Nel momento in cui si vorrebbe scappare e lasciare tutto, anche quel che è più caro a noi. Inerti, rimaniamo ad aspettare il momento in cui è possibile azionare una modifica, una fuga, un cambio di vita.
Nell’attendere, capita di perdere qualcosa: l’agenda.
L’agenda, l’oggetto che ci organizza le giornate, le ore, i quarti d’ora, i pranzi e le cene e a volte i minuti. Ci controlla e ci radica.
Nel chiedersi il perché, la perdita ti lascia un vuoto, una riflessione da eseguire, una precipitazione da seguire e un fluire/divenire; sapendo di averti lasciato, a destinazione, una frase e un giallo post-it.
Nell’attendere, capita di perdere qualcosa: l’agenda.
L’agenda, l’oggetto che ci organizza le giornate, le ore, i quarti d’ora, i pranzi e le cene e a volte i minuti. Ci controlla e ci radica.
Nel chiedersi il perché, la perdita ti lascia un vuoto, una riflessione da eseguire, una precipitazione da seguire e un fluire/divenire; sapendo di averti lasciato, a destinazione, una frase e un giallo post-it.