
In un recente post ho esortato ad aprirci alla meraviglia di un ciao.
Aprirsi alla possibilità di sentire l'altro senza filtri e senza pensieri precostituiti.
Una modalità di incontro che può portare ad emozionarci ed emozionare.
Senza limitarsi pensando a cosa potrebbe accadere e dove potrebbe portare la nuova strada.
Ma consapevole che l'avvicinarsi sarà un momento di crescita reciproca.
E se o quando tutto finisce?
Possiamo considerare che la coerenza di un addio rappresenti un altro importante momento di crescita?
Possiamo rimanere in quella modalità di stupore che ci ha colpito col semplice ciao?
Possiamo rimanere coerenti a quel sentire anche durante un addio più o meno esplicito?
Vi sono momenti in cui le cose non si incastrano. Momenti in cui l'attimo e' stato colto, e' stato inebriante, in cui si e' vissuto pienamente l'appartenersi anche se per poco.
E poi? Avresti voluto che tutto ciò continuasse, che avesse altro sviluppo. Hai rimuginato su questo.
Poi hai dato spazio al tuo sentire.
E nonostante il pensiero ti riporti ai momenti e inizi ad immaginare scenari futuri, il tuo sentire ti porta altrove. Non e' facilmente spiegabile ma per rispetto verso di te e l'altro preferisci riportare attenzione verso il tuo centro.
E quindi ? Perché? Cosa è stato? E se...? Domande che nascono e rimangono per molto tempo. Inutile negarlo.
Il nostro lavoro e' ricordare che ci siamo aperti ad un ciao, che ci siamo concessi una possibilità. Questo porta cambiamenti, ci mette a nudo, ci permette di conoscere meglio noi e l'altro. Senza paura e senza limiti riusciamo a vivere liberamente e a godere di quello che giorno per giorno ci viene incontro o ci andiamo a conquistare.
E' un'ottica difficile, ne sono certo.
Ma mi ritorna sempre la domanda "Perché no?" Cosa rischio di perdere nel non concedermi tale possibilità? Perché limitarsi ricordando il passato o proiettarsi a capofitto nel futuro e non godere delle immagini e sensazioni del presente?
Proviamo, dai.
Alleniamoci all'oggi.
Ci ritroveremo coerenti per un ciao o per un addio.
E rimarrà amore per l'altro. Gratitudine per la concessione reciproca.
Rimarranno le emozioni, i profumi, gli sguardi, i corpi.
Rimarrà tutto. Con pienezza.
Aprirsi alla possibilità di sentire l'altro senza filtri e senza pensieri precostituiti.
Una modalità di incontro che può portare ad emozionarci ed emozionare.
Senza limitarsi pensando a cosa potrebbe accadere e dove potrebbe portare la nuova strada.
Ma consapevole che l'avvicinarsi sarà un momento di crescita reciproca.
E se o quando tutto finisce?
Possiamo considerare che la coerenza di un addio rappresenti un altro importante momento di crescita?
Possiamo rimanere in quella modalità di stupore che ci ha colpito col semplice ciao?
Possiamo rimanere coerenti a quel sentire anche durante un addio più o meno esplicito?
Vi sono momenti in cui le cose non si incastrano. Momenti in cui l'attimo e' stato colto, e' stato inebriante, in cui si e' vissuto pienamente l'appartenersi anche se per poco.
E poi? Avresti voluto che tutto ciò continuasse, che avesse altro sviluppo. Hai rimuginato su questo.
Poi hai dato spazio al tuo sentire.
E nonostante il pensiero ti riporti ai momenti e inizi ad immaginare scenari futuri, il tuo sentire ti porta altrove. Non e' facilmente spiegabile ma per rispetto verso di te e l'altro preferisci riportare attenzione verso il tuo centro.
E quindi ? Perché? Cosa è stato? E se...? Domande che nascono e rimangono per molto tempo. Inutile negarlo.
Il nostro lavoro e' ricordare che ci siamo aperti ad un ciao, che ci siamo concessi una possibilità. Questo porta cambiamenti, ci mette a nudo, ci permette di conoscere meglio noi e l'altro. Senza paura e senza limiti riusciamo a vivere liberamente e a godere di quello che giorno per giorno ci viene incontro o ci andiamo a conquistare.
E' un'ottica difficile, ne sono certo.
Ma mi ritorna sempre la domanda "Perché no?" Cosa rischio di perdere nel non concedermi tale possibilità? Perché limitarsi ricordando il passato o proiettarsi a capofitto nel futuro e non godere delle immagini e sensazioni del presente?
Proviamo, dai.
Alleniamoci all'oggi.
Ci ritroveremo coerenti per un ciao o per un addio.
E rimarrà amore per l'altro. Gratitudine per la concessione reciproca.
Rimarranno le emozioni, i profumi, gli sguardi, i corpi.
Rimarrà tutto. Con pienezza.