L’attività mentale è un processo indirizzato a rispondere a quesiti importanti come la sopravvivenza e il significato del nostro vivere. Attraverso le sue attività siamo diventati grandi. Abbiamo imparato a gestire le domande esistenziali su come vivere, come crescere, che senso dare alla nostra vita.
Purtroppo o per fortuna, l’attività mentale è condizionata dal passato, dalla società, dagli altri in funzione di obiettivi specifici. La fortuna è che siamo coscienti. Il purtroppo, invece, riguarda il movimento della vita e gli inevitabili conflitti interiori che derivano dall’identificazione con l’operatività mentale che genera ansia, angoscia e continue vie di fuga.
Quando siamo troppo intenti ad elucubrare sulle nostre condizioni interiori, non c’è silenzio bensì conflitto, viviamo nel tumulto di un passato che pesa e di un futuro che sfugge. I piedi si appoggiano su due canoe e i ponti mentali si afflosciano.
Tutto questo accade nelle nostre stanze mentali.
In quelle stanze ci occupiamo di ogni pensiero e fantasia. Indaffarati a seguire ogni ingranaggio, preoccupati di ogni esperienza, inconsapevoli delle trappole mentali, viviamo fratture, contrasti, interruzioni come ovvia conseguenza delle nostre inquietudini.
E allora, mi chiedo: 'e se cambiassimo sguardo sui nostri processi mentali?
Gli stati mentali sono processi, appunto, non sono la nostra mente. Non abbiamo bisogno di identificarci con ogni evoluzione in atto: immagine, pensiero o ragionamento, che dir si voglia.
Non abbiamo bisogno di essere intrappolati nell’inquietudine, abbiamo bisogno di cambiare prospettiva e di attenerci a una vita in continuo movimento.
Ai processi mentali che richiedono attenzione al passato, ai condizionamenti e alle abitudini rassicuranti dobbiamo rispondere con accettazione, adattamento e flessibilità.
Per riuscirci dobbiamo andare oltre le stanze della mente e ritornarci solo quando serve: per la sopravvivenza, per il raggiungimento di obiettivi, per la convivenza sociale.
I processi mentali sono come una stanza un po’ troppo scontata, dove occorre cercare la porta da cui uscire e ritrovare quel respiro profondo, quel mare blu, quel cielo infinito che loro sì, davvero, meritano tutta la nostra attenzione.
Purtroppo o per fortuna, l’attività mentale è condizionata dal passato, dalla società, dagli altri in funzione di obiettivi specifici. La fortuna è che siamo coscienti. Il purtroppo, invece, riguarda il movimento della vita e gli inevitabili conflitti interiori che derivano dall’identificazione con l’operatività mentale che genera ansia, angoscia e continue vie di fuga.
Quando siamo troppo intenti ad elucubrare sulle nostre condizioni interiori, non c’è silenzio bensì conflitto, viviamo nel tumulto di un passato che pesa e di un futuro che sfugge. I piedi si appoggiano su due canoe e i ponti mentali si afflosciano.
Tutto questo accade nelle nostre stanze mentali.
In quelle stanze ci occupiamo di ogni pensiero e fantasia. Indaffarati a seguire ogni ingranaggio, preoccupati di ogni esperienza, inconsapevoli delle trappole mentali, viviamo fratture, contrasti, interruzioni come ovvia conseguenza delle nostre inquietudini.
E allora, mi chiedo: 'e se cambiassimo sguardo sui nostri processi mentali?
Gli stati mentali sono processi, appunto, non sono la nostra mente. Non abbiamo bisogno di identificarci con ogni evoluzione in atto: immagine, pensiero o ragionamento, che dir si voglia.
Non abbiamo bisogno di essere intrappolati nell’inquietudine, abbiamo bisogno di cambiare prospettiva e di attenerci a una vita in continuo movimento.
Ai processi mentali che richiedono attenzione al passato, ai condizionamenti e alle abitudini rassicuranti dobbiamo rispondere con accettazione, adattamento e flessibilità.
Per riuscirci dobbiamo andare oltre le stanze della mente e ritornarci solo quando serve: per la sopravvivenza, per il raggiungimento di obiettivi, per la convivenza sociale.
I processi mentali sono come una stanza un po’ troppo scontata, dove occorre cercare la porta da cui uscire e ritrovare quel respiro profondo, quel mare blu, quel cielo infinito che loro sì, davvero, meritano tutta la nostra attenzione.