Ciao a tutti, sto scrivendo oggi cercando di superare il mio panico da foglio bianco. Mi sto chiedendo cosa possa raccontare una ragazza come me. Tante sono le idee che mi frullano in testa, nessuna mi sembra importante.
Vi racconterò ciò che è stato significativo per me....
Di recente mi sono ritrovata a riflettere sulla libertà di essere sè stessi; mi sono chiesta dove mi sento libera e da che momento la mia concezione di libertà è cambiata.
Il pensiero corre subito a Miasto, la comune di Osho vicino a Siena. Tre anni fa sono andata lì per fare un campo di meditazione che avrebbe cambiato tutto. Ho passato una settinana con ragazzi della mia età facendo esercizi di arti marziali e meditazioni sotto la guida di Advaita, il mio maestro.
Ricordo molto bene i primi momenti a Miasto... credevo di essere stata catapultata in un altra realtà: tutti ballavano e si abbracciavano naturalmente senza la minima preoccupazione di cosa pensessero gli altri.
Un comportamento assolutamente assurdo nel mondo di un adolescente governato dalla legge dell'apparenza e della moda.
Inizialente integrarmi è stato difficilissimo...
Durante una delle tante meditazioni, ballando con gli occhi coperti, non so come ho finalmente capito. La musica era tutto intorno a me e tutto il resto è sparito... ero solo io, musica e ritmo.
Senza accorgermene ho iniziato a lasciar fluire l'energia dentro di me ed ho iniziato a piangere. Nessun giudizio o commento esterno aveva senso per me, mi sentivo perfetta e non avevo bisogno di nessuna conferma.
Man mano che mi aprivo ed ero me stessa trovavo sempe più persone che miapprezzavano per ciò che ero, senza mashere, senza convenzioni. L'esperienza nel campo di Osho ha dato inizio a una ricerca, a un viaggio che va oltre la socientà e le sue regole. A ottobre ho preso il Sannyas per riconoscere questo viaggio e dargli un nome che possa rimanere con me per sempre, come una rinascità ho trovato la mia libertà, il mio modo.
'Sannyas significa coraggio più di ogni altra cosa, perché è un'affermazione della tua individualità, una dichiarazione di libertà, la dichiarazione che non farai più parte della follia collettiva, della psicologia di massa. È la dichiarazione che stai diventando universale; non apparterrai a nessun Paese, a nessuna chiesa, a nessuna razza, a nessuna religione.' (Osho)
Vi racconterò ciò che è stato significativo per me....
Di recente mi sono ritrovata a riflettere sulla libertà di essere sè stessi; mi sono chiesta dove mi sento libera e da che momento la mia concezione di libertà è cambiata.
Il pensiero corre subito a Miasto, la comune di Osho vicino a Siena. Tre anni fa sono andata lì per fare un campo di meditazione che avrebbe cambiato tutto. Ho passato una settinana con ragazzi della mia età facendo esercizi di arti marziali e meditazioni sotto la guida di Advaita, il mio maestro.
Ricordo molto bene i primi momenti a Miasto... credevo di essere stata catapultata in un altra realtà: tutti ballavano e si abbracciavano naturalmente senza la minima preoccupazione di cosa pensessero gli altri.
Un comportamento assolutamente assurdo nel mondo di un adolescente governato dalla legge dell'apparenza e della moda.
Inizialente integrarmi è stato difficilissimo...
Durante una delle tante meditazioni, ballando con gli occhi coperti, non so come ho finalmente capito. La musica era tutto intorno a me e tutto il resto è sparito... ero solo io, musica e ritmo.
Senza accorgermene ho iniziato a lasciar fluire l'energia dentro di me ed ho iniziato a piangere. Nessun giudizio o commento esterno aveva senso per me, mi sentivo perfetta e non avevo bisogno di nessuna conferma.
Man mano che mi aprivo ed ero me stessa trovavo sempe più persone che miapprezzavano per ciò che ero, senza mashere, senza convenzioni. L'esperienza nel campo di Osho ha dato inizio a una ricerca, a un viaggio che va oltre la socientà e le sue regole. A ottobre ho preso il Sannyas per riconoscere questo viaggio e dargli un nome che possa rimanere con me per sempre, come una rinascità ho trovato la mia libertà, il mio modo.
'Sannyas significa coraggio più di ogni altra cosa, perché è un'affermazione della tua individualità, una dichiarazione di libertà, la dichiarazione che non farai più parte della follia collettiva, della psicologia di massa. È la dichiarazione che stai diventando universale; non apparterrai a nessun Paese, a nessuna chiesa, a nessuna razza, a nessuna religione.' (Osho)