Tra le mie convinzioni c’era quella di pensare all'improvvisazione teatrale come a un’esperienza di sopravvivenza nella jungla. Una 'roba' insormontabile, piena d’insidie, senza una preparazione adeguata, da dentro o fuori. Sotto il peso di una bella dose di ansia, con enormi aspettative, con forti emozioni e … vuoto mentale.
Dopo aver riflettuto a lungo, un po’ per reazione e un po’ per sfida, mi sono detto: “non si può che provare”.
E, come spesso accade, certe convinzioni limitanti si rivelano come una barzelletta da cui far partire una rivoluzione.
Mi piace l'idea di poter condividere ciò che rappresenta per me l’essenza di questa esperienza. E in un certo senso è un augurio per le persone che vogliono lanciarsi in questa avventura.
Abbozza un’idea, affidati all'istinto, ascolta il corpo e vai. Scopri cosi che c’è tanto da lasciare andare: schemi, strutture, pensieri, comode associazioni. Racconta di te nel 'qui-e-ora' sotto i riflessi della tua Storia. Disinnesca il preconfezionato e affronta momento per momento la situazione che trovi davanti. Non puoi prefiggerti uno scenario perché non sei solo, ci sono più narratori con i loro mondi.
Ascolta! Raccogli quello che c’è: stimoli, un contesto, una posizione, un movimento. Non aggrapparti ad uno stereotipo perché funziona poco, devi venire fuori. È libertà come da bambini. È un regredire per crescere. Gioca! Perché nel gioco puoi trovare la naturalezza e perché davvero scendi nell'intimo, ti apri ad un dialogo interno, trovi le risorse che hai, senti la vitalità. Non sentirti spaesato, ci sono i tuoi compagni. C'è la fiducia di ciò che sei. Cade l’estetica perché non conta, l’importante è divertirsi. Esalta l’errore per accorgerti di quanto in fondo sia leggero. Si tratta di inviti, di proposte, di risate tra persone che abbassano pian piano le proprie barriere. È tenero, delicato, una sorprendente scoperta. Offriti con tutto quello che sei con la fiducia di esprimere i tuo valore.
Batti le mani, entra, gioca, crea.
Ma alla fine, sappiamo giocare con noi stessi?
Quali sono i passi? Parliamo di questo e altro ancora all'incontro di mercoledì 31/10 alle ore 21.00
Presso UP STEP in Viale Po, 3 a Ferrara
Sei invitato, Ti aspetto!
http://www.stepconsapevole.it/laboratori.html
Dopo aver riflettuto a lungo, un po’ per reazione e un po’ per sfida, mi sono detto: “non si può che provare”.
E, come spesso accade, certe convinzioni limitanti si rivelano come una barzelletta da cui far partire una rivoluzione.
Mi piace l'idea di poter condividere ciò che rappresenta per me l’essenza di questa esperienza. E in un certo senso è un augurio per le persone che vogliono lanciarsi in questa avventura.
Abbozza un’idea, affidati all'istinto, ascolta il corpo e vai. Scopri cosi che c’è tanto da lasciare andare: schemi, strutture, pensieri, comode associazioni. Racconta di te nel 'qui-e-ora' sotto i riflessi della tua Storia. Disinnesca il preconfezionato e affronta momento per momento la situazione che trovi davanti. Non puoi prefiggerti uno scenario perché non sei solo, ci sono più narratori con i loro mondi.
Ascolta! Raccogli quello che c’è: stimoli, un contesto, una posizione, un movimento. Non aggrapparti ad uno stereotipo perché funziona poco, devi venire fuori. È libertà come da bambini. È un regredire per crescere. Gioca! Perché nel gioco puoi trovare la naturalezza e perché davvero scendi nell'intimo, ti apri ad un dialogo interno, trovi le risorse che hai, senti la vitalità. Non sentirti spaesato, ci sono i tuoi compagni. C'è la fiducia di ciò che sei. Cade l’estetica perché non conta, l’importante è divertirsi. Esalta l’errore per accorgerti di quanto in fondo sia leggero. Si tratta di inviti, di proposte, di risate tra persone che abbassano pian piano le proprie barriere. È tenero, delicato, una sorprendente scoperta. Offriti con tutto quello che sei con la fiducia di esprimere i tuo valore.
Batti le mani, entra, gioca, crea.
Ma alla fine, sappiamo giocare con noi stessi?
Quali sono i passi? Parliamo di questo e altro ancora all'incontro di mercoledì 31/10 alle ore 21.00
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