
Cibi light: opportunità per la salute o semplicemente una moda, un business?
Latte scremato, yogurt 0,1%, bibite “zero” e biscotti ipocalorici pubblicizzati da campionesse olimpiche:un’industria che funziona.
Oggi chiedo e me stessa e a chi legge:
” Nel complesso ed intrigante mondo delle relazioni interpersonali, il concetto di leggerezza è consono ovvero incompatibile?”
L’educazione tradizionale opterebbe senz’altro per la seconda soluzione.
Ci hanno insegnato che in amore bisogna dare tanto, anzi, tantissimo, anzi…il più possibile.
Amare – ci hanno sempre detto – significa comprendere l’altro, quindi prendersi cura della sua condizione nella sua interezza.
Ma siamo così convinti che l’intensità della relazione sia direttamente proporzionale alla quantità di carico che ci assumiamo?
“ D’ora in poi non preoccuparti…a Te penserò io…”
Bello poterlo affermare ed emozionante sentirselo dire, ma – domanda provocatoria – “ le cose stanno veramente in questo modo?”
Non sono, in realtà, oggi così sicura che l’intensità di una relazione si debba/possa misurare in base alla “ quantità di carico “ che uno od entrambi i soggetti si assumono all’interno di essa, laddove “ carico “ sta per “ fardello personale “che il soggetto inevitabilmente porta con sè.
L’esperienza insegna ( a nostre spese ma come potrebbe essere altrimenti ? ) che facendosi carico totale della vita dell’altro/a si perdono importanti energie; la perdita di energia inquina e l’inquinamento genera confusione avvelenando la relazione stessa talvolta senza ritorno.
In un’ottica di reale cambiamento, quindi, come identificare l’obbiettivo, e la conseguente strategia da mettere in atto, per conseguire un “ wellness relazionale “ ?
Una più intensa “ centratura di sé” anzitutto, volta ad imparare a “ togliere “ nelle relazioni, privilegiando uno scambio dinamico rispetto alla pre – occupazione di norma fonte di staticità, quindi di “ stagnamento”.
Una controtendenza socio – culturale, una strada nuova che vale la pena percorrere, consapevoli che amare “ con leggerezza “ non significa (banalmente) vivere un rapporto con superficialità, ma semplicemente attivare una modalità “ sana”.
Come il fegato non ama i grassi e si infiamma in caso di sovraccarico, parimenti il cuore rischia di ammalarsi se troppo gravato, motivo per cui – pensando ai versi cantati da quella straordinaria donna che Alceo di Mitilene definì “divina dolce e ridente“ apriamo mente e cuore ad un amore forse “ipocalorico” ma non per questo meno intenso e felice.