La postura è l’espressione della nostra storia, comprende un vissuto ereditario con la genetica, vissuto personale e formazione e deformazione culturale, memoria dei traumi, fisici e emotivi, stress, tipo di lavoro, sport.
Vi è una stretta relazione tra forma e funzione, con la vita che può formare o deformare.
Attraverso la postura ci atteggiamo e rapportiamo con gli altri e con noi stessi.
In condizioni di assenza di patologia o particolari dolori e disfunzioni il nostro corpo soddisfa tre leggi: Equilibrio, Economia e Comfort.
Il corpo cerca innanzitutto una posizione di equilibrio, tale posizione inoltre deve essere il meno dispendiosa possibile in termini energetici e dev’essere confortevole.
Questa gerarchia può essere ribaltata in situazioni di malessere, ad esempio in caso di dolore il corpo potrebbe ricercare una posizione principalmente di comfort, sebbene in equilibrio instabile e molto dispendiosa dal punto di vista energetico.
Gli squilibri che si creano vengono però compensati dal nostro organismo attraverso adattamenti.
Il corpo cerca prima di tutto di evitare il dolore, per questo crea compensi spesso disfunzionali, che con il tempo degenerano.
Questa capacità può essere vista come un vaso, con ogni compensazione che lo riempie di acqua, finché non si rompe. Le problematiche che un soggetto incontra durante la vita (lesioni, traumi fisici e emotivi) si sommano e con il tempo vanno a saturare le capacità di adattamento.
Vi è una stretta relazione tra forma e funzione, con la vita che può formare o deformare.
Attraverso la postura ci atteggiamo e rapportiamo con gli altri e con noi stessi.
In condizioni di assenza di patologia o particolari dolori e disfunzioni il nostro corpo soddisfa tre leggi: Equilibrio, Economia e Comfort.
Il corpo cerca innanzitutto una posizione di equilibrio, tale posizione inoltre deve essere il meno dispendiosa possibile in termini energetici e dev’essere confortevole.
Questa gerarchia può essere ribaltata in situazioni di malessere, ad esempio in caso di dolore il corpo potrebbe ricercare una posizione principalmente di comfort, sebbene in equilibrio instabile e molto dispendiosa dal punto di vista energetico.
Gli squilibri che si creano vengono però compensati dal nostro organismo attraverso adattamenti.
Il corpo cerca prima di tutto di evitare il dolore, per questo crea compensi spesso disfunzionali, che con il tempo degenerano.
Questa capacità può essere vista come un vaso, con ogni compensazione che lo riempie di acqua, finché non si rompe. Le problematiche che un soggetto incontra durante la vita (lesioni, traumi fisici e emotivi) si sommano e con il tempo vanno a saturare le capacità di adattamento.