Ci sono dei momenti in cui tutto sembra andare storto, che ogni giorno tu debba lottare su un ring dove non ci sono mai né un vinto né un vincitore, ma soltanto due persone che esauste si ritirano in sé stesse e si leccano le ferite nell’attesa del prossimo round.
È un’alternanza di dubbi, passi avanti e indietro, amore e odio perché ci sono momenti in cui ami ciò che l’altro fa, come si comporta con te, quello che dice, e altri in cui solo come sorseggia il caffè al mattino non lo sopporti, il tutto tenuto insieme da un misto di tolleranza e sentimento che ti fa dire ok, andiamo avanti!
A volte pensi che forse sarebbe più facile andarsene, chiudere, liberarsi dai condizionamenti, dalle catene, dalle rinunce e dai compromessi per tornare ad essere una persona libera.
Oggi col divorzio breve nel giro di pochissimo tempo tutto ciò è possibile, infatti, secondo le stime ci sarebbero 48 divorzi ogni 100 matrimoni. Un matrimonio su due, quindi, finisce con la separazione.
Si, sarebbe più facile, ma chi ci dice che questo sarebbe la cosa migliore per noi o comunque, la cosa migliore in assoluto?
E se invece resistere e riprovarci fosse la soluzione migliore?
Resistere forse non è una scelta di vita sbagliata, anzi; forse tutto si può ricostruire, ripartendo dall’inizio magari, dal momento del corteggiamento dove tutto sembrava magico, dove c’era il batticuore e l’incertezza del risultato finale, dell’approccio giusto.
Anche la vita di coppia è fatta di fasi, di alti e di bassi dove non vi è sempre lo stesso grado di interesse e di passione.
Resistere e insistere forse è la soluzione ideale per una coppia che vorrebbe durare a lungo, resistere perché anche nei rapporti più forti e più longevi ci sono i momenti bui dove si ha voglia di mollare tutto e invece si resiste, mentre insistere significa essere tenaci nell’amore, nella gentilezza e nel rispetto dell’altro.
Nella vita di coppia non si può essere rigidi, bisognerebbe saper fare un passo indietro quando è necessario, quel passo che alla fine ti rendi conto ne vale tanti altri in avanti.
Non dovremmo portare troppo avanti qualsiasi controversia nel corso della giornata, anche aspra, perché ciò alimenta il rancore, la rabbia, è uno spreco di tempo, di energie e di amore.
Bisognerebbe non mancarsi mai di rispetto, anche se in una lite si ha ragione, mai offendersi e insultarsi perché diventerebbe una forma di violenza fisica e psicologica.
Si dovrebbe coltivare la passione, anche se questa è venuta meno col tempo, basterebbe un attimo per far sì che questa si riaccenda, magari dando un bacio, facendo un gesto gentile o una carezza.
Bisognerebbe chiudere col passato, non avere più conti aperti, dovrebbe diventare ricordo, memoria, fare in modo che tutto quello che lo riguarda non si trascini all’infinito.
Inoltre, bisognerebbe coltivare l’ascolto, ascolto dell’altro mentre ci parla dei suoi bisogni, delle sue aspettative, dei suoi sogni, senza giudicare, senza mettersi sulla difensiva, senza pensare che dietro quelle parole si nascondano delle accuse, chiedere anche durante una discussione: cosa posso fare per te, come posso aiutarti?
Per ultimo ma non meno importante dovremmo dare autonomia ove venga richiesta, difendere i propri spazi e la propria di autonomia, nel rispetto reciproco, per costruire e non per distruggere, lasciar andare e andare noi stessi per poi ritornare come fosse la prima volta e magari corteggiarsi, per riconquistarsi giorno dopo giorno, perché:
“Non esistono relazioni perfette, ci sono solo coppie che non si arrendono mai” Cit.
È un’alternanza di dubbi, passi avanti e indietro, amore e odio perché ci sono momenti in cui ami ciò che l’altro fa, come si comporta con te, quello che dice, e altri in cui solo come sorseggia il caffè al mattino non lo sopporti, il tutto tenuto insieme da un misto di tolleranza e sentimento che ti fa dire ok, andiamo avanti!
A volte pensi che forse sarebbe più facile andarsene, chiudere, liberarsi dai condizionamenti, dalle catene, dalle rinunce e dai compromessi per tornare ad essere una persona libera.
Oggi col divorzio breve nel giro di pochissimo tempo tutto ciò è possibile, infatti, secondo le stime ci sarebbero 48 divorzi ogni 100 matrimoni. Un matrimonio su due, quindi, finisce con la separazione.
Si, sarebbe più facile, ma chi ci dice che questo sarebbe la cosa migliore per noi o comunque, la cosa migliore in assoluto?
E se invece resistere e riprovarci fosse la soluzione migliore?
Resistere forse non è una scelta di vita sbagliata, anzi; forse tutto si può ricostruire, ripartendo dall’inizio magari, dal momento del corteggiamento dove tutto sembrava magico, dove c’era il batticuore e l’incertezza del risultato finale, dell’approccio giusto.
Anche la vita di coppia è fatta di fasi, di alti e di bassi dove non vi è sempre lo stesso grado di interesse e di passione.
Resistere e insistere forse è la soluzione ideale per una coppia che vorrebbe durare a lungo, resistere perché anche nei rapporti più forti e più longevi ci sono i momenti bui dove si ha voglia di mollare tutto e invece si resiste, mentre insistere significa essere tenaci nell’amore, nella gentilezza e nel rispetto dell’altro.
Nella vita di coppia non si può essere rigidi, bisognerebbe saper fare un passo indietro quando è necessario, quel passo che alla fine ti rendi conto ne vale tanti altri in avanti.
Non dovremmo portare troppo avanti qualsiasi controversia nel corso della giornata, anche aspra, perché ciò alimenta il rancore, la rabbia, è uno spreco di tempo, di energie e di amore.
Bisognerebbe non mancarsi mai di rispetto, anche se in una lite si ha ragione, mai offendersi e insultarsi perché diventerebbe una forma di violenza fisica e psicologica.
Si dovrebbe coltivare la passione, anche se questa è venuta meno col tempo, basterebbe un attimo per far sì che questa si riaccenda, magari dando un bacio, facendo un gesto gentile o una carezza.
Bisognerebbe chiudere col passato, non avere più conti aperti, dovrebbe diventare ricordo, memoria, fare in modo che tutto quello che lo riguarda non si trascini all’infinito.
Inoltre, bisognerebbe coltivare l’ascolto, ascolto dell’altro mentre ci parla dei suoi bisogni, delle sue aspettative, dei suoi sogni, senza giudicare, senza mettersi sulla difensiva, senza pensare che dietro quelle parole si nascondano delle accuse, chiedere anche durante una discussione: cosa posso fare per te, come posso aiutarti?
Per ultimo ma non meno importante dovremmo dare autonomia ove venga richiesta, difendere i propri spazi e la propria di autonomia, nel rispetto reciproco, per costruire e non per distruggere, lasciar andare e andare noi stessi per poi ritornare come fosse la prima volta e magari corteggiarsi, per riconquistarsi giorno dopo giorno, perché:
“Non esistono relazioni perfette, ci sono solo coppie che non si arrendono mai” Cit.