I conflitti interiori sono il risultato di disallineamenti tra bisogni, ricerca di un risultato, ottenimento di qualcosa o chiusura nella propria realtà, e condizionano l’agire delle persone, soprattutto quando le parti di noi in contrasto non vengono accettate ma combattute, causando un vuoto ancora più profondo nell’identità.
Sembra che la mente voglia qualcosa, il cuore altro e la pancia altro ancora.
Può sembrare riduttivo, in realtà questi tre “luoghi” dell’organismo sono i più ricchi di tessuto nervoso, e attraverso essi vengono sintetizzate molte sostanze, quali neurotrasmettitori, ormoni, proteine, cioè la base biologica del nostro comportamento.
Visto in prospettiva psicologica la mente rappresenta il sub-conscio, le regole, l’introiezione di modelli da figure genitoriali, sociali, sovrastrutture che condizionano enormemente l’azione, le viscere sono l’inconscio, ciò che non conosciamo di noi stessi, perché radicato nel profondo del nostro essere, che condiziona ogni nostro singolo gesto, sono le pulsioni, istinti, la parte “animale” di noi, fortemente influenzata dalle emozioni e sensazioni di ogni genere.
Vi è infine il cuore, l’Io, il mediatore tra due mondi contrastanti, l’istinto e la regola, il genitore e il sogno, la razionalità e l’irrazionalità. Il cuore è la parte più vera di noi, è l’insieme di quelle caratteristiche interiori ed esteriori che sin dalla nascita hanno segnato il nostro cammino. È il luogo dove rifugiarsi quando dobbiamo prendere decisioni importanti, perché attraverso esso vediamo fuori da noi e allo stesso tempo dentro di noi.
Perché non possiamo dimenticarci di nessuna delle parti che ci compongono, hanno tutte un valore, la scelta consiste nel decidere chi davvero si vuole essere, comprendendo che oltre al bene abbiamo anche il male dentro, ma il male basta ringraziarlo per la sua funzione, di giudizio, espressione di istinti, bisogni, considerando la sua parte “sana” come un alleato, che invece di bloccarti le mani le stringe forte, accompagnandoti lungo il percorso.
Sembra che la mente voglia qualcosa, il cuore altro e la pancia altro ancora.
Può sembrare riduttivo, in realtà questi tre “luoghi” dell’organismo sono i più ricchi di tessuto nervoso, e attraverso essi vengono sintetizzate molte sostanze, quali neurotrasmettitori, ormoni, proteine, cioè la base biologica del nostro comportamento.
Visto in prospettiva psicologica la mente rappresenta il sub-conscio, le regole, l’introiezione di modelli da figure genitoriali, sociali, sovrastrutture che condizionano enormemente l’azione, le viscere sono l’inconscio, ciò che non conosciamo di noi stessi, perché radicato nel profondo del nostro essere, che condiziona ogni nostro singolo gesto, sono le pulsioni, istinti, la parte “animale” di noi, fortemente influenzata dalle emozioni e sensazioni di ogni genere.
Vi è infine il cuore, l’Io, il mediatore tra due mondi contrastanti, l’istinto e la regola, il genitore e il sogno, la razionalità e l’irrazionalità. Il cuore è la parte più vera di noi, è l’insieme di quelle caratteristiche interiori ed esteriori che sin dalla nascita hanno segnato il nostro cammino. È il luogo dove rifugiarsi quando dobbiamo prendere decisioni importanti, perché attraverso esso vediamo fuori da noi e allo stesso tempo dentro di noi.
Perché non possiamo dimenticarci di nessuna delle parti che ci compongono, hanno tutte un valore, la scelta consiste nel decidere chi davvero si vuole essere, comprendendo che oltre al bene abbiamo anche il male dentro, ma il male basta ringraziarlo per la sua funzione, di giudizio, espressione di istinti, bisogni, considerando la sua parte “sana” come un alleato, che invece di bloccarti le mani le stringe forte, accompagnandoti lungo il percorso.