A volte ci comportiamo come se fossimo fuori dal mondo, pazzi e un po’ strani, con l’obiettivo di vivere la nostra vita appieno.
Facciamo scelte di campo drammatiche per vivere e lavorare, talvolta smettendo di studiare, di formarci o di imparare un nuovo mestiere, scegliendo il piacere più che il sacrificio. Ci raccontiamo che molti professionisti hanno scelto vite non rituali per realizzare se stessi. Persone che hanno viaggiato, oziato, aspettato il loro momento creativo. La magia della realizzazione del momento perfetto.
Il problema è che talvolta ci sentiamo soffocare dalla nostra città, nel nostro appartamento, nelle abitudini della nostra vita. Pensiamo in modo drammatico.
Gli amici ci soffocano, le loro teste sono vuote e senz’anima, le ragazze ed i ragazzi, avvicinati per contatti del terzo tipo, fanno venir voglia di rimanere single a vita. Tutto questo non è sano.
E non è uno scherzo.
Quando non veniamo educati, nei nostri sogni vorremmo essere dove nessuno ci guida. Ma senza educazione non si sviluppano i recettori cerebrali necessari per vivere attrezzati di umorismo, regole, buon senso e visioni.
Ognuno di noi ce l’ha l’educazione per attivare le risorse. Ma quando vengono fatte scelte uniche di ‘mare e sole’, di sport e 'cazzeggio', di surfismo sulle onde di una vita che sembra confusa, perdiamo quell’attivatore interiore. Perdiamo il potere della ragione.
I nostri genitori che ci dicono: ‘sii felice’, talvolta aggiungono ‘non fare cose stupide’ e domandano ‘cosa non va nel nostro appartamento o nelle nostre abitudini?’. In realtà dicono ‘vivi sotto quest’albero, che va bene’.
Ma i figli, ‘dopo tanti consigli’, si chiedono: ‘caro genitore, hai fatto pulizia nell’armadio dei tuoi ricordi?’. Vuoi davvero che mi impegni in inutili sforzi e in cose che non vedranno mai la luce? E, soprattutto, ‘mi puoi insegnare ad essere felice?’.
Facciamo scelte di campo drammatiche per vivere e lavorare, talvolta smettendo di studiare, di formarci o di imparare un nuovo mestiere, scegliendo il piacere più che il sacrificio. Ci raccontiamo che molti professionisti hanno scelto vite non rituali per realizzare se stessi. Persone che hanno viaggiato, oziato, aspettato il loro momento creativo. La magia della realizzazione del momento perfetto.
Il problema è che talvolta ci sentiamo soffocare dalla nostra città, nel nostro appartamento, nelle abitudini della nostra vita. Pensiamo in modo drammatico.
Gli amici ci soffocano, le loro teste sono vuote e senz’anima, le ragazze ed i ragazzi, avvicinati per contatti del terzo tipo, fanno venir voglia di rimanere single a vita. Tutto questo non è sano.
E non è uno scherzo.
Quando non veniamo educati, nei nostri sogni vorremmo essere dove nessuno ci guida. Ma senza educazione non si sviluppano i recettori cerebrali necessari per vivere attrezzati di umorismo, regole, buon senso e visioni.
Ognuno di noi ce l’ha l’educazione per attivare le risorse. Ma quando vengono fatte scelte uniche di ‘mare e sole’, di sport e 'cazzeggio', di surfismo sulle onde di una vita che sembra confusa, perdiamo quell’attivatore interiore. Perdiamo il potere della ragione.
I nostri genitori che ci dicono: ‘sii felice’, talvolta aggiungono ‘non fare cose stupide’ e domandano ‘cosa non va nel nostro appartamento o nelle nostre abitudini?’. In realtà dicono ‘vivi sotto quest’albero, che va bene’.
Ma i figli, ‘dopo tanti consigli’, si chiedono: ‘caro genitore, hai fatto pulizia nell’armadio dei tuoi ricordi?’. Vuoi davvero che mi impegni in inutili sforzi e in cose che non vedranno mai la luce? E, soprattutto, ‘mi puoi insegnare ad essere felice?’.