Ogni giorno siamo sui blocchi di partenza pronti a regolare le nostre vite di fronte a un adattamento, un cambiamento o a una scelta difficile, e ci chiediamo: ‘come pensare in modo più chiaro ed efficace? Come dare una svolta alla vita? Come progettare esperienze utili e positive? Come migliorare la salute e il benessere? Come equilibrare la vita lavorativa e personale?
In altre parole ‘come si fa, a dispetto delle circostanze, a rimanere vivi, in salute e talvolta guarire dalle nostre pene emotive o dalle nostre abitudini senza speranza?’
La risposta arriva ‘senza sforzo’ se ci poniamo la domanda giusta.
D’accordo, niente va come dovrebbe, i problemi bussano alla porta, le emozioni zampillano, ma ‘come faccio a sentirmi vivo, in salute, e ad apprezzare quello che c’è?’
La domanda giusta è la prima cosa da cercare. Serve per modificare i processi mentali, per fare la cosa giusta e per agire con responsabilità.
Se penso a chi sta vivendo un momento difficile come una malattia, una separazione, un lutto o la perdita del lavoro, le domande giuste, come soluzione al proprio dolore emozionale, possono far sorridere, ma rappresentano l’innesco di quei neuroni che vanno a caccia dei cambiamenti concreti.
Quindi, c’è da chiedersi non ‘come faccio a risolvere questo problema’, anche, ma soprattutto devo chiedermi ‘cosa ho? cosa mi fa stare bene? cosa mi fa andare avanti?’ Poi viene la soluzione del problema.
Nella vita abbiamo appreso da ogni esperienza, dalle paure ai fallimenti, dalle sfide quotidiane alle pressioni familiari e lavorative. Dobbiamo rafforzarci mentre la vita è all’apice e si dispiega. Lì, proprio lì, se agiamo sul pensiero e accendiamo il faro della coscienza, ponendoci le domande giuste, puntiamo le nostre energie sulle cose che contano davvero.
Si devono attivare dei processi virtuosi. Si deve dedicare un tempo di qualità per avviare dei processi intenzionali verso una genuina e spontanea felicità, anche nelle situazioni più critiche.
E dunque, qual è oggi la domanda più giusta che ti puoi porre? Scrivila e lasciati condurre da un atteggiamento guidato dalla speranza, dall’ottimismo e dalla proattività. Vivi come una persona che vuole trovare soluzioni per stare bene. E quando ti sembra di essere diventato un esperto, chiediti: ‘e poi?’
In altre parole ‘come si fa, a dispetto delle circostanze, a rimanere vivi, in salute e talvolta guarire dalle nostre pene emotive o dalle nostre abitudini senza speranza?’
La risposta arriva ‘senza sforzo’ se ci poniamo la domanda giusta.
D’accordo, niente va come dovrebbe, i problemi bussano alla porta, le emozioni zampillano, ma ‘come faccio a sentirmi vivo, in salute, e ad apprezzare quello che c’è?’
La domanda giusta è la prima cosa da cercare. Serve per modificare i processi mentali, per fare la cosa giusta e per agire con responsabilità.
Se penso a chi sta vivendo un momento difficile come una malattia, una separazione, un lutto o la perdita del lavoro, le domande giuste, come soluzione al proprio dolore emozionale, possono far sorridere, ma rappresentano l’innesco di quei neuroni che vanno a caccia dei cambiamenti concreti.
Quindi, c’è da chiedersi non ‘come faccio a risolvere questo problema’, anche, ma soprattutto devo chiedermi ‘cosa ho? cosa mi fa stare bene? cosa mi fa andare avanti?’ Poi viene la soluzione del problema.
Nella vita abbiamo appreso da ogni esperienza, dalle paure ai fallimenti, dalle sfide quotidiane alle pressioni familiari e lavorative. Dobbiamo rafforzarci mentre la vita è all’apice e si dispiega. Lì, proprio lì, se agiamo sul pensiero e accendiamo il faro della coscienza, ponendoci le domande giuste, puntiamo le nostre energie sulle cose che contano davvero.
Si devono attivare dei processi virtuosi. Si deve dedicare un tempo di qualità per avviare dei processi intenzionali verso una genuina e spontanea felicità, anche nelle situazioni più critiche.
E dunque, qual è oggi la domanda più giusta che ti puoi porre? Scrivila e lasciati condurre da un atteggiamento guidato dalla speranza, dall’ottimismo e dalla proattività. Vivi come una persona che vuole trovare soluzioni per stare bene. E quando ti sembra di essere diventato un esperto, chiediti: ‘e poi?’