Quando siamo arrivati qui, in questo mondo, ognuno di noi è arrivato come “un animaletto profondamente sensoriale“.
Ognuno di noi prima di diventare un adulto logico, razionale, interessato a far carriera, a far successo, a fare i soldi, a diventare importante per gli altri è stato un bimbo vivo, energetico, vibrante e profondamente sensoriale.
Fin dai primi respiri, fin dai primi passi in questo mondo noi abbiamo esplorato e conosciuto la realtà attraverso il mondo dei sensi : vista, udito, tatto, olfatto gusto.
Il bambino è il più curioso, vivo e passionale ricercatore, percorre la vita in ogni sfaccettatura esplorandola nella sua totalità senza concetti di “ giusto e sbagliato “ , di “bene e male “, di “buono e cattivo “, di “posso farlo e non posso farlo “.
Il bambino è un esploratore totalmente dentro all’esperienza. Il bambino è cosi dentro all’esperienza da essere esperienza. E’ un esploratore dotato di preziose risorse innate come un corpo vibrante- energetico- sensibile, il respiro profondo, il contatto con la vastità delle emozioni.
Sente la gioia di vivere, tocca, gusta, annusa, ascolta, vede e tutto questo lo porta in uno stato di meraviglia. E’ come se tutto “ ai suoi occhi “ fosse nuovo, un processo di scoperta nuovo.
Piano piano, però, diventando adulti e il tutto nuovo sembra che diventi tutto vecchio. Vediamo le cose e ci sembrano sempre le solite cose che ci annoiano e in cui non c’è più gusto.
Ma quel senso “ di solita cosa “ non è qualcosa di insito nella cosa che stiamo osservando. Quel senso di “ solito tramonto “, “ solito lavoro “, “ solita relazione “ non è qualcosa nell’oggetto dell’ esperienza ma è qualcosa che è dentro di noi ed ha a che fare con la natura dei nostri sensi.
Quando cominciamo a percepire la vita come “ le solite cose senza gusto, senza odore, senza piacere “ è perché in quelle situazioni i nostri sensi si sono addormentati.
In quelle situazioni siamo diventati solo logici, solo mentali, solo razionali, solo abitudinari. In quelle situazioni abbiamo perso la capacità di sentire : ‘sentire il nostro corpo mentre lavoriamo … sentire il contatto dei miei piedi a terra mentre siamo seduti alla scrivania … sentire il tono della voce del nostro collega … sentire le emozioni mentre ci troviamo davanti a una persona … vedere gli occhi del nostro partner quando torniamo a casa … uscire per strada e vedere i volti delle persone … sentire le gambe che si muovono con noi mentre camminiamo … sentire il gusto del caffè che beviamo ogni giorno ...’.
Quanto c’è nella vita? Quanto stiamo vivendo la vita? Quanto stiamo perdendo la vita?
Abbiamo perso la capacità di incuriosirci di ciò che conosciamo e di sentire la capacità di provare piacere . Quel piacere è qualcosa che ha a che fare con i propri sensi vivi, i propri sensi che riscoprono la vita, i propri sensi che si risvegliano.
La bioenergetica di A. Lowen è un percorso di crescita personale psico-corporeo che vuole aiutare la persona a sentire nuovamente il proprio corpo.
Per Lowen“ Il corpo non bisogna farlo vivere ma dobbiamo lasciarlo vivere “.
Le classi di esercizi di bioenergetica sono un percorso esperienziale in cui il conduttore invita la persona a fare dei movimenti, dei respiri, ad ascoltarsi, ad emettere dei suoni, a camminare, a mettere il corpo in determinate posizioni.
L’esperienza bioenergetica a differenza della ginnastica non è basata sul “ fare qualcosa “ ma sul “sentire quello che si fa“. Nella bioenergetica la persona non viene forzata a fare ma compie un viaggio nel suo sentire. In quel viaggio può accadere e scoprire di tutto perché va semplicemente a liberare ciò che c’è. Nella bioenergetica come nell’esperienza del bambino non c’è la dicotomia “questa esperienza è bella “, “ questa esperienza è cattiva “, ma tutto quello che sentiamo è nostro e ha diritto di esistere e di esserci.
Più impariamo a cogliere questo, più ci incamminiamo nel viaggio che ci porta verso la nostra umanità … il viaggio che ci porta verso la meta più importante: ‘Me stesso’.
