“Il viaggio di apprendimento è appena iniziato, ma la brezza che si respira fa bene al cuore”….scrive Daniele Trevisani nel suo libro “Personal Energy”.
La sua citazione rende alla perfezione quello che è il mio stato d’animo dopo due weekend di momenti intensi trascorsi al Master, pensieri profondi ed un lavoro su me stessa di un’introspezione immensa rispetto a quanto abituata a fare.
Il fatto che esista un metodo scientificamente provato, che può spiegare il come raggiungere i propri obbiettivi, potrebbe sembrare ovvio per alcuni, nemmeno preso in considerazione da altri ed illuminante per chi ne prende consapevolezza e sceglie come me di iniziare a seguirlo.
Nel metodo HPM (Human Potential Modeling), supportati da evidenze scientifiche, siamo giunti alla convinzione che il grado con cui una persona riesce a passare da una vaga idea o aspirazione a un progetto in cui impegnarsi dipende: 1) dalle energie disponibili; 2) dalle competenze attivabili; 3) dalla sua capacità di costruire piccoli step (step praticabili) piccoli passi di miglioramento nella direzione giusta…” (D.Trevisani).
Lo sviluppo del nostro potenziale è qualcosa di estremamente prezioso.
Sapere di poter vivere ad un livello “superiore”, del quale essere fieri, di combattere per cause più nobili, di non accontentarsi, di lottare per qualcosa, con qualcuno o per qualcuno, condurre una vita più sana e più in linea con i nostri desideri e sapere di poter apprendere un approccio grazie al quale lavorare su se stessi, per migliorarsi, non è rassicurante?
Il ricentrarsi, il riprendere in mano i propri valori e farsi domande in merito a nuovi e possibili obbiettivi, ha il potere di farci sentire bene.
I piccoli traguardi raggiunti in queste poche settimane già regalano soddisfazioni ed un forte senso di concretezza.
“Anche un micro-passo in avanti nella focalizzazione di ciò che voglio è un grande passo per la mia energia complessiva” (D. Trevisani).
Il fatto di sapere che alla fine di questo viaggio, un’impronta positiva, valore aggiunto alle nostre vite, alle vite di chi ci circonda, saremo riusciti a lasciarli, fa bene, fa davvero bene all’anima!
“Qualsiasi sia la condizione di partenza, non smettere di credere in se stessi, nella possibilità di crescere, di migliorarsi, di fare dei salti in avanti, è la sfida primaria”. (D. Trevisani).
La sua citazione rende alla perfezione quello che è il mio stato d’animo dopo due weekend di momenti intensi trascorsi al Master, pensieri profondi ed un lavoro su me stessa di un’introspezione immensa rispetto a quanto abituata a fare.
Il fatto che esista un metodo scientificamente provato, che può spiegare il come raggiungere i propri obbiettivi, potrebbe sembrare ovvio per alcuni, nemmeno preso in considerazione da altri ed illuminante per chi ne prende consapevolezza e sceglie come me di iniziare a seguirlo.
Nel metodo HPM (Human Potential Modeling), supportati da evidenze scientifiche, siamo giunti alla convinzione che il grado con cui una persona riesce a passare da una vaga idea o aspirazione a un progetto in cui impegnarsi dipende: 1) dalle energie disponibili; 2) dalle competenze attivabili; 3) dalla sua capacità di costruire piccoli step (step praticabili) piccoli passi di miglioramento nella direzione giusta…” (D.Trevisani).
Lo sviluppo del nostro potenziale è qualcosa di estremamente prezioso.
Sapere di poter vivere ad un livello “superiore”, del quale essere fieri, di combattere per cause più nobili, di non accontentarsi, di lottare per qualcosa, con qualcuno o per qualcuno, condurre una vita più sana e più in linea con i nostri desideri e sapere di poter apprendere un approccio grazie al quale lavorare su se stessi, per migliorarsi, non è rassicurante?
Il ricentrarsi, il riprendere in mano i propri valori e farsi domande in merito a nuovi e possibili obbiettivi, ha il potere di farci sentire bene.
I piccoli traguardi raggiunti in queste poche settimane già regalano soddisfazioni ed un forte senso di concretezza.
“Anche un micro-passo in avanti nella focalizzazione di ciò che voglio è un grande passo per la mia energia complessiva” (D. Trevisani).
Il fatto di sapere che alla fine di questo viaggio, un’impronta positiva, valore aggiunto alle nostre vite, alle vite di chi ci circonda, saremo riusciti a lasciarli, fa bene, fa davvero bene all’anima!
“Qualsiasi sia la condizione di partenza, non smettere di credere in se stessi, nella possibilità di crescere, di migliorarsi, di fare dei salti in avanti, è la sfida primaria”. (D. Trevisani).