Tra i 2/3 anni fino ai 6/7 anni si sviluppa nei bambini la fase dei perché, ed è fondamentale in quanto si presenta per la naturale curiosità di una creatura che si affaccia al mondo ed inizia ad interagire con esso.
Certo per un adulto trovarsi al cospetto di un pargolo che per 6 anni circa ti chiede il perché di tutto non è facile, tant’è che si arriva a formulare la mitica frase, PERCHE’ E’ COSI’ E BASTA! Quante volte l’ho sentita, tutt’ora la mia famiglia mi dice che sono stata un tormento, e la foto, molto anni ’70, che ho allegato ne è la riprova.
La fase dei perché si manifesta fino ai 6/7 anni, in quanto andando a scuola, il bambino acquisisce le capacità di lettura, scrittura e di creare collegamenti, diventando così autonomo per trovarsi le risposte autonomamente.
Ma non tutte le risposte arrivano, i perché senza una spiegazione restano e sono molti, così diventando adulti si può scegliere di abbandonare il campo, smettere di porsi domande, fare e basta, accettando la risposta, per me inaccettabile, NON SEMPRE C’E’ UN PERCHE’, oppure con grande dispendio di energie continuare a cercare, ma dove?
Nell’ultimo weekend di corso con UP STEP consapevole, abbiamo parlato di leadership, vision e motivazione ed eccola lì la parola chiave.. PERCHE’!
Noi tutti siamo mossi da un perché, è dentro di noi, e si trova dentro il nostro cuore. Per sentirlo è necessario fermarsi, respirare, reimparare ad ascoltarsi, in quanto le risposte ai nostri perché sono proprio lì, e non nella testa e soprattutto non nel cuore di qualcun altro. Sono SOLO NOSTRI e nessun’altro ci può dire se la risposta è giusta o sbagliata. Certo il pericolo è che rispondiamo solo con la mente, che ci può stare benissimo, ma la vera risposta arriva nel momento in cui mente-cuore-corpo entrano in sinergia. Lì ci sono le NOSTRE risposte, lì troviamo i nostri valori e credenze, lì riusciamo ad avere una vision e soprattutto lì troviamo la nostra motivazione per muoverci, per mettere in moto un’azione, appunto, verso il raggiungimento del NOSTRO OBIETTIVO.
Possiamo quindi pensare di tornare un po’ bambini ricominciando dai perché, ma non chiedendo agli altri ma a noi stessi, per una naturale curiosità verso il mondo, il nostro mondo interiore.
Certo per un adulto trovarsi al cospetto di un pargolo che per 6 anni circa ti chiede il perché di tutto non è facile, tant’è che si arriva a formulare la mitica frase, PERCHE’ E’ COSI’ E BASTA! Quante volte l’ho sentita, tutt’ora la mia famiglia mi dice che sono stata un tormento, e la foto, molto anni ’70, che ho allegato ne è la riprova.
La fase dei perché si manifesta fino ai 6/7 anni, in quanto andando a scuola, il bambino acquisisce le capacità di lettura, scrittura e di creare collegamenti, diventando così autonomo per trovarsi le risposte autonomamente.
Ma non tutte le risposte arrivano, i perché senza una spiegazione restano e sono molti, così diventando adulti si può scegliere di abbandonare il campo, smettere di porsi domande, fare e basta, accettando la risposta, per me inaccettabile, NON SEMPRE C’E’ UN PERCHE’, oppure con grande dispendio di energie continuare a cercare, ma dove?
Nell’ultimo weekend di corso con UP STEP consapevole, abbiamo parlato di leadership, vision e motivazione ed eccola lì la parola chiave.. PERCHE’!
Noi tutti siamo mossi da un perché, è dentro di noi, e si trova dentro il nostro cuore. Per sentirlo è necessario fermarsi, respirare, reimparare ad ascoltarsi, in quanto le risposte ai nostri perché sono proprio lì, e non nella testa e soprattutto non nel cuore di qualcun altro. Sono SOLO NOSTRI e nessun’altro ci può dire se la risposta è giusta o sbagliata. Certo il pericolo è che rispondiamo solo con la mente, che ci può stare benissimo, ma la vera risposta arriva nel momento in cui mente-cuore-corpo entrano in sinergia. Lì ci sono le NOSTRE risposte, lì troviamo i nostri valori e credenze, lì riusciamo ad avere una vision e soprattutto lì troviamo la nostra motivazione per muoverci, per mettere in moto un’azione, appunto, verso il raggiungimento del NOSTRO OBIETTIVO.
Possiamo quindi pensare di tornare un po’ bambini ricominciando dai perché, ma non chiedendo agli altri ma a noi stessi, per una naturale curiosità verso il mondo, il nostro mondo interiore.