Scienziati come Antonio Damasio, ci hanno spiegato che ‘la creatività è un processo, non un luogo’. Non esistono posti specifici del cervello dove si generano idee originali. Esistono i luoghi della percezione, della memoria, del linguaggio, del movimento, ma quando si parla del pensiero creativo si deve intendere un software che si aggiorna mentre opera con i sensi, le emozioni, l’immaginazione, il pensiero, la comunicazione, fino a produrre sempre nuove e intriganti opere creative.
Se le scoperte scientifiche stanno confermando queste indicazioni, lo scopo primario della psicologia riguarda proprio lo stimolo dei processi creativi della mente per la soluzione dei problemi e per la produzione di idee. In altre parole dovrebbe essere al servizio dell’uomo per il suo bene e per aiutarlo a mettere mano nei processi operativi della mente. Non dovrebbe limitarsi allo studio, ma dovrebbe diventare laboratorio pratico dell’immaginazione e della creatività, della comunicazione e della relazione.
E’ ovvio che tutto ciò sulla carta venga proposto nei corsi universitari, ma credo di non sbagliare se dico che manca il ‘come’ riuscire a rendere concreta la trasmissione del processo creativo. Non credo bastino le conoscenze a crocette da sbarrare sui test. Credo molto nell'esperienza concreta, dove l’esercizio, la pratica, un certo bagaglio tecnico, rendano lo studio della psicologia una vera fonte di aiuto al vissuto e alla crescita di ogni persona.
In realtà, ci sono le materie dove la psicologia diventa debitrice alle esperienza pratiche dei laboratori di coaching, di counseling, di comunicazione, di teatro corporeo, di rilassamento, etc. Una psicologia liberata dagli accademismi che parla all'uomo di tutti i giorni con un linguaggio che arriva sui tavoli di lavoro, sui campi di gioco, nelle case, con il suo valore più alto: quello di farsi carico di accompagnare ogni persona ad esercitare la propria autoconoscenza e creatività.
Se le scoperte scientifiche stanno confermando queste indicazioni, lo scopo primario della psicologia riguarda proprio lo stimolo dei processi creativi della mente per la soluzione dei problemi e per la produzione di idee. In altre parole dovrebbe essere al servizio dell’uomo per il suo bene e per aiutarlo a mettere mano nei processi operativi della mente. Non dovrebbe limitarsi allo studio, ma dovrebbe diventare laboratorio pratico dell’immaginazione e della creatività, della comunicazione e della relazione.
E’ ovvio che tutto ciò sulla carta venga proposto nei corsi universitari, ma credo di non sbagliare se dico che manca il ‘come’ riuscire a rendere concreta la trasmissione del processo creativo. Non credo bastino le conoscenze a crocette da sbarrare sui test. Credo molto nell'esperienza concreta, dove l’esercizio, la pratica, un certo bagaglio tecnico, rendano lo studio della psicologia una vera fonte di aiuto al vissuto e alla crescita di ogni persona.
In realtà, ci sono le materie dove la psicologia diventa debitrice alle esperienza pratiche dei laboratori di coaching, di counseling, di comunicazione, di teatro corporeo, di rilassamento, etc. Una psicologia liberata dagli accademismi che parla all'uomo di tutti i giorni con un linguaggio che arriva sui tavoli di lavoro, sui campi di gioco, nelle case, con il suo valore più alto: quello di farsi carico di accompagnare ogni persona ad esercitare la propria autoconoscenza e creatività.