Sapete.. facevo anch’io parte degli scettici che purtroppo asseriscono con desolazione “La meditazione? L’ho provata ma non ha funzionato. Forse non fa per me”. Se ci arrendessimo così in fretta anche per l'attività fisica, le poche palestre rimaste si trasformerebbero presto in ospedali! E, come con la palestra per il corpo, anche nella palestra mentale è possibile farsi del male, vedendo aspetti di noi, degli altri, del mondo circostante, o dell’esistenza, che non siamo pronti a vedere. Anche questo può essere un motivo diffuso per temere il proseguimento e tornare a rifugiarsi coi propri vizi nel mondo esterno del quotidiano. Poi ci si mettono anche i pregiudizi che la meditazione sia solo robaccia alternativa.. Ma la scienza ha confutato più volte questa ipotesi! Da quando esistono termini come mindfulness forse la cosa è diventata più digeribile anche per questa categoria. Se rimanete scettici ma incuriositi leggete avanti per qualche spunto!
Così come esistono pesi, pilates, step, spinning, cardio e così via, anche le pratiche mentali si suddividono in innumerevoli sottocategorie specializzate in base agli obiettivi, che possono spaziare dalla riduzione degli stimoli, al rilassamento, all’energizzazione, alla concentrazione, all’autoguarigione, all’aumento di consapevolezza interna, corporea, o esterna, all’autoanalisi ed evoluzione della proprio aspetto psicologico.
Io sono passato ad essere profondamente entusiasta della meditazione dopo aver trovato in essa una potente cura per un mio problema di emicranie dovute a tensione cervicale che mi dannava da anni, e avendo fatto esperienza diretta di svariati altri benefici non solo legati al rilassamento, ma anche al progresso evolutivo della psiche e al miglioramento delle relazioni interpersonali.
Non è un caso se le varie pratiche di meditazione, mindfulness, Yoga Nidra, e via dicendo stiano acquisendo maggiore popolarità in questa società moderna sempre più dispersiva, ansiogena e conflittuale. Anche l’evidenza scientifica dei benefici è sempre più sorprendente, con prove di effetti reali non solo sull’umore e sulla concentrazioni, ma anche di effetti fisici quali l’ispessimento della corteccia cerebrale. Questo quanto emerge dallo studio di Lazar dell’università del Massachusetts General Hospital e suoi colleghi. In seguito, un altro gruppo di ricercatori condotto dalla tedesca Hölzel ha riscontrato un aumento volumetrico della materia grigia. Ma nonostante queste sorprendenti risvolti, ci sono ancora tanti preconcetti, tanta confusione e false aspettative a riguardo.
Si tratta dunque di provare, cercando innanzitutto una o più guide che possano accompagnarci inizialmente nel cammino più adatto alle nostre necessità, e di fare più esperienze possibili. Anche online il materiale disponibile è in continua espansione. Oltre agli spunti classici come gli insegnamenti di S. N. Goenka, il maestro che ha portato alla massa le ideologie e pratiche buddiste della meditazione Vipassana, si possono trovare autori all'avanguardia tecnologica come l’americano Andrew Huberman. Questo neuroscienziato e professore presso Stanford University, ha contribuito molto al settore negli ultimi anni, pubblicando dei podcast approfonditi sulla scienza della meditazione, e coniando il termine NSDR “Non-Sleep Deep Rest”, una rivisitazione moderna della pratica antica del Yoga Nidra. Il NSDR permette di raggiungere uno stato mentale a bassa frequenza vicino al sonno, con l’obiettivo di accelerare processi di neuroplasticità ed ovviamente ridurre stati di ansia e conciliare il sonno.
Per chi si astiene dalla pratica solo per carenza di tempo, ci sono buone notizie: una volta raggiunto un discreto livello di esperienza con le tecniche, sono stati riscontrati effetti positivi anche con tempi molto ristretti. Moore di Liverpool ha ottenuto risultati positivi in uno studio che prevedeva la meditazione di 10 minuti al giorno per 8 settimane - questo ed altri studi simili mostrano effetti migliorativi sia sull’attenzione che su stati di ansia. Sara Lazar sottolinea il valore di alternare anche con meditazioni di solo 5 minuti quando impossibilitati. In modo analogo alla palestra classica, è sicuramente necessaria una buona dose di autodisciplina per mantenere la regolarità, ma queste micro sessioni sono facilmente inseribili in contesti di vita quotidiana anche frenetica, e a lungo andare permettono di vivere ogni esperienza in maniera più presente e consapevole.
Una volta acquisite le tecniche di base, la pratica diventa una palestra senza orari di chiusura e persino gratuita (esatto, anche alcuni corsi molto validi lo sono!). Sarebbe un peccato per chiunque perdersi questa occasione per uno stile di vita più sano a 360 gradi, dato che ci permette di affrontare anche la malattia in maniera più proattiva, prima di ricorrere istintivamente al primo dottore di turno o ai farmaci da banco alla comparsa dei primi sintomi… mettendo in azione tecniche di meditazione e di respiro annesse che allentano il sistema nervoso simpatico, è possibile attenuare gli effetti di tanti malanni e accelerare il percorso di guarigione con poca fatica e senza effetti collaterali.
