Con Francesca Marchegiano abbiamo un po' giocato con le favole ed è stato molto interessante. Francesca ad un certo punto ha chiesto qual'era la frase o il mito che ha invaso la nostra infanzia/adolescenza e, tra le altre cose, qualcuno ha detto: << Il Principe Azzurro! >> Con un tono sarcastico che voleva dire enfaticamente che il Principe Azzurro non esiste. Non è vero!: il Principe Azzurro Esiste! Anzi: I Principi Azzurri esistono! Non mi avete ancora riconosciuto: evidentemente il mio travestimento ha funzionato a dovere. Sono vestito così perché sono in incognito. Perché anche i Principi Azzurri hanno i loro problemi e se seguite il mio racconto capirete quali sono. I Principi Azzurri esistono! E' la storia che è tutta sbagliata Charles Perrault che ha scritto “Cenerentola” e “La bella addormentata nel bosco” nel castello di Ussé ed io ci sono stato!( Volevo dargli un bel pugno sul naso, ma mi hanno detto che era già deceduto per conto suo, probabilmente par tutte le maledizioni arrivategli dai P.A.) Non l'ha mica raccontata giusta! Era fumato quello lì!
Intanto... provate a mettervi nei panni di un Principe Azzurro. Egli, per prima cosa, deve procurarsi un cavallo bianco. Ora, i cavalli bianchi si chiamano cavalli lipizzani e vengono allevati in un unico punto del pianeta che è una piccola valle che si chiama Lipizza e sta a pochi chilometri da Trieste. Per me quindi non sarebbe così difficile, dato che vivo non lontano da lì. Ma pensate ad un Principe Azzurro di Benevento o di Agrigento se non addirittura straniero! Adesso esiste Amazon ma fino a qualche anno fa per averne uno ci potevano volere anni!
Superato l'ostacolo cavallo, ora il bravo Principe Azzurro deve galoppare nel bosco: avete mai galoppato in un bosco? Sapete cosa significa? Vuol dire ricevere continuamente le sferzate delle fronde degli alberi in faccia e sulle braccia, significa riempirsi la faccia di graffi e poi i ragni e le loro ragnatele, le formiche, le cimici e tutti gli insetti che si nascondono nella penombra del bosco vi si attaccano sui vestiti e tra i capelli.
Un'alternativa dei nostri tempi potrebbe essere una fiammante spider ma, anche con quella, ad andare un po' su e giù in autostrada, ci si ritrova spruzzati dal particolato che esce dai tromboni di scarico dei camion: comunque un disastro.
Bene! Ora così conciato il bravo Principe Azzurro arriva nei pressi del castello della Principessa e deve affrontare le creature malvagie che la strega cattiva ha scatenato contro di lui per impedire il salvataggio dell'amata. Armato di indomita volontà o forse per disperazione, dopo una dura lotta, riesce a sconfiggere le forze del male.
A questo punto il nostro può concedersi un attimo di riposo e godersi l'ammirazione di chi (pochi o quasi nessuno) ha assistito alla lotta. E' un momento molto bello anche perché il cancello e le porte del castello si aprono automaticamente al suo arrivo e lui segue un percorso indicato dagli sguardi dei presenti (ammutoliti) che lo conducono alla stanza dove giace la Bella Addormentata.
A questo punto basta baciare la Principessa – direte voi- e invece no: prima il bravo Principe Azzurro deve cantare una canzone romantica. La sua voce suadente e la dolce melodia si insinueranno nella testa della Principessa che nel suo sonno profondissimo comincerà a sognare il suo innamorato. E quindi ora anche voi dovete avere la pazienza di ascoltarmi. Ne canterò solo un pezzetto.
