La rabbia è considerata un’emozione negativa, da tenere lontano… una di quelle che sarebbe meglio non provare e sulla quale ci viene spesso detto di lavorare. Eppure, la rabbia in sé è un’emozione BOMBA, racchiude in sè uno stato d’animo, una richiesta profonda del nostro Io. Quante volte ho tentato di spiegarlo “NON E’ RABBIA IL MIO URLARE O PIANGERE, E’ UNA RICHIESTA DI ESSERE COMPRESA!!!” Quando mi arrabbio, non penso, parla la mia pancia, il mio cuore. Quando provo rabbia, spesso è mischiata con il dispiacere e la stanchezza.. un senso di ingiustizia e di fastidio.
Ad oggi tutte le varie discussioni avute sono state frutto di sciocchezze, di diversità caratteriali, del mondo maschile e femminile opposto. E ho comunque sempre pensato che siano state discussione/arrabbiature “sane”. Si sono smussati angoli, si sono percorse strade insieme, si è cresciuti..
Ma quante volte nella vita, accadono situazioni in cui uno sfogo non c’è? Al lavoro, con il partner, con i figli.. con sé stessi? Non ci sono pianti, urla, scariche momentanee di stress??
E’ il mio più grande tarlo. Perché per anni ho adottato una soluzione semplicissima per evitare di discutere con le persone: Stare zitta.
E se la rabbia vista un’emozione negativa, non va espressa, avendo difficoltà ad affrontare di petto le situazioni, non si sta altro che preparando il terreno perché i risentimenti si radichino, trasformandosi in rancore. Il rancore, a sua volta, ribolle lentamente, pronto a esplodere, con un’opportuna sollecitazione esterna, in modo del tutto fuori luogo e senza controllo.
Io non sono ancora arrivata ad una soluzione, mi ripropongo giornalmente da anni di trovarci un risposta al come gestire una situazione in modo più razionale. Ma non sono arrivata alla meta perché nei miei pensieri ci sono sempre troppi “se” e “ma” dettati dall’emotività.
“Le relazioni di coppia si ballano in due, non c’è una persona che scende in pista e l’altra che resta a guardare in disparte. Ecco perché è necessario risolvere i conflitti all’interno di quella danza. La rabbia, anche quando è una collera cattiva, non è mai un’emozione di cui dovresti vergognarti.”
Ad oggi tutte le varie discussioni avute sono state frutto di sciocchezze, di diversità caratteriali, del mondo maschile e femminile opposto. E ho comunque sempre pensato che siano state discussione/arrabbiature “sane”. Si sono smussati angoli, si sono percorse strade insieme, si è cresciuti..
Ma quante volte nella vita, accadono situazioni in cui uno sfogo non c’è? Al lavoro, con il partner, con i figli.. con sé stessi? Non ci sono pianti, urla, scariche momentanee di stress??
E’ il mio più grande tarlo. Perché per anni ho adottato una soluzione semplicissima per evitare di discutere con le persone: Stare zitta.
E se la rabbia vista un’emozione negativa, non va espressa, avendo difficoltà ad affrontare di petto le situazioni, non si sta altro che preparando il terreno perché i risentimenti si radichino, trasformandosi in rancore. Il rancore, a sua volta, ribolle lentamente, pronto a esplodere, con un’opportuna sollecitazione esterna, in modo del tutto fuori luogo e senza controllo.
Io non sono ancora arrivata ad una soluzione, mi ripropongo giornalmente da anni di trovarci un risposta al come gestire una situazione in modo più razionale. Ma non sono arrivata alla meta perché nei miei pensieri ci sono sempre troppi “se” e “ma” dettati dall’emotività.
“Le relazioni di coppia si ballano in due, non c’è una persona che scende in pista e l’altra che resta a guardare in disparte. Ecco perché è necessario risolvere i conflitti all’interno di quella danza. La rabbia, anche quando è una collera cattiva, non è mai un’emozione di cui dovresti vergognarti.”