Siamo tutti affascinati, ammirati quando osserviamo la naturalezza dei corpi sinuosi degli apneisti che si tuffano in acqua e si muovono come a casa loro. Li percepiamo come corporalmente liberati, meditativi, emotivamente felici.
L’ambiente acquatico ci costringe a cambiare prospettiva, ad entrare dentro di noi per aprirci ad un nuovo mondo, con nuove leggi, dove il naturale “lasciar andare” delle proprie tensioni e paure ci apre ad esperienze magnifiche ed importanti, di estremo benessere e senso di unione con l’acqua e con la vita.
La subacquea mette davanti alle parole l'azione e accoglie nel proprio agire un movimento liberato dalla paura.
A rendere così affascinante l’Apnea è la componente introspettiva, resa estremamente importante dal doversi muovere in un ambiente antico in modo del tutto nuovo, l’acqua. L’Apnea consente all’atleta di qualsiasi livello di entrare in contatto con le parti più intime di se stesso e con i propri limiti, e attraverso un percorso di rilassamento rilasciare le tensioni con il conseguente spostamento del limite.
Ansia, stress, tensioni, paure e dinamiche mentali negative devono essere “lasciate” o “abbadonate” per lasciar posto al momento presente, all’esperienza interiore, momento per momento. Un pensiero negativo durante una discesa in profondità può pregiudicare il risultato della stessa. In un certo senso nell’Apnea una volta individuato l’obbiettivo è necessario dimenticarlo per poter mantenere l’attenzione alle sensazioni che si vivono momento per momento.
Parlando con dei diversi subacquei tutti sono dello stesso parere: l'apnea subacquea fa passare l'ansia, le preoccupazioni, le paure... si esce fuori dall'acqua con una sensazione di maggiore serenità, gioia, più felici.
Anche le tecniche di respirazione a secco sono efficaci. Introducendo gradualmente delle apnee durante la respirazione avviene maggiore calo delle tensioni, ansie, migliore concentrazione ed effetti sull'apprendimento.
Cosa accade durante la prova, quando, dopo un primo periodo di piacere, di benessere arrivano le contrazioni diaframmatiche? Ė il primo segno che fisicamente stiamo entrando in riserva. Inizia la parte della sofferenza.
Il primo cervello - la sede degli istinti di sopravvivenza, comunica all'organismo di riprendere a respirare. L'apneista può avere il sequestro emotivo e interrompere la prova per effetto della "paura di non farcela". Oppure nel caso dell'apneista evoluto, il riconoscimento e la gestione delle emozioni permette di far passare alla neocorteccia (terzo cervello) gli stimoli che consapevolmente vengono affrontati con varie strategie. Queste strategie consistono nello spostare l'attenzione dalla sofferenza su altri elementi; di non diventare vittima delle emozioni.
L'esperienza della subacquea fa vivere situazioni molto emozionali. Queste situazioni sembrano poter fare a meno della verbalizzazione che sembra "distruggere" il vissuto" quando lo si razionalizza.
In realtà, l'esperienza della subacquea non ha bisogno delle parole, almeno non all'inizio. Ha bisogno di un corpo che parla e che lascia fluire le tensioni e le emozioni corporee vissute.
L’ambiente acquatico ci costringe a cambiare prospettiva, ad entrare dentro di noi per aprirci ad un nuovo mondo, con nuove leggi, dove il naturale “lasciar andare” delle proprie tensioni e paure ci apre ad esperienze magnifiche ed importanti, di estremo benessere e senso di unione con l’acqua e con la vita.
La subacquea mette davanti alle parole l'azione e accoglie nel proprio agire un movimento liberato dalla paura.
A rendere così affascinante l’Apnea è la componente introspettiva, resa estremamente importante dal doversi muovere in un ambiente antico in modo del tutto nuovo, l’acqua. L’Apnea consente all’atleta di qualsiasi livello di entrare in contatto con le parti più intime di se stesso e con i propri limiti, e attraverso un percorso di rilassamento rilasciare le tensioni con il conseguente spostamento del limite.
Ansia, stress, tensioni, paure e dinamiche mentali negative devono essere “lasciate” o “abbadonate” per lasciar posto al momento presente, all’esperienza interiore, momento per momento. Un pensiero negativo durante una discesa in profondità può pregiudicare il risultato della stessa. In un certo senso nell’Apnea una volta individuato l’obbiettivo è necessario dimenticarlo per poter mantenere l’attenzione alle sensazioni che si vivono momento per momento.
Parlando con dei diversi subacquei tutti sono dello stesso parere: l'apnea subacquea fa passare l'ansia, le preoccupazioni, le paure... si esce fuori dall'acqua con una sensazione di maggiore serenità, gioia, più felici.
Anche le tecniche di respirazione a secco sono efficaci. Introducendo gradualmente delle apnee durante la respirazione avviene maggiore calo delle tensioni, ansie, migliore concentrazione ed effetti sull'apprendimento.
Cosa accade durante la prova, quando, dopo un primo periodo di piacere, di benessere arrivano le contrazioni diaframmatiche? Ė il primo segno che fisicamente stiamo entrando in riserva. Inizia la parte della sofferenza.
Il primo cervello - la sede degli istinti di sopravvivenza, comunica all'organismo di riprendere a respirare. L'apneista può avere il sequestro emotivo e interrompere la prova per effetto della "paura di non farcela". Oppure nel caso dell'apneista evoluto, il riconoscimento e la gestione delle emozioni permette di far passare alla neocorteccia (terzo cervello) gli stimoli che consapevolmente vengono affrontati con varie strategie. Queste strategie consistono nello spostare l'attenzione dalla sofferenza su altri elementi; di non diventare vittima delle emozioni.
L'esperienza della subacquea fa vivere situazioni molto emozionali. Queste situazioni sembrano poter fare a meno della verbalizzazione che sembra "distruggere" il vissuto" quando lo si razionalizza.
In realtà, l'esperienza della subacquea non ha bisogno delle parole, almeno non all'inizio. Ha bisogno di un corpo che parla e che lascia fluire le tensioni e le emozioni corporee vissute.