Un sistema di pensiero ‘fisso’ si ha quando la nostra mente è portata abitualmente ad avere tutta una serie di pensieri e convinzioni che nel tempo sono diventati automatici e che ci portano a determinare comportamenti, volontari o meno, verso le persone e gli accadimenti della nostra vita.
In certi casi, avere nel nostro software una struttura di pensiero è utile, ad esempio nell’organizzazione delle attività quotidiane, serve come navigatore e riferimento per la gestione degli impegni, delle scadenze, ci guida attraverso tappe ben organizzate.
Ci sono tuttavia situazioni in cui mantenere una sorta di ‘fissità’ e ‘rigidità’ nel modo di pensare non aiuta, anzi crea un circuito ripetitivo e stagnante che chiude, blocca e ci impedisce di avanzare ed eventualmente cambiare rotta.
Per usare un’immagine che chiarisce il concetto, pensate a un cerchio, partite da un punto, che è il nostro pensiero, posto al centro in alto, e percorrete il cerchio lungo tutta la circonferenza. Nel percorrerla ci sono tutta una serie di azioni e comportamenti che riportano al punto di partenza e via via si ripete.
Una struttura di pensiero a cerchio di questo tipo, funziona nella normalità dei fatti, nella pianificazione, nella routine, ma quando arriva un evento esterno che improvvisamente entra nel mezzo del nostro cerchio abituale di pensieri, non riusciamo a convergere in quel punto e ad incontrarlo se non interrompendo il circuito.
Come si fa a rompere il cerchio, se non attraverso un punto di rottura e quindi di cambiamento nella struttura fissa e abituale di pensieri e comportamenti?
Se vogliamo considerare e affrontare un evento esterno che accade a volte in modo imprevisto, è necessario uscire dalla nostra fissità nei modi di pensare, altrimenti abbiamo visto che lì, in quel punto, non si arriva.
La vita ci porta a dover affrontare delle situazioni, anche spiacevoli, per cui viene a mancare il nostro controllo. Possiamo agire imparando ad essere flessibili nei modi di pensare, mettendo in discussione certe consolidate forme di pensiero e acquisendone di nuove, imparando così ad adattarci al cambiamento che per natura è dinamico non statico.
Allora la nostra immagine del cerchio si rompe e può diventare una linea, con un punto di partenza e un tracciato tutto nuovo, che tra curve e rettilinei converge al punto.
Rompere la fissità per affrontare il cambiamento in modo flessibile, sapendoci adattare e trovando la strada giusta anche in mezzo a ostacoli lungo il percorso.
In certi casi, avere nel nostro software una struttura di pensiero è utile, ad esempio nell’organizzazione delle attività quotidiane, serve come navigatore e riferimento per la gestione degli impegni, delle scadenze, ci guida attraverso tappe ben organizzate.
Ci sono tuttavia situazioni in cui mantenere una sorta di ‘fissità’ e ‘rigidità’ nel modo di pensare non aiuta, anzi crea un circuito ripetitivo e stagnante che chiude, blocca e ci impedisce di avanzare ed eventualmente cambiare rotta.
Per usare un’immagine che chiarisce il concetto, pensate a un cerchio, partite da un punto, che è il nostro pensiero, posto al centro in alto, e percorrete il cerchio lungo tutta la circonferenza. Nel percorrerla ci sono tutta una serie di azioni e comportamenti che riportano al punto di partenza e via via si ripete.
Una struttura di pensiero a cerchio di questo tipo, funziona nella normalità dei fatti, nella pianificazione, nella routine, ma quando arriva un evento esterno che improvvisamente entra nel mezzo del nostro cerchio abituale di pensieri, non riusciamo a convergere in quel punto e ad incontrarlo se non interrompendo il circuito.
Come si fa a rompere il cerchio, se non attraverso un punto di rottura e quindi di cambiamento nella struttura fissa e abituale di pensieri e comportamenti?
Se vogliamo considerare e affrontare un evento esterno che accade a volte in modo imprevisto, è necessario uscire dalla nostra fissità nei modi di pensare, altrimenti abbiamo visto che lì, in quel punto, non si arriva.
La vita ci porta a dover affrontare delle situazioni, anche spiacevoli, per cui viene a mancare il nostro controllo. Possiamo agire imparando ad essere flessibili nei modi di pensare, mettendo in discussione certe consolidate forme di pensiero e acquisendone di nuove, imparando così ad adattarci al cambiamento che per natura è dinamico non statico.
Allora la nostra immagine del cerchio si rompe e può diventare una linea, con un punto di partenza e un tracciato tutto nuovo, che tra curve e rettilinei converge al punto.
Rompere la fissità per affrontare il cambiamento in modo flessibile, sapendoci adattare e trovando la strada giusta anche in mezzo a ostacoli lungo il percorso.