(Edward L. Krame)
Sorridere è più di un movimento facciale, è un gesto di grande beneficio psicofisico: allena il buonumore e lo alimenta dall'interno, rilassa il viso, ne potenzia i tratti e dà un messaggio di apertura e accoglienza.
Quanti sorrisi dispensiamo agli altri durante la giornata? Certamente, sul luogo di lavoro, ne contiamo ben pochi, se pensiamo al dovere che ci richiama di continuo all'ordine, al "fiato" del capo sul collo, alle problematiche da risolvere, insomma alle poche occasioni per rilassarsi e lasciarsi andare.
Cambio destinatario: quanti sorrisi dispensiamo a noi stessi? Ci sono momenti in cui non si ha proprio voglia di farlo ed è assolutamente necessario seguire il flusso delle emozioni, senza forzarle in spazi che non riconosciamo, dando loro la parola per esprimersi come credono. Ce ne sono altri in cui è auspicabile aprire un varco nel nostro modo di osservare ciò che accade intorno a noi, per sorridere con l'anima, attraverso gli occhi, con lo sguardo di chi crede di farcela, di chi sente che non deve mollare, di chi ha amore da condividere, di chi lotta e combatte contro un "nemico incurabile", di chi cade e si rialza, di chi sceglie un'esistenza a colori.