Siamo tutti diversi. E nel progettare o avvicinare un record di lunga durata come una maratona, una corsa in bici, un record di nuoto o di volo a vela, ci scontriamo con equilibri interni che vanno riconosciuti e gestiti.
Su tutti primeggiano la preparazione, la dieta, la motivazione e la concentrazione.
La preparazione fisico tecnica e una adeguata alimentazione, sono senz'altro le prime cose da perseguire con volontà e determinazione. Vanno sostenute da buone motivazioni che possono riguardare motivi di rivalsa, di compensazione o eroici. E vanno rinforzate, soprattutto nella gestione del dolore e della fatica, da buone strategie di concentrazione.
In genere, se un’atleta tenta un’impresa è già molto avanti su tutti questi aspetti.
Oggi mi vorrei soffermare sulla ‘noia’ che può intervenire negli allenamenti prolungati e nelle performance di lunga durata. Penso a Virginia Tortella, ad esempio, che vuole attraversare il lago di Garda in due prove distinte di nuoto a rana di trenta e sessanta chilometri. Rispettivamente 15 e 30 ore di nuoto continuative.
E cosa si scopre mentre si analizzano i destini psicologici delle sue varie riflessioni? Che serve tutto. Che nonostante una prova così impegnativa e la ripetizione di migliaia di movimenti tutti uguali, emerge la necessità di esercitare la libertà su tutto il resto. Dentro di sé, attraverso l’espressione di uno stato di rapimento interiore. Fuori di sé tramite il contatto con una natura amplificata di sensazioni, colori, luce, fiori, luoghi… acqua.
I fatti da gestire saranno la fatica, il dolore, la noia. Le risorse si manifesteranno attraverso la natura, la centratura, i mantra, i suoni e le persone.
La consapevolezza dei campioni (no pain, no gain) che si calano in imprese speciali devono affrontare tutte queste variabili in modo efficiente. Come? Con tutto quello che porta alla cura del dettaglio:
Nella migliore tradizione, l’eroe che tenta l’impresa non ha dubbi. Il suo pensiero è statuario: ‘Si! Lo voglio! Lo faccio! Io ce la faccio!’
‘Soddisfazione!’. Sarà record del record!
Ma se anche non fosse e l’eroe fosse costretto alla resa? La prova diventerà sogno e ci sarà solo un cambio di contesto, di significato e di tempo. Paura e coraggio si fonderanno come per magia.
Su tutti primeggiano la preparazione, la dieta, la motivazione e la concentrazione.
La preparazione fisico tecnica e una adeguata alimentazione, sono senz'altro le prime cose da perseguire con volontà e determinazione. Vanno sostenute da buone motivazioni che possono riguardare motivi di rivalsa, di compensazione o eroici. E vanno rinforzate, soprattutto nella gestione del dolore e della fatica, da buone strategie di concentrazione.
In genere, se un’atleta tenta un’impresa è già molto avanti su tutti questi aspetti.
Oggi mi vorrei soffermare sulla ‘noia’ che può intervenire negli allenamenti prolungati e nelle performance di lunga durata. Penso a Virginia Tortella, ad esempio, che vuole attraversare il lago di Garda in due prove distinte di nuoto a rana di trenta e sessanta chilometri. Rispettivamente 15 e 30 ore di nuoto continuative.
E cosa si scopre mentre si analizzano i destini psicologici delle sue varie riflessioni? Che serve tutto. Che nonostante una prova così impegnativa e la ripetizione di migliaia di movimenti tutti uguali, emerge la necessità di esercitare la libertà su tutto il resto. Dentro di sé, attraverso l’espressione di uno stato di rapimento interiore. Fuori di sé tramite il contatto con una natura amplificata di sensazioni, colori, luce, fiori, luoghi… acqua.
I fatti da gestire saranno la fatica, il dolore, la noia. Le risorse si manifesteranno attraverso la natura, la centratura, i mantra, i suoni e le persone.
La consapevolezza dei campioni (no pain, no gain) che si calano in imprese speciali devono affrontare tutte queste variabili in modo efficiente. Come? Con tutto quello che porta alla cura del dettaglio:
- Attenzione e concentrazione.
- Stretching in acqua.
- Fermarsi e mangiare.
- Chiacchierare e ridere.
- Cassetti di memoria.
- Strategie mentali.
- Immagini mentali distraenti e nobilitanti.
- Pause di musica.
- Automotivazione allegra e divertente.
Nella migliore tradizione, l’eroe che tenta l’impresa non ha dubbi. Il suo pensiero è statuario: ‘Si! Lo voglio! Lo faccio! Io ce la faccio!’
‘Soddisfazione!’. Sarà record del record!
Ma se anche non fosse e l’eroe fosse costretto alla resa? La prova diventerà sogno e ci sarà solo un cambio di contesto, di significato e di tempo. Paura e coraggio si fonderanno come per magia.