Quando si passa una notte insonne tra pensieri ripetitivi, che occupano tutto lo spazio mentale, un dialogo interno di merito negativo, una incapacità di rispondere ai pochi fondamentali perché, una turbolenza emotiva che frigge il cervello e inquieta il corpo, occorre chiedersi: ‘cosa debbo lasciare?’.
Quando, per una cocente delusione amorosa, le emozioni di tristezza, rabbia, paura dell’abbandono e vuoto esistenziale, hanno violato una ritrovata fiducia nel mondo, nella vita, nell’apertura a un nuovo amore, è il momento di lasciare un’illusione, un’idea, un rigore.
Quando la nostra mappa del mondo è una mappa di ferro, forgiata su valori di impegno e coerenza, come uomini d’altri tempi, che procedono con un ritmo che fa boom … boom, mentre la mappa della nostra ‘amata delusione di carne’, trasgressiva e libera, che divora la vita, fa tic-tac, il nostro sacrificio può non bastare per comporre una diversità insanabile.
E si può soffrire molto nel camminare con passi diversi e destinazioni fugaci. E si può fare cento passi indietro per non riprovare nuovo dolore e nuove disillusioni. E si può pensare che si sta sbagliando tutto, buttando via la vita.
Ma se potessimo vivere un’altra volta la nostra vita forse le parole di conforto, di incoraggiamento e di speranza, potrebbero essere diverse: ’vorrei fare più errori, non cercherei di essere tanto perfetto, mi negherei di più, sarei meno responsabile di quanto sono stato, prenderei pochissime cose sul serio e cercherei di vivere molti buoni momenti’.
Quando, per una cocente delusione amorosa, le emozioni di tristezza, rabbia, paura dell’abbandono e vuoto esistenziale, hanno violato una ritrovata fiducia nel mondo, nella vita, nell’apertura a un nuovo amore, è il momento di lasciare un’illusione, un’idea, un rigore.
Quando la nostra mappa del mondo è una mappa di ferro, forgiata su valori di impegno e coerenza, come uomini d’altri tempi, che procedono con un ritmo che fa boom … boom, mentre la mappa della nostra ‘amata delusione di carne’, trasgressiva e libera, che divora la vita, fa tic-tac, il nostro sacrificio può non bastare per comporre una diversità insanabile.
E si può soffrire molto nel camminare con passi diversi e destinazioni fugaci. E si può fare cento passi indietro per non riprovare nuovo dolore e nuove disillusioni. E si può pensare che si sta sbagliando tutto, buttando via la vita.
Ma se potessimo vivere un’altra volta la nostra vita forse le parole di conforto, di incoraggiamento e di speranza, potrebbero essere diverse: ’vorrei fare più errori, non cercherei di essere tanto perfetto, mi negherei di più, sarei meno responsabile di quanto sono stato, prenderei pochissime cose sul serio e cercherei di vivere molti buoni momenti’.