Per la prima volta forse sono riuscito a togliermi quella corazza di autocontrollo che mi sono cucito addosso.
Non so come o perché ho trovato comodo, indossare questa muta di protezione: per emulazione di qualcuno, forse, per il forte senso di essere all’altezza delle situazioni, probabilmente.
In passato, dalla scuola da dove provengo, mi hanno sempre trasmesso un forte messaggio, che, chi deve avere in futuro e buone attitudini al comando, non deve fra trapelare le proprie emozioni, per non perdere forse di credibilità. Sinceramente non l’ho mai capito, ma probabilmente in qualche maniera, questo meccanismo è diventato parte di me.
Ogni volta che non ho provato a fare qualcosa di nuovo, ogni volta che non sono uscito dalla mia zona di confort, ogni volta che non ho fatto qualcosa per timore delle conseguenze, probabilmente ho creato la mia corazza, pannello dopo pannello.
In questi mesi, per la prima volta mi sono messo a nudo, spogliato delle mie ansie e paure, ho mostrato tutto me stesso, le cose che amo fare, le paure che ho vissuto, che ogni tanto vivo, senza inibizioni, senza quella subdola paura di ricevere critiche per gli errori fatti.
La cosa mi è piaciuta molto. Ho sentito un forte avvicinamento alle persone, quasi come se da sempre, facessi parte di loro.
Forse è vero, aprirsi verso sé stessi vuol dire aprirsi agli altri e l’ho fatto mettendo sul piatto della condivisone quello che provo e che ho provato in passato. Oggi, mi sento e mi penso un po’ diverso.
Non so come o perché ho trovato comodo, indossare questa muta di protezione: per emulazione di qualcuno, forse, per il forte senso di essere all’altezza delle situazioni, probabilmente.
In passato, dalla scuola da dove provengo, mi hanno sempre trasmesso un forte messaggio, che, chi deve avere in futuro e buone attitudini al comando, non deve fra trapelare le proprie emozioni, per non perdere forse di credibilità. Sinceramente non l’ho mai capito, ma probabilmente in qualche maniera, questo meccanismo è diventato parte di me.
Ogni volta che non ho provato a fare qualcosa di nuovo, ogni volta che non sono uscito dalla mia zona di confort, ogni volta che non ho fatto qualcosa per timore delle conseguenze, probabilmente ho creato la mia corazza, pannello dopo pannello.
In questi mesi, per la prima volta mi sono messo a nudo, spogliato delle mie ansie e paure, ho mostrato tutto me stesso, le cose che amo fare, le paure che ho vissuto, che ogni tanto vivo, senza inibizioni, senza quella subdola paura di ricevere critiche per gli errori fatti.
La cosa mi è piaciuta molto. Ho sentito un forte avvicinamento alle persone, quasi come se da sempre, facessi parte di loro.
Forse è vero, aprirsi verso sé stessi vuol dire aprirsi agli altri e l’ho fatto mettendo sul piatto della condivisone quello che provo e che ho provato in passato. Oggi, mi sento e mi penso un po’ diverso.