“Liberare gli armadi“, “liberare la zavorra”. Rifletto su queste frasi di Lorenzo.
Ho sempre fatto fatica a buttare via, e così con il tempo ho riempito gli armadi e gli scantinati di cose inutili. Poi un anno è arrivata l’alluvione. Ho buttato via tutto con grande dispiacere, ma una volta liberata e ripulita la stanza è stata una soddisfazione ritrovare tanto spazio a disposizione dove poter mettere mobili nuovi e cose di cui avrei avuto veramente bisogno.
Non è facile uscire dall’immobilismo interiore, perchè esso è una specie di sonno dell’anima, una sorta di refrattarietà dei suoi recettori a ciò che un tempo poteva destare emozione e che la ripetitività e l’abitudine ha trasformato piano piano in staticità. O, peggio, ti sei costruito addosso una corazza, robusta e protettiva, ma nello stesso tempo così pesante che non ti permette di muovere un solo passo.
Difficile uscire da questa situazione. Spesso non ne hai consapevolezza . Talvolta la percepisci come una condizione di equilibrio e di sicurezza che hai paura di alterare.
E’ la vita , allora, che ti viene incontro. Forse per disegno o, chissà, forse solamente per caso, liberando il vento delle emozioni. Gioiose come in un innamoramento, dolorose come nella perdita di una persona cara, angoscianti come nella scoperta di una malattia. Non e’ fondamentale la loro natura, ciò che conta è la loro intensità. Esse arrivano come uno tsunami e ti travolgono all’improvviso. Non potrai contrastarle, opporvi resistenza. Dovrai soltanto seguire il flusso. Non senza paura , non senza ferite, non senza speranze subitamente disilluse. Nel fluttuare ti allontanerai dal tuo mondo, perderai cose a cui tenevi, altre le vedrai diventare sempre più lontane e sempre più piccole. Ti sentirai confuso , frastornato e impaurito di fronte a tanto sconquasso ma quell’onda ti farà fare centinaia di metri in avanti. Un nuovo punto di vista da cui osservare con occhi rinnovati scoprendo con meraviglia cose a te sconosciute o ritrovando con entusiasmo cose a te care da sempre . Nuove scoperte e nuovi equilibri. Un ribilanciamento di antichi e nuovi valori.
Le emozioni sono il primo passo per svelarci chi siamo dentro e liberare l’anima. Perchè iniziare un processo di scoperta e di rinnovamento con razionalità è difficile, e disfarci con consapevolezza della zavorra lo è ancora di più. Così stancamente si gira in tondo entro i confini del proprio giardino, lo sguardo fisso a terra per scoprire un tipo d’erba che ancora non conosci, finche’ finalmente arriva il vento, alzi gli occhi e lo sguardo abbraccia tutto il cielo.
Lasciamoci emozionare !
Ho sempre fatto fatica a buttare via, e così con il tempo ho riempito gli armadi e gli scantinati di cose inutili. Poi un anno è arrivata l’alluvione. Ho buttato via tutto con grande dispiacere, ma una volta liberata e ripulita la stanza è stata una soddisfazione ritrovare tanto spazio a disposizione dove poter mettere mobili nuovi e cose di cui avrei avuto veramente bisogno.
Non è facile uscire dall’immobilismo interiore, perchè esso è una specie di sonno dell’anima, una sorta di refrattarietà dei suoi recettori a ciò che un tempo poteva destare emozione e che la ripetitività e l’abitudine ha trasformato piano piano in staticità. O, peggio, ti sei costruito addosso una corazza, robusta e protettiva, ma nello stesso tempo così pesante che non ti permette di muovere un solo passo.
Difficile uscire da questa situazione. Spesso non ne hai consapevolezza . Talvolta la percepisci come una condizione di equilibrio e di sicurezza che hai paura di alterare.
E’ la vita , allora, che ti viene incontro. Forse per disegno o, chissà, forse solamente per caso, liberando il vento delle emozioni. Gioiose come in un innamoramento, dolorose come nella perdita di una persona cara, angoscianti come nella scoperta di una malattia. Non e’ fondamentale la loro natura, ciò che conta è la loro intensità. Esse arrivano come uno tsunami e ti travolgono all’improvviso. Non potrai contrastarle, opporvi resistenza. Dovrai soltanto seguire il flusso. Non senza paura , non senza ferite, non senza speranze subitamente disilluse. Nel fluttuare ti allontanerai dal tuo mondo, perderai cose a cui tenevi, altre le vedrai diventare sempre più lontane e sempre più piccole. Ti sentirai confuso , frastornato e impaurito di fronte a tanto sconquasso ma quell’onda ti farà fare centinaia di metri in avanti. Un nuovo punto di vista da cui osservare con occhi rinnovati scoprendo con meraviglia cose a te sconosciute o ritrovando con entusiasmo cose a te care da sempre . Nuove scoperte e nuovi equilibri. Un ribilanciamento di antichi e nuovi valori.
Le emozioni sono il primo passo per svelarci chi siamo dentro e liberare l’anima. Perchè iniziare un processo di scoperta e di rinnovamento con razionalità è difficile, e disfarci con consapevolezza della zavorra lo è ancora di più. Così stancamente si gira in tondo entro i confini del proprio giardino, lo sguardo fisso a terra per scoprire un tipo d’erba che ancora non conosci, finche’ finalmente arriva il vento, alzi gli occhi e lo sguardo abbraccia tutto il cielo.
Lasciamoci emozionare !