<<I palpiti i palpiti sentir.... confondere i miei coi suoi sospir... cielo si può si può-ò morir... diii piùùù noon chiedo non chieeeedo >>
La principessa udendo quest'aria melodiosa già protende le labbra in attesa del bacio liberatorio e quindi il nostro Principe Azzurro deve chinarsi profondamente per baciarla (chissà perché queste Principesse sono sempre posate molto in basso uffa!) ed è un momento estremamente pericoloso per il Principe, in quella posizione vulnerabile: perché? Dite voi. Ma mettetevi nei panni di questa povera principessa che dopo un sonno profondissimo e lunghissimo apre gli occhi e si trova davanti il volto tumefatto e graffiato del Principe (e forse non si accorge che è un Principe) con le ragnatele nei capelli e tutti i moscerini formiche e quant'altro di schifoso appiccicato sui vestiti. Nel 83,6% dei casi costei apre gli occhi ed appena inquadrato il suo salvatore esclama: <<Aiuto! C'è un mostro che mi vuole violentare! Arrestatelo! Tagliategli la testa!>> e a questo punto il nostro Principe deve essere velocissimo a tagliare la corda per salvare la pelle. Qualche volta va un po' meglio (nel 16,3%) e la Principessa svegliandosi riconosce nel Principe il suo Amore e pensa: <<Oddio si sarà accorto che mi puzza l'alito, e poi mi scappa la pipì>> e si dilegua velocemente nei suoi appartamenti per rimettersi in ordine e non torna per almeno due ore. Mentre il Principe, che voleva dichiarare tutto il suo amore e raccontarle tutte le peripezie affrontate per raggiungerla, resta lì impalato come uno stoccafisso. Come? Cosa succede nello 0,1%? non si sveglia: c'è sempre un margine d'errore nel nostro mestiere!
Comunque, con un po' di pazienza, le cose vanno a posto (più o meno) e si convola a giuste nozze con grandi festeggiamenti. Ma qui sta il problema!.
Il nostro autorucolo finisce la storia con: e vissero per sempre felici e contenti PUNTO! E non c'è scritto altro, il racconto finisce così. Non spiega come si fa a vivere felici e contenti... per sempre poi...
Il nostro autorucolo non ha scritto nessun manuale di vita felice. Non ha scritto quante volte in un anno la principessa può farsi la ceretta, non ha scritto chi decide dove trascorrere le vacanze, e dove il P.A. deve andare a tagliarsi i capelli (e quanto lunghi deve portarli), e quante partite di calcio può vedere in un anno, e dove mandare a scuola i figli o quante volte si va a pranzo dai suoceri e mille amenità del genere.
Io sono stato sì contento della mia vita, ma felice... mica tanto ed è per questo che ora sono qui tra voi. Per imparare il segreto della felicità. E per affermare che: i Principi Azzurri esistono! Basta crederci fermamente!
Ed ora vi domando: c'è ancora qualcuna che non crede al P.A,?
Intanto... provate a mettervi nei panni di un Principe Azzurro. Egli, per prima cosa, deve procurarsi un cavallo bianco. Ora, i cavalli bianchi si chiamano cavalli lipizzani e vengono allevati in un unico punto del pianeta che è una piccola valle che si chiama Lipizza e sta a pochi chilometri da Trieste. Per me quindi non sarebbe così difficile, dato che vivo non lontano da lì. Ma pensate ad un Principe Azzurro di Benevento o di Agrigento se non addirittura straniero! Adesso esiste Amazon ma fino a qualche anno fa per averne uno ci potevano volere anni!
Superato l'ostacolo cavallo, ora il bravo Principe Azzurro deve galoppare nel bosco: avete mai galoppato in un bosco? Sapete cosa significa? Vuol dire ricevere continuamente le sferzate delle fronde degli alberi in faccia e sulle braccia, significa riempirsi la faccia di graffi e poi i ragni e le loro ragnatele, le formiche, le cimici e tutti gli insetti che si nascondono nella penombra del bosco vi si attaccano sui vestiti e tra i capelli.
Un'alternativa dei nostri tempi potrebbe essere una fiammante spider ma, anche con quella, ad andare un po' su e giù in autostrada, ci si ritrova spruzzati dal particolato che esce dai tromboni di scarico dei camion: comunque un disastro.
