Il concetto di resilienza in ambito fisico può essere sintetizzato nella capacità di un materiale di resistere a sollecitazioni impulsive, ovvero la capacità di resistere ad urti improvvisi senza spezzarsi. In psicologia, la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare le avversità della vita, di superarle e di uscirne rinforzato e addirittura trasformato positivamente.
Nell'ambito dell'allenamento con i pesi, esiste un esercizio particolarmente utile per sperimentare il concetto di resilienza: gli affondi frontali (con o senza sovraccarico). In questo esercizio il soggetto parte da una posizione eretta e compie un passo in avanti ben disteso, flette entrambe le gambe scendendo con il ginocchio della gamba posteriore fino a sfiorare il pavimento. Al movimento successivo si riporta alla posizione di partenza. Questa dinamica implica due azioni che molti soggetti vivono con disagio emotivo: l'andare verso, dato dal proiettare il proprio corpo decisamente in avanti e l'avvicinarsi molto al "finire in ginocchio". Nella maggior parte dei casi si manifestano subito delle resistenze: passo molto più corto di quanto richiesto e discesa limitata per mantenersi "in piedi".
In questa fase, mentre il soggetto compie i movimenti richiesti, il coach può offrire delle ancore emotive in grado di sbloccare le prime resistenze: "Questo passo rappresenta l'andare verso quello che vuoi, perchè tu non aspetti che le cose ti vengano addosso, te le vai a prendere e non hai paura di finire in ginocchio, perché sei fatto per rialzarti, siamo fatti per rialzarci...". Le prime resistenze si sciolgono con impressionante rapidità e il soggetto attinge ad una carica emotiva forte, che lo porta ad interpretare i movimenti con grinta. Finché non emergono le resistenze secondarie, date dal sentirsi prossimi allo sfinimento e quindi la paura di non resistere, di "finire in ginocchio". Questa è la fase più delicata, il momento in cui il soggetto può scegliere di fermarsi, ma il successo vero arriva quando continua fino ad appoggiare il ginocchio, perché fa suo il motto del coach: "Solo chi ci prova davvero può finire in ginocchio... per poi rialzarsi, più forte di prima".
La vita può metterti alla prova in tanti modi e lo fa quotidianamente. Può accendere una luce in un momento difficile, illuderti che sia la strada per una vita migliore, farti spendere ogni energia e ogni risorsa per seguire quella strada. E mentre corri può farti capire che quella strada non ti porterà dove pensavi. Ma se avrai la forza di percorrerla comunque tutta, solo alla fine potrai scoprire se laggiù, dove la vista ancora non arriva, c'è un'altra strada che ti porterà dove vuoi. La rana che salta fuori dalla pozzanghera per salvarsi la vita è eroica, la rana che saltando fuori dalla pozzanghera finisce nell'olio bollente e trova la forza di saltare ancora è immortale.
Nell'ambito dell'allenamento con i pesi, esiste un esercizio particolarmente utile per sperimentare il concetto di resilienza: gli affondi frontali (con o senza sovraccarico). In questo esercizio il soggetto parte da una posizione eretta e compie un passo in avanti ben disteso, flette entrambe le gambe scendendo con il ginocchio della gamba posteriore fino a sfiorare il pavimento. Al movimento successivo si riporta alla posizione di partenza. Questa dinamica implica due azioni che molti soggetti vivono con disagio emotivo: l'andare verso, dato dal proiettare il proprio corpo decisamente in avanti e l'avvicinarsi molto al "finire in ginocchio". Nella maggior parte dei casi si manifestano subito delle resistenze: passo molto più corto di quanto richiesto e discesa limitata per mantenersi "in piedi".
In questa fase, mentre il soggetto compie i movimenti richiesti, il coach può offrire delle ancore emotive in grado di sbloccare le prime resistenze: "Questo passo rappresenta l'andare verso quello che vuoi, perchè tu non aspetti che le cose ti vengano addosso, te le vai a prendere e non hai paura di finire in ginocchio, perché sei fatto per rialzarti, siamo fatti per rialzarci...". Le prime resistenze si sciolgono con impressionante rapidità e il soggetto attinge ad una carica emotiva forte, che lo porta ad interpretare i movimenti con grinta. Finché non emergono le resistenze secondarie, date dal sentirsi prossimi allo sfinimento e quindi la paura di non resistere, di "finire in ginocchio". Questa è la fase più delicata, il momento in cui il soggetto può scegliere di fermarsi, ma il successo vero arriva quando continua fino ad appoggiare il ginocchio, perché fa suo il motto del coach: "Solo chi ci prova davvero può finire in ginocchio... per poi rialzarsi, più forte di prima".
La vita può metterti alla prova in tanti modi e lo fa quotidianamente. Può accendere una luce in un momento difficile, illuderti che sia la strada per una vita migliore, farti spendere ogni energia e ogni risorsa per seguire quella strada. E mentre corri può farti capire che quella strada non ti porterà dove pensavi. Ma se avrai la forza di percorrerla comunque tutta, solo alla fine potrai scoprire se laggiù, dove la vista ancora non arriva, c'è un'altra strada che ti porterà dove vuoi. La rana che salta fuori dalla pozzanghera per salvarsi la vita è eroica, la rana che saltando fuori dalla pozzanghera finisce nell'olio bollente e trova la forza di saltare ancora è immortale.