Gli alibi che finiscono per renderci schiavi
Una delle cose che sto notando ultimamente e che non posso fare a meno di condividere è una specie di malattia che colpisce moltissime persone, me compresa.
La schiavitù da convinzioni e concetti che diamo per scontati ma che, porca miseria, non hanno senso…
Si chiamano “alibi”. A me sembrano catene.
Lessi qualche tempo fa su un libro di Richard Bandler una piccola metafora che descriveva quelle che lui chiama le “catene dei liberi”.
Ognuno di noi ne ha. E sono le nostre convinzioni.
Non ho tempo è una di quelle più comuni. Ti si attacca addosso come una specie di vongola a ventosa che per staccarla ti devi rovinare le unghie. E allora per qualsiasi cosa che senti non va come dovrebbe, arriva la tua vongola a salvarti.
Bene, una grattatina comunque proviamo a darla. Proviamo a vederla in un altro modo!
Immaginiamo che il tempo sia un armadio. Bello grande, con tanti ripiani, cassetti e aste per appendere gli abiti.
E’ uno di quelli tipo IKEA che puoi comporre come ti pare. Fare gli scaffali più stretti e i cassetti più larghi, mettere i portascarpe o quegli affari fighissimi per le sciarpe (io personalmente ne ho una trentina… le adoro).
Bene! Lo vedi il tuo armadio? Ti piace? Perfetto!
Ora abbiamo le cose da metterci dentro! E queste sono i nostri impegni.
Alcune le dobbiamo avere per forza. Per esempio le mutande non puoi non averle. Almeno dalle nostre parti è impopolare andare in giro senza, anche se Leo, uno dei miei figli di 6 anni non le ha mai messe.
Comunque…. mutande, calze, e roba simile le dobbiamo avere. E questi sono gli impegni tipo lavorare, lavarsi i denti, mangiare, fare la pipì etc. etc.
Per queste cose lo spazio nell’armadio va trovato!
Ma per tutto il resto si tratta di scegliere!!!
E qui la parola tanto cara a chi di gestione del tempo se ne intende:
PRIORITA‘
Se lo spazio è al limite, io ci metto dentro quello che ritengo più utile, lasciando fuori e mettendo in soffitta quello che ritengo meno utile!
Così per il tempo.
Ciò che sto facendo in questo momento è ciò che più o meno consapevolmente scelgo di fare in questo momento.
Sono io che decido, io che faccio una cosa piuttosto che un’altra. Il focus non va sul tempo, che in ogni caso non posso cambiare. L’armadio lo posso dividere come voglio, ma la sua dimensione è quella!
L’unica cosa che posso scegliere è cosa metterci dentro e come mettercela! Così con gli impegni! Cosa SCELGO di fare ora? Cosa posso mettere in quel ripiano? Come riempio questa prossima mezz’ora?
Non dimentichiamoci mai che siamo noi a scegliere come riempire il nostro tempo!
A meno che non si tratti di mutande…
Una delle cose che sto notando ultimamente e che non posso fare a meno di condividere è una specie di malattia che colpisce moltissime persone, me compresa.
La schiavitù da convinzioni e concetti che diamo per scontati ma che, porca miseria, non hanno senso…
Si chiamano “alibi”. A me sembrano catene.
Lessi qualche tempo fa su un libro di Richard Bandler una piccola metafora che descriveva quelle che lui chiama le “catene dei liberi”.
Ognuno di noi ne ha. E sono le nostre convinzioni.
Non ho tempo è una di quelle più comuni. Ti si attacca addosso come una specie di vongola a ventosa che per staccarla ti devi rovinare le unghie. E allora per qualsiasi cosa che senti non va come dovrebbe, arriva la tua vongola a salvarti.
Bene, una grattatina comunque proviamo a darla. Proviamo a vederla in un altro modo!
Immaginiamo che il tempo sia un armadio. Bello grande, con tanti ripiani, cassetti e aste per appendere gli abiti.
E’ uno di quelli tipo IKEA che puoi comporre come ti pare. Fare gli scaffali più stretti e i cassetti più larghi, mettere i portascarpe o quegli affari fighissimi per le sciarpe (io personalmente ne ho una trentina… le adoro).
Bene! Lo vedi il tuo armadio? Ti piace? Perfetto!
Ora abbiamo le cose da metterci dentro! E queste sono i nostri impegni.
Alcune le dobbiamo avere per forza. Per esempio le mutande non puoi non averle. Almeno dalle nostre parti è impopolare andare in giro senza, anche se Leo, uno dei miei figli di 6 anni non le ha mai messe.
Comunque…. mutande, calze, e roba simile le dobbiamo avere. E questi sono gli impegni tipo lavorare, lavarsi i denti, mangiare, fare la pipì etc. etc.
Per queste cose lo spazio nell’armadio va trovato!
Ma per tutto il resto si tratta di scegliere!!!
E qui la parola tanto cara a chi di gestione del tempo se ne intende:
PRIORITA‘
Se lo spazio è al limite, io ci metto dentro quello che ritengo più utile, lasciando fuori e mettendo in soffitta quello che ritengo meno utile!
Così per il tempo.
Ciò che sto facendo in questo momento è ciò che più o meno consapevolmente scelgo di fare in questo momento.
Sono io che decido, io che faccio una cosa piuttosto che un’altra. Il focus non va sul tempo, che in ogni caso non posso cambiare. L’armadio lo posso dividere come voglio, ma la sua dimensione è quella!
L’unica cosa che posso scegliere è cosa metterci dentro e come mettercela! Così con gli impegni! Cosa SCELGO di fare ora? Cosa posso mettere in quel ripiano? Come riempio questa prossima mezz’ora?
Non dimentichiamoci mai che siamo noi a scegliere come riempire il nostro tempo!
A meno che non si tratti di mutande…