Bene! Ora così conciato il bravo Principe Azzurro arriva nei pressi del castello della Principessa e deve affrontare le creature malvagie che la strega cattiva ha scatenato contro di lui per impedire il salvataggio dell'amata. Armato di indomita volontà o forse per disperazione, dopo una dura lotta, riesce a sconfiggere le forze del male.
A questo punto il nostro può concedersi un attimo di riposo e godersi l'ammirazione di chi (pochi o quasi nessuno) ha assistito alla lotta. E' un momento molto bello anche perché il cancello e le porte del castello si aprono automaticamente al suo arrivo e lui segue un percorso indicato dagli sguardi dei presenti (ammutoliti) che lo conducono alla stanza dove giace la Bella Addormentata.
A questo punto basta baciare la Principessa – direte voi- e invece no: prima il bravo Principe Azzurro deve cantare una canzone romantica. La sua voce suadente e la dolce melodia si insinueranno nella testa della Principessa che nel suo sonno profondissimo comincerà a sognare il suo innamorato. E quindi ora anche voi dovete avere la pazienza di ascoltarmi. Ne canterò solo un pezzetto.
<<I palpiti i palpiti sentir.... confondere i miei coi suoi sospir... cielo si può si può-ò morir... diii piùùù noon chiedo non chieeeedo >>
La principessa udendo quest'aria melodiosa già protende le labbra in attesa del bacio liberatorio e quindi il nostro Principe Azzurro deve chinarsi profondamente per baciarla (chissà perché queste Principesse sono sempre posate molto in basso uffa!) ed è un momento estremamente pericoloso per il Principe, in quella posizione vulnerabile: perché? Dite voi. Ma mettetevi nei panni di questa povera principessa che dopo un sonno profondissimo e lunghissimo apre gli occhi e si trova davanti il volto tumefatto e graffiato del Principe (e forse non si accorge che è un Principe) con le ragnatele nei capelli e tutti i moscerini formiche e quant'altro di schifoso appiccicato sui vestiti. Nel 83,6% dei casi costei apre gli occhi ed appena inquadrato il suo salvatore esclama: <<Aiuto! C'è un mostro che mi vuole violentare! Arrestatelo! Tagliategli la testa!>> e a questo punto il nostro Principe deve essere velocissimo a tagliare la corda per salvare la pelle. Qualche volta va un po' meglio (nel 16,3%) e la Principessa svegliandosi riconosce nel Principe il suo Amore e pensa: <<Oddio si sarà accorto che mi puzza l'alito, e poi mi scappa la pipì>> e si dilegua velocemente nei suoi appartamenti per rimettersi in ordine e non torna per almeno due ore. Mentre il Principe, che voleva dichiarare tutto il suo amore e raccontarle tutte le peripezie affrontate per raggiungerla, resta lì impalato come uno stoccafisso. Come? Cosa succede nello 0,1%? non si sveglia: c'è sempre un margine d'errore nel nostro mestiere!
Comunque, con un po' di pazienza, le cose vanno a posto (più o meno) e si convola a giuste nozze con grandi festeggiamenti. Ma qui sta il problema!.
Il nostro autorucolo finisce la storia con: e vissero per sempre felici e contenti PUNTO! E non c'è scritto altro, il racconto finisce così. Non spiega come si fa a vivere felici e contenti... per sempre poi...
Il nostro autorucolo non ha scritto nessun manuale di vita felice. Non ha scritto quante volte in un anno la principessa può farsi la ceretta, non ha scritto chi decide dove trascorrere le vacanze, e dove il P.A. deve andare a tagliarsi i capelli (e quanto lunghi deve portarli), e quante partite di calcio può vedere in un anno, e dove mandare a scuola i figli o quante volte si va a pranzo dai suoceri e mille amenità del genere.
Io sono stato sì contento della mia vita, ma felice... mica tanto ed è per questo che ora sono qui tra voi. Per imparare il segreto della felicità. E per affermare che: i Principi Azzurri esistono! Basta crederci fermamente!
Ed ora vi domando: c'è ancora qualcuna che non crede al P.A,?