Quando si incontra l’amore si vive un’esperienza travolgente a cui non si può dire di no. Si percepisce una forza dirompente, trascinante, magica.
E non ci si sente in colpa verso il marito o la moglie traditi, perché non è tradimento, ma rapimento, non è contro qualcuno, figli o compagna, è estasi, trance, contemplazione.
Quando però la parabola dell’amore cerca radici e si impongono scelte, tutto si trasforma.
Ogni amante sa che la strategia di ‘vivere momento per momento’ può durare mesi e anni, ma sa anche che prima o poi, si tocca il freno delle responsabilità.
E dentro la cornice della responsabilità ci sono da gestire tante cose: i comportamenti e le reazioni dell’amata, ma anche le angosce di scelte interiori molto difficili.
Separazione dall’amore, quindi? O separazione dai legami strutturati?
Come superare la paura di far soffrire l’altro o gli altri’? Come affrontare le pene d’amore che si trasformano in mostri, in virago, come la separazione, il lutto dell’altro e il lutto da sé.
Felicità e sofferenza vanno insieme, ma come si possono sacrificare la sensibilità, l’umanità e la partecipazione di una vita?
Scelte difficili, dunque, se la situazione non evolve.
Da una parte ci si sente fermi, la vita non procede e si cercano nuove definizioni: siamo amanti o cosa siamo? Dall’altra, c’è la recita dell’armonia.
La domanda diventa allora, come piacerebbe che evolvesse tutto questo?
Come prepararsi a diversi possibili scenari che, comunque vada, sono il lutto di qualcosa di molto importante?
L’amore è libero e deve permettere di crescere, ma quando l’amore si esaurisce nelle domande, quando stanca e fa soffrire … è cominciato un altro film: inizia il tempo del superamento della dipendenza emotiva.
E non ci si sente in colpa verso il marito o la moglie traditi, perché non è tradimento, ma rapimento, non è contro qualcuno, figli o compagna, è estasi, trance, contemplazione.
Quando però la parabola dell’amore cerca radici e si impongono scelte, tutto si trasforma.
Ogni amante sa che la strategia di ‘vivere momento per momento’ può durare mesi e anni, ma sa anche che prima o poi, si tocca il freno delle responsabilità.
E dentro la cornice della responsabilità ci sono da gestire tante cose: i comportamenti e le reazioni dell’amata, ma anche le angosce di scelte interiori molto difficili.
Separazione dall’amore, quindi? O separazione dai legami strutturati?
Come superare la paura di far soffrire l’altro o gli altri’? Come affrontare le pene d’amore che si trasformano in mostri, in virago, come la separazione, il lutto dell’altro e il lutto da sé.
Felicità e sofferenza vanno insieme, ma come si possono sacrificare la sensibilità, l’umanità e la partecipazione di una vita?
Scelte difficili, dunque, se la situazione non evolve.
Da una parte ci si sente fermi, la vita non procede e si cercano nuove definizioni: siamo amanti o cosa siamo? Dall’altra, c’è la recita dell’armonia.
La domanda diventa allora, come piacerebbe che evolvesse tutto questo?
Come prepararsi a diversi possibili scenari che, comunque vada, sono il lutto di qualcosa di molto importante?
L’amore è libero e deve permettere di crescere, ma quando l’amore si esaurisce nelle domande, quando stanca e fa soffrire … è cominciato un altro film: inizia il tempo del superamento della dipendenza emotiva.