Un dubbio che può sorgere in molti all’inizio di questo cammino: “quando potrò cominciare a cogliere i frutti?” Per vedere progressi significativi sulla psiche i tempi sono molto soggettivi e possono protrarsi anche di mesi/anni, ma già dopo poche lezioni incentrate sulla focalizzazione sul respiro, si può imparare come recuperare anche in via istantanea stati di tensione o ansia, e anche ad alleviare la sofferenza dovuta a problematiche di salute. Quindi il ritorno dell’investimento è quasi immediato. Poi non mancano occasioni per specializzarsi, allargando l’esperienza ad altri obiettivi sempre più grandi e significativi per la crescita personale.
Ora rimane solo da augurarvi buon allenamento!
Così come esistono pesi, pilates, step, spinning, cardio e così via, anche le pratiche mentali si suddividono in innumerevoli sottocategorie specializzate in base agli obiettivi, che possono spaziare dalla riduzione degli stimoli, al rilassamento, all’energizzazione, alla concentrazione, all’autoguarigione, all’aumento di consapevolezza interna, corporea, o esterna, all’autoanalisi ed evoluzione della proprio aspetto psicologico.
Io sono passato ad essere profondamente entusiasta della meditazione dopo aver trovato in essa una potente cura per un mio problema di emicranie dovute a tensione cervicale che mi dannava da anni, e avendo fatto esperienza diretta di svariati altri benefici non solo legati al rilassamento, ma anche al progresso evolutivo della psiche e al miglioramento delle relazioni interpersonali.
Non è un caso se le varie pratiche di meditazione, mindfulness, Yoga Nidra, e via dicendo stiano acquisendo maggiore popolarità in questa società moderna sempre più dispersiva, ansiogena e conflittuale. Anche l’evidenza scientifica dei benefici è sempre più sorprendente, con prove di effetti reali non solo sull’umore e sulla concentrazioni, ma anche di effetti fisici quali l’ispessimento della corteccia cerebrale. Questo quanto emerge dallo studio di Lazar dell’università del Massachusetts General Hospital e suoi colleghi. In seguito, un altro gruppo di ricercatori condotto dalla tedesca Hölzel ha riscontrato un aumento volumetrico della materia grigia. Ma nonostante queste sorprendenti risvolti, ci sono ancora tanti preconcetti, tanta confusione e false aspettative a riguardo.
Si tratta dunque di provare, cercando innanzitutto una o più guide che possano accompagnarci inizialmente nel cammino più adatto alle nostre necessità, e di fare più esperienze possibili. Anche online il materiale disponibile è in continua espansione. Oltre agli spunti classici come gli insegnamenti di S. N. Goenka, il maestro che ha portato alla massa le ideologie e pratiche buddiste della meditazione Vipassana, si possono trovare autori all'avanguardia tecnologica come l’americano Andrew Huberman. Questo neuroscienziato e professore presso Stanford University, ha contribuito molto al settore negli ultimi anni, pubblicando dei podcast approfonditi sulla scienza della meditazione, e coniando il termine NSDR “Non-Sleep Deep Rest”, una rivisitazione moderna della pratica antica del Yoga Nidra. Il NSDR permette di raggiungere uno stato mentale a bassa frequenza vicino al sonno, con l’obiettivo di accelerare processi di neuroplasticità ed ovviamente ridurre stati di ansia e conciliare il sonno.
Per chi si astiene dalla pratica solo per carenza di tempo, ci sono buone notizie: una volta raggiunto un discreto livello di esperienza con le tecniche, sono stati riscontrati effetti positivi anche con tempi molto ristretti. Moore di Liverpool ha ottenuto risultati positivi in uno studio che prevedeva la meditazione di 10 minuti al giorno per 8 settimane - questo ed altri studi simili mostrano effetti migliorativi sia sull’attenzione che su stati di ansia. Sara Lazar sottolinea il valore di alternare anche con meditazioni di solo 5 minuti quando impossibilitati. In modo analogo alla palestra classica, è sicuramente necessaria una buona dose di autodisciplina per mantenere la regolarità, ma queste micro sessioni sono facilmente inseribili in contesti di vita quotidiana anche frenetica, e a lungo andare permettono di vivere ogni esperienza in maniera più presente e consapevole.
Una volta acquisite le tecniche di base, la pratica diventa una palestra senza orari di chiusura e persino gratuita (esatto, anche alcuni corsi molto validi lo sono!). Sarebbe un peccato per chiunque perdersi questa occasione per uno stile di vita più sano a 360 gradi, dato che ci permette di affrontare anche la malattia in maniera più proattiva, prima di ricorrere istintivamente al primo dottore di turno o ai farmaci da banco alla comparsa dei primi sintomi… mettendo in azione tecniche di meditazione e di respiro annesse che allentano il sistema nervoso simpatico, è possibile attenuare gli effetti di tanti malanni e accelerare il percorso di guarigione con poca fatica e senza effetti collaterali.
Un dubbio che può sorgere in molti all’inizio di questo cammino: “quando potrò cominciare a cogliere i frutti?” Per vedere progressi significativi sulla psiche i tempi sono molto soggettivi e possono protrarsi anche di mesi/anni, ma già dopo poche lezioni incentrate sulla focalizzazione sul respiro, si può imparare come recuperare anche in via istantanea stati di tensione o ansia, e anche ad alleviare la sofferenza dovuta a problematiche di salute. Quindi il ritorno dell’investimento è quasi immediato. Poi non mancano occasioni per specializzarsi, allargando l’esperienza ad altri obiettivi sempre più grandi e significativi per la crescita personale.
Ora rimane solo da augurarvi buon allenamento!