Un oggetto dei tempi andati. Compagno di giochi di tanti miei coetanei, adesso sparita dalla circolazione.
Consisteva in una trottola di legno, e uno spago che si avvolgeva attorno alla trottola, che con maestria si tirava velocemente per imprimere alla trottola una certa velocità.
Se agito correttamente la trottola girava per un lungo periodo.
Questo giocattolo ha reso evidente in me, una analogia, una osservazione della realtà quale subordinazione : ” lo spago dipendeva dalla trottola, e la trottola a sua volta dipendeva dallo spago”.
L’interdipendenza della trottola e dello spago, mi ha fatto pensare ai bisogni delle persone con evidenti segni di attaccamento e di dipendenza che nel vivere insieme possono creare un legame “tossico”.
Probabilmente, è la paura della solitudine che spinge a “legare” l’altro in una sorta di indiscendibile dualità.
Quando uno dei due protagonisti si accorge della dipendenza e della mancanza di libertà, e tenta di creare un primo tentativo di “distacco” mascherato da ‘aiuto’: ‘lo dico per il tuo bene, ti voglio aiutare’. In realtà è il tentativo del tutto egoistico di uscire da una situazione non più sopportabile.
Ma cosa succede all'altro? L’altro, nel subire il distacco come una sofferenza, può cercare un altro “spago”. In un giro senza fine.
Nonostante si cerchi di evolvere in un rapporto di ‘non attaccamento’ e di libertà, la mancata accettazione del principio di ‘non attaccamento ’ genera sofferenza da abbandono e distacco e giochi ricorsivi per evitarlo.
Alla fine mi domando: ‘ci vorrà molto affinchè il motore del ‘non attaccamento’ nella vita di relazione possa girare libero per conto proprio?’
Consisteva in una trottola di legno, e uno spago che si avvolgeva attorno alla trottola, che con maestria si tirava velocemente per imprimere alla trottola una certa velocità.
Se agito correttamente la trottola girava per un lungo periodo.
Questo giocattolo ha reso evidente in me, una analogia, una osservazione della realtà quale subordinazione : ” lo spago dipendeva dalla trottola, e la trottola a sua volta dipendeva dallo spago”.
L’interdipendenza della trottola e dello spago, mi ha fatto pensare ai bisogni delle persone con evidenti segni di attaccamento e di dipendenza che nel vivere insieme possono creare un legame “tossico”.
Probabilmente, è la paura della solitudine che spinge a “legare” l’altro in una sorta di indiscendibile dualità.
Quando uno dei due protagonisti si accorge della dipendenza e della mancanza di libertà, e tenta di creare un primo tentativo di “distacco” mascherato da ‘aiuto’: ‘lo dico per il tuo bene, ti voglio aiutare’. In realtà è il tentativo del tutto egoistico di uscire da una situazione non più sopportabile.
Ma cosa succede all'altro? L’altro, nel subire il distacco come una sofferenza, può cercare un altro “spago”. In un giro senza fine.
Nonostante si cerchi di evolvere in un rapporto di ‘non attaccamento’ e di libertà, la mancata accettazione del principio di ‘non attaccamento ’ genera sofferenza da abbandono e distacco e giochi ricorsivi per evitarlo.
Alla fine mi domando: ‘ci vorrà molto affinchè il motore del ‘non attaccamento’ nella vita di relazione possa girare libero per conto proprio?’