La vita è fatta di tante piccole parti, gli avvenimenti degli ultimi mesi lo sottolineano con forza, ci sono esperienze piacevoli, altre esaltanti, alcune sono spiacevoli, altre ancora devastanti…
Ma quale è il metro? Chi può decidere quando “Spiacevole” diventa “devastante” o ancora quando bene diventa meglio? Le persone che abbiamo attorno, gli affetti più stretti e quelli più passeggeri cercano in qualche modo di darci la loro interpretazione con le migliori intenzioni, ma a noi non torna mai, è diverso, la nostra minestra ha un sapore diverso e questo è normale, le nostre esperienze sono il condimento della nostra vita e contribuiscono a darle un sapore unico e non replicabile.
Ma quando veramente l’esperienza di turno è stata devastante, quando a dispetto di quanto intorno a noi ci viene raccontato e la nostra storia è diversa, può capitare di cadere nel rimuginio dei pensieri negativi e se non si sta attenti il rischio è di dar forza alla disperazione che come un felino è li pronta all’agguato…
Quando siamo in queste situazioni diventa difficile vedere il confine sottile tra “come sto” e “come stanno le cose” e come sempre la domanda è da un milione di euro!
Dove dirigere lo sguardo per scorgere una luce?
Dove concentrarsi quanto l’unico punto che vediamo è “disperato”?
Quando tutto è confuso, quando nel magazzino della mente c’è stato un terremoto, bisogna per prima cosa rimettere ordine e fare un bell'inventario, dopo di che, con dei dati precisi alla mano, faremo la valutazione dei reali danni… se ce ne saranno...
In ogni modo risistemato il disordine e valutati gli eventuali danni, avremo certamente imparato qualche cosa in più sulle misure anti-sismiche, ed al prossimo terremoto forse il nostro magazzino rimarrà intatto o quanto meno sarà meno disastrato…
Non è mai facile vedere una crescita possibile da un evento negativo o drammatico, ma la nostra intelligenza, la pazienza e perché no, l’aiuto di un buon amico sono sempre lì a nostra disposizione…usiamoli!
Ma quale è il metro? Chi può decidere quando “Spiacevole” diventa “devastante” o ancora quando bene diventa meglio? Le persone che abbiamo attorno, gli affetti più stretti e quelli più passeggeri cercano in qualche modo di darci la loro interpretazione con le migliori intenzioni, ma a noi non torna mai, è diverso, la nostra minestra ha un sapore diverso e questo è normale, le nostre esperienze sono il condimento della nostra vita e contribuiscono a darle un sapore unico e non replicabile.
Ma quando veramente l’esperienza di turno è stata devastante, quando a dispetto di quanto intorno a noi ci viene raccontato e la nostra storia è diversa, può capitare di cadere nel rimuginio dei pensieri negativi e se non si sta attenti il rischio è di dar forza alla disperazione che come un felino è li pronta all’agguato…
Quando siamo in queste situazioni diventa difficile vedere il confine sottile tra “come sto” e “come stanno le cose” e come sempre la domanda è da un milione di euro!
Dove dirigere lo sguardo per scorgere una luce?
Dove concentrarsi quanto l’unico punto che vediamo è “disperato”?
Quando tutto è confuso, quando nel magazzino della mente c’è stato un terremoto, bisogna per prima cosa rimettere ordine e fare un bell'inventario, dopo di che, con dei dati precisi alla mano, faremo la valutazione dei reali danni… se ce ne saranno...
In ogni modo risistemato il disordine e valutati gli eventuali danni, avremo certamente imparato qualche cosa in più sulle misure anti-sismiche, ed al prossimo terremoto forse il nostro magazzino rimarrà intatto o quanto meno sarà meno disastrato…
Non è mai facile vedere una crescita possibile da un evento negativo o drammatico, ma la nostra intelligenza, la pazienza e perché no, l’aiuto di un buon amico sono sempre lì a nostra disposizione…usiamoli!