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'Lo stato di flusso (Flow)' di Luca Stocchi

7/9/2015

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Di cosa sto parlando? di un stato d’animo che in psicologia è definito come, uno stato della coscienza, in cui l’attenzione è completamente occupata dallo svolgimento di una azione, senza lasciare spazio a nient’altro.

Immaginate di svolgere una azione o una attività che vi coinvolge e interessa, che vi piace e gratifica, in cui siete talmente immersi e assorbiti che, non avete la percezione del  tempo che scorre, si perde il senso della fame, della sete, delle esigenze fisiologiche, nulla vi distrae. L’attenzione, la concentrazione sono talmente intense e profonde che, altre attività necessarie, rimangono in secondo piano.

Qualche esempio: leggere un libro, un allenamento fisico, studiare, scrivere un post.

Lo psicologo Mihalyi Csikszentmihalyi, negli anni 70, osservando e studiando i pittori totalmente immersi nel loro lavoro, è stato il primo  a definire questo stato di coscienza, come “lo stato di flusso”. Egli ha dimostrato che, quando svolgiamo attività impegnative, di cui abbiamo, o meglio riteniamo di avere le competenze e abilità utili allo scopo,ci attiviamo in modo positivo, aumentano attenzione e motivazione, ci percepiamo più efficaci, il compito da fare diventa un obbiettivo gratificante e non peso.

Le condizioni di flusso coincidono con i livelli massimi di prestazione e motivazione.

Csikszentmihalyi inoltre, identifica 9 fattori che combinati tra di loro costituiscono l’esperienza di flusso:

1) Obiettivi chiari: passi e modalità di raggiungimento sono ben definiti.

2) Concentrazione totale sull’attività: un elevato grado di concentrazione dentro ad un limitato campo di attenzione (la persona è tempo sul presente).

3) Perdita di autoconsapevolezza: il soggetto è talmente immerso nell’attività da svolgere, da non preoccuparsi del suo ego.

4) Distorsione del senso del tempo:il soggetto non si rende conto del suo scorrere.

5) Retroazione diretta e inequivocabile: l'effetto dell’attività deve essere chiara e sentita, percepita nell’immediato dal soggetto.

6) Bilanciamento tra sfida e capacità:per il soggetto l’attività da svolgere non è né troppo facile né troppo difficile.

7) Senso di controllo: il soggetto deve avere la percezione di avere tutto sotto controllo e di poter dominare la situazione.

8) Piacere intrinseco: l’azione dà un piacere profondo e intenso, fine a se stesso.

9) Integrazione tra azione e consapevolezza: la concentrazione e l'impegno sono massimi. La persona è talmente assorta nell'azione da fare apparire l'azione naturale.

Quindi se desideriamo vivere una esperienza di flusso è necessario essere motivati fortemente, entrando in azione per il piacere di farlo.Gli obiettivi a breve termine occorre che siano definiti e chiari. Feedback continui e immediati, cioè osservare lo sviluppo ad esempio di un quadro, un disegno, un post per il blog, mentre si è in azione. l’attività svolta è quasi ai limiti delle nostre capacità, ma non così tanto da attivare l’ansia.

Molto importante la sensazione in cui ci dobbiamo sentire, possiamo vederla la linea di confine tra l’ansia e la noia, quella linea che, secondo M. Csiksgentmihalyi è quello stato di piacere che le persone sentono quando una sfida è bilanciata con la propria capacità di agire.

Nei percorsi di crescita personale, nella ricerca della performance ottimale, è importante saper fare esperienza e utilizzare in modo funzionale lo “stato di flusso”.E’ uno strumento che, se usato in modo corretto è di grande aiuto, sia per fare gli steps necessari, che per raggiungere l’obiettivo, sia esso sportivo, professionale, personale.

Inoltre, è un’esperienza che apre uno spazio interno, un mondo meraviglioso.


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