Lascio andare la mano che mi stringe la gola
Lascio andare la fune che mi unisce alla riva
Il moschettone nella parete
L’orgoglio e la sete
Lascio andare le valigie
I mobili antichi
Le sentinelle armate in garitta
A ogni mia cosa trafitta…
Lascio andare il destino, tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto, il coltello tra i denti
Lascio andare mio padre e mia madre, e le loro paure
quella casa nella foresta, un umore che duri davvero
Per ogni tipo di viaggio, è meglio avere un bagaglio leggero.
Distendo le vene, apro piano le mani, cerco di non trattenere più nulla
Lascio tutto fluire
L’aria dal naso arriva ai polmoni, le palpitazioni diventano battiti, la testa torna al suo peso normale. La salvezza non si controlla…
Vince chi molla.
Niccolò Fabi, Vince chi molla
E allora… capita che, a metà viaggio mi accorgo che a volermi portare avanti non è più una conoscenza ma, una ri-conoscenza.
Da una negazione, cerco una affermazione. Da un’esperienza, cerco una competenza e una nuova espressione di me.
Lascio andare la fune che mi unisce alla riva
Il moschettone nella parete
L’orgoglio e la sete
Lascio andare le valigie
I mobili antichi
Le sentinelle armate in garitta
A ogni mia cosa trafitta…
Lascio andare il destino, tutti i miei attaccamenti
I diplomi appesi in salotto, il coltello tra i denti
Lascio andare mio padre e mia madre, e le loro paure
quella casa nella foresta, un umore che duri davvero
Per ogni tipo di viaggio, è meglio avere un bagaglio leggero.
Distendo le vene, apro piano le mani, cerco di non trattenere più nulla
Lascio tutto fluire
L’aria dal naso arriva ai polmoni, le palpitazioni diventano battiti, la testa torna al suo peso normale. La salvezza non si controlla…
Vince chi molla.
Niccolò Fabi, Vince chi molla
E allora… capita che, a metà viaggio mi accorgo che a volermi portare avanti non è più una conoscenza ma, una ri-conoscenza.
Da una negazione, cerco una affermazione. Da un’esperienza, cerco una competenza e una nuova espressione di me.