Ogni giorno la radio, la tv, i giornali, internet parlano nel mondo dell’infanzia nei più diversi modi e sotto le più diverse sfaccettature sia in positivo che in negativo. Impossibile direi riuscire a non farsi una propria idea o a rimanerne indifferenti.
Desidererei ora in questo luogo meno “affollato” dai mass-media, ma non per questo privo di risonanze culturali, di pensiero o sociali, provare a ripensare insieme a voi all’idea genuina di bambino che ognuno porta con sé.
Noi, adulti per età ed esperienze, portiamo anche il/la piccolo/a d’uomo che ci accompagnerà fino alla senescenza, se vi arriveremo…
Ma proprio perché dei bambini a volte se ne parla moltissimo da tempo, vorrei ora invece spostare l’attenzione su chi si è preso cura di noi nella nostra infanzia educativa e culturale: le maestre.
Queste figure che ci hanno accompagnati per anni, per alcuni immediatamente vengono alla mente, ad altri di noi in modo più soffuso, riempiono come dei flash dei ricordi scene o come filmati personali, hanno lasciato o lasciano tracce significative negli alunni che hanno incontrato nel loro percorso didattico.
La buona riuscita di un percorso formativo valido di un bambino/a dipende molto dalle persone adulte che incontra, quali esseri irripetibili ed unici entrambi, ricchi di potenzialità da far emergere e di limiti intrinseci alla nostra umanità da superare.
La scelta del tema “team docente sinergico” che sa lavorare assieme in modo positivo e costruttivo è per me una SFIDA ed una RICERCA CONTINUA.
Questo tipo di team per molte scuole non è utopico, ma questo accordo è frutto di molto ascolto, tanta pazienza, di sapersi mettere in discussione, il tutto condito con una buona dose di sana ironia e autoironia.
Ogni progetto che si decide di intraprendere all’inizio di ogni anno scolastico andrebbe discusso collegialmente, valutato assieme, monitorato scientificamente per permettere l’efficacia puntuale della realizzazione di obiettivi pensati e concordati in base all’iter di crescita ed ai protocolli degli standard che riguardano le tre grandi finalità della scuola dell’infanzia per i bambini di 3-6 anni: la conquista dell’autonomia, dell’identità, di competenze in base ai campi di esperienza che saranno poi nella scuola primaria le discipline dei vari saperi ed aree didattiche di insegnamento specifico.
Lascio qui aperto il pensiero personale su eventuali considerazioni del lettore su quale e quanto possa essere vasto il mondo di questa professionalità docente sempre antica e sempre nuova “in progress” oggi.
Una sfida e ricerca educativa entusiasmante che impegna non solo il corpo docente in prima linea ma tutti… perché anche l’adulto non è mai finito finchè cammina…
Desidererei ora in questo luogo meno “affollato” dai mass-media, ma non per questo privo di risonanze culturali, di pensiero o sociali, provare a ripensare insieme a voi all’idea genuina di bambino che ognuno porta con sé.
Noi, adulti per età ed esperienze, portiamo anche il/la piccolo/a d’uomo che ci accompagnerà fino alla senescenza, se vi arriveremo…
Ma proprio perché dei bambini a volte se ne parla moltissimo da tempo, vorrei ora invece spostare l’attenzione su chi si è preso cura di noi nella nostra infanzia educativa e culturale: le maestre.
Queste figure che ci hanno accompagnati per anni, per alcuni immediatamente vengono alla mente, ad altri di noi in modo più soffuso, riempiono come dei flash dei ricordi scene o come filmati personali, hanno lasciato o lasciano tracce significative negli alunni che hanno incontrato nel loro percorso didattico.
La buona riuscita di un percorso formativo valido di un bambino/a dipende molto dalle persone adulte che incontra, quali esseri irripetibili ed unici entrambi, ricchi di potenzialità da far emergere e di limiti intrinseci alla nostra umanità da superare.
La scelta del tema “team docente sinergico” che sa lavorare assieme in modo positivo e costruttivo è per me una SFIDA ed una RICERCA CONTINUA.
Questo tipo di team per molte scuole non è utopico, ma questo accordo è frutto di molto ascolto, tanta pazienza, di sapersi mettere in discussione, il tutto condito con una buona dose di sana ironia e autoironia.
Ogni progetto che si decide di intraprendere all’inizio di ogni anno scolastico andrebbe discusso collegialmente, valutato assieme, monitorato scientificamente per permettere l’efficacia puntuale della realizzazione di obiettivi pensati e concordati in base all’iter di crescita ed ai protocolli degli standard che riguardano le tre grandi finalità della scuola dell’infanzia per i bambini di 3-6 anni: la conquista dell’autonomia, dell’identità, di competenze in base ai campi di esperienza che saranno poi nella scuola primaria le discipline dei vari saperi ed aree didattiche di insegnamento specifico.
Lascio qui aperto il pensiero personale su eventuali considerazioni del lettore su quale e quanto possa essere vasto il mondo di questa professionalità docente sempre antica e sempre nuova “in progress” oggi.
Una sfida e ricerca educativa entusiasmante che impegna non solo il corpo docente in prima linea ma tutti… perché anche l’adulto non è mai finito finchè cammina…