Il Me stesso non inteso come concetto, ruolo , immagine ma verso il Me Stesso Esperienza.
Ognuno di noi prima di diventare un adulto logico, razionale, interessato a far carriera, a far successo, a fare i soldi, a diventare importante per gli altri è stato un bimbo vivo, energetico, vibrante e profondamente sensoriale.
Fin dai primi respiri, fin dai primi passi in questo mondo noi abbiamo esplorato e conosciuto la realtà attraverso il mondo dei sensi : vista, udito, tatto, olfatto gusto.
Il bambino è il più curioso, vivo e passionale ricercatore, percorre la vita in ogni sfaccettatura esplorandola nella sua totalità senza concetti di “ giusto e sbagliato “ , di “bene e male “, di “buono e cattivo “, di “posso farlo e non posso farlo “.
Il bambino è un esploratore totalmente dentro all’esperienza. Il bambino è cosi dentro all’esperienza da essere esperienza. E’ un esploratore dotato di preziose risorse innate come un corpo vibrante- energetico- sensibile, il respiro profondo, il contatto con la vastità delle emozioni.
Sente la gioia di vivere, tocca, gusta, annusa, ascolta, vede e tutto questo lo porta in uno stato di meraviglia. E’ come se tutto “ ai suoi occhi “ fosse nuovo, un processo di scoperta nuovo.
Piano piano, però, diventando adulti e il tutto nuovo sembra che diventi tutto vecchio. Vediamo le cose e ci sembrano sempre le solite cose che ci annoiano e in cui non c’è più gusto.
Ma quel senso “ di solita cosa “ non è qualcosa di insito nella cosa che stiamo osservando. Quel senso di “ solito tramonto “, “ solito lavoro “, “ solita relazione “ non è qualcosa nell’oggetto dell’ esperienza ma è qualcosa che è dentro di noi ed ha a che fare con la natura dei nostri sensi.
Quando cominciamo a percepire la vita come “ le solite cose senza gusto, senza odore, senza piacere “ è perché in quelle situazioni i nostri sensi si sono addormentati.
In quelle situazioni siamo diventati solo logici, solo mentali, solo razionali, solo abitudinari. In quelle situazioni abbiamo perso la capacità di sentire : ‘sentire il nostro corpo mentre lavoriamo … sentire il contatto dei miei piedi a terra mentre siamo seduti alla scrivania … sentire il tono della voce del nostro collega … sentire le emozioni mentre ci troviamo davanti a una persona … vedere gli occhi del nostro partner quando torniamo a casa … uscire per strada e vedere i volti delle persone … sentire le gambe che si muovono con noi mentre camminiamo … sentire il gusto del caffè che beviamo ogni giorno ...’.
Quanto c’è nella vita? Quanto stiamo vivendo la vita? Quanto stiamo perdendo la vita?
Abbiamo perso la capacità di incuriosirci di ciò che conosciamo e di sentire la capacità di provare piacere . Quel piacere è qualcosa che ha a che fare con i propri sensi vivi, i propri sensi che riscoprono la vita, i propri sensi che si risvegliano.
La bioenergetica di A. Lowen è un percorso di crescita personale psico-corporeo che vuole aiutare la persona a sentire nuovamente il proprio corpo.
Per Lowen“ Il corpo non bisogna farlo vivere ma dobbiamo lasciarlo vivere “.
Le classi di esercizi di bioenergetica sono un percorso esperienziale in cui il conduttore invita la persona a fare dei movimenti, dei respiri, ad ascoltarsi, ad emettere dei suoni, a camminare, a mettere il corpo in determinate posizioni.
L’esperienza bioenergetica a differenza della ginnastica non è basata sul “ fare qualcosa “ ma sul “sentire quello che si fa“. Nella bioenergetica la persona non viene forzata a fare ma compie un viaggio nel suo sentire. In quel viaggio può accadere e scoprire di tutto perché va semplicemente a liberare ciò che c’è. Nella bioenergetica come nell’esperienza del bambino non c’è la dicotomia “questa esperienza è bella “, “ questa esperienza è cattiva “, ma tutto quello che sentiamo è nostro e ha diritto di esistere e di esserci.
Più impariamo a cogliere questo, più ci incamminiamo nel viaggio che ci porta verso la nostra umanità … il viaggio che ci porta verso la meta più importante: ‘Me stesso’.
Il Me stesso non inteso come concetto, ruolo , immagine ma verso il Me Stesso Esperienza.