizi e nuove sfide. Dovremo capire meglio cosa è essenziale nella nostra vita e cosa possiamo filtrare dalle esperienze che viviamo.
Dovremo aggiornare i nostri algoritmi comportamentali su approfondimento, desiderio, azione.
In pratica, per quanto mi riguarda, approfondimento significa sistemare gli appunti delle lezioni, integrarle con le proprie riflessioni, completarle e renderle utili e compiute. Ogni ritardo porterà ad accumuli e impedimenti.
Desiderio significa seguire le onde motivazionali che ci guidano al di là dei compiti (colloqui, post, presentazioni, tesina, test) e conducono alla selezione di letture di cui fare sintesi di conoscenza e strumenti; alla conoscenza di persone e dei loro profili; allo sviluppo di buone prassi comunicative ed espressive.
L’azione configura la persona che si desidera essere con la voglia di partecipare, di essere nel fuoco dell’azione e della propria nuova professione.
Per fare tutto ciò dobbiamo fare i conti con le nostre abitudini e prospettive.
Con l'abitudine a procrastinare, in particolare, e con le nostre inerzie, dovremo un po’ combattere.
Con le prospettive dovremo allenarci a gestire meglio il tempo (un’ora al giorno dedicato allo studio o ad esercizi, rappresenterebbe un ottimo inizio) e a formulare dei progetti intrisi delle più lungimiranti intenzioni (un diario quotidiano delle idee, potrebbe rappresentare un principio di svolta).
Dal prossimo incontro vi invito a porvi queste domande: ‘Come ho usato questo mese? Quali competenze voglio veramente acquisire e in quali orizzonti desidero collocarle e renderle utili?’.
Guardiamo avanti! Cerchiamo di vivere intenzionalmente e di trovare il tempo per noi stessi.
Per quanto mi riguarda non è sufficiente e invito tutti a riflettere e a mettere in pratica alcune idee.
Per cominciare, dovremo ricordarci ‘che cosa è essenziale per noi’. Perché abbiamo iniziato un percorso. E in che modo potrà essere utile nella nostra vita. E non credo sarà il superamento di un esame finale o la condizione di benessere che di incontro in incontro sperimenteremo, a regalarcelo.
Dovremo impiegare meglio la nostra attenzione. Attraverso di essa dovremo indirizzarci a cose profittevoli in termini di conoscenza, nuovi comportamenti, progetti, esercizi e nuove sfide. Dovremo capire meglio cosa è essenziale nella nostra vita e cosa possiamo filtrare dalle esperienze che viviamo.
Dovremo aggiornare i nostri algoritmi comportamentali su approfondimento, desiderio, azione.
In pratica, per quanto mi riguarda, approfondimento significa sistemare gli appunti delle lezioni, integrarle con le proprie riflessioni, completarle e renderle utili e compiute. Ogni ritardo porterà ad accumuli e impedimenti.
Desiderio significa seguire le onde motivazionali che ci guidano al di là dei compiti (colloqui, post, presentazioni, tesina, test) e conducono alla selezione di letture di cui fare sintesi di conoscenza e strumenti; alla conoscenza di persone e dei loro profili; allo sviluppo di buone prassi comunicative ed espressive.
L’azione configura la persona che si desidera essere con la voglia di partecipare, di essere nel fuoco dell’azione e della propria nuova professione.
Per fare tutto ciò dobbiamo fare i conti con le nostre abitudini e prospettive.
Con l'abitudine a procrastinare, in particolare, e con le nostre inerzie, dovremo un po’ combattere.
Con le prospettive dovremo allenarci a gestire meglio il tempo (un’ora al giorno dedicato allo studio o ad esercizi, rappresenterebbe un ottimo inizio) e a formulare dei progetti intrisi delle più lungimiranti intenzioni (un diario quotidiano delle idee, potrebbe rappresentare un principio di svolta).
Dal prossimo incontro vi invito a porvi queste domande: ‘Come ho usato questo mese? Quali competenze voglio veramente acquisire e in quali orizzonti desidero collocarle e renderle utili?’.
Guardiamo avanti! Cerchiamo di vivere intenzionalmente e di trovare il tempo per noi stessi.