Potrei iniziare questo argomento da differenti incipit. Quello che mi interessa è trasmettere la pervasività del mistero nella vita quotidiana partendo dalla mia esperienza diretta.. Ecco una buona partenza che interessa il coaching e rappresenta anche una provocazione logica: “Se lo spazio soluzione è più grande dello spazio problema, il problema tenderà a risolversi, se lo spazio soluzione è infinito il problema tenderà a svanire..”. L’infinito è una delle rappresentazioni classiche del mistero e della spiritualità. Si può sperimentare l’infinito o semplicemente immaginare?
Facciamo un passo indietro. Il mio rapporto con il Mistero parte da lontano. Avevo trai 5 e i 6 anni quando fui pervaso da una sorta di visione totalizzante; ero in un grande prato e stavo guardando gli altri bambini che giocavano.. ad un certo punto tutto si fermò e mi parve lontano, sospeso ed insignificante.. il tempo e lo spazio si dilatarono scolpendo nella memoria un attimo di eterno infinito.. Naturalmente questa è una interpretazione posteriore, per dare un senso a quello che avevo vissuto. Ora la memoria mi catapulta circa 15-20 anni avanti quando in una uggiosa serata di fine estate sentii i passi di mio padre risuonare nel viottolo polveroso che portava alla casa dei nonni. Lì usualmente soggiornavamo durante le “vacanze al Paese”. In quel momento fui travolto da una sensazione opprimente di morte e vidi mio padre avvolto da un alone teatrale di ineluttabile oblio. Era calato il sipario sulla sua vita.. Almeno era quello che ho vissuto e come un virus infetta la memoria e la percezione di mio padre e della morte, onnipresente compagna di viaggio.
In quegli anni di gioventù sentivo urgente per la mia salute mentale dare un senso agli eccessi di umore, dalla tristezza cosmica all’euforia allucinogena. Emozioni violente, spiazzanti, alienanti.. Molte volte mi sentii vicino all’abisso della follia o della depressione.. La fantasia e la scrittura di poesie aiutavano a dare uno spazio di espressione alle pulsioni emotive ma erano solo contenitori dove spostare l’alienazione o lo stupore. Scatole di orrori e meraviglie. Proprio allora iniziai a frequentare assiduamente un gruppo culturale con cui condividevamo corsi, viaggi, esperienze curiose e “spirituali”. Lo studio dell’antropologia, dell’arte e delle religioni mi aiutò molto ad indirizzare l’enorme curiosità verso il mondo ed il mistero. In una di quelle bizzarre esperienze percorremmo all’alba un “labirinto”, almeno era quella la nostra intenzione.. Entrare nel celeberrimo labirinto di Porsenna! In realtà si trattava probabilmente di una tomba etrusca (Poggio la Gaiella?), abbandonata nella campagna toscana.. Fu allora che maturai una straordinaria attenzione per i Luoghi insoliti e misteriosi, testimonianze di antica sapienza ed energia tellurica, non solo necropoli, templi, strade antiche, resti archeologi di varia natura ma anche giardini e parchi e siti naturali bizzarri e sublimi..
La salvezza definitiva dalla confusione arrivò con la nascita delle mie figlie. Il mistero della paternità e dell’espansione di esseri viventi in altri esseri viventi. L’immersione nella quotidianità di pianti, pannolini e rigurgiti vari.. mi radicò al ruolo di compagno, padre e lavoratore. Non c’è niente di più potente di una famiglia per ancorarci alla faticosa e meravigliosa realtà quotidiana.
Ma la pulsione per il Mistero continuava a risuonare nella mente.. finché finalmente riuscì a realizzare uno splendido viaggio esperienziale in alcune delle principali cattedrali gotiche francesi. Era l’Aprile del 2003. Tra tutti luoghi visitati la magnifica Chartres, Acropoli di Francia, la mia Shamballa... Studiai le vetrate istoriate della cattedrale una per una finché mi avvicinai all’idea originaria dei costruttori di creare un tempio cosmico, espressione compiuta dell’umano e del divino.. Documentai quel viaggio in un libro fotografico.. Poteva essere una svolta epocale nella mia vita.. Nonostante qualche altro viaggio successivo la spinta di ricerca dei luoghi si affievolì, riposi il libro nel cassetto e ripresi la ricerca in altri territori. Il percorso del Counselling mi portò verso il Mistero definitivo, la Relazione con Sé e con l’Altro.. Usai questa esperienza per ritornare allo studio del Mistero. Mi avvicinai al Counselling spirituale ed iniziai ad organizzare seminari esperienziali sul “Senso della Vita”. Il primo passo fu ripercorrere il tema della spiritualità da differenti prospettive e tramutarlo in esperienza sacra passando dalla ricerca di significati alla ricerca del Senso. Il senso in quanto necessario e mutevole è pervaso di mistero. Ma questa è un’altra storia non ancora matura da raccontarvi.
Ogni giorno della mia vita è immerso nel mistero della Relazione con me stesso. Non so chi sono, non so perché sono, non so dove sto andando. Ma in ogni istante costruisco senso che cerco di condividere. Ogni giorno della mia vita è immerso nel mistero della Relazione con l’Altro. Non so chi siete, da dove venite, cosa volete realmente per voi stessi, cosa volete realmente da me, dove state andando, dove stiamo andando, per chi o per che cosa. Infinite, eterne domande che non hanno risposta?
Facciamo un passo indietro. Il mio rapporto con il Mistero parte da lontano. Avevo trai 5 e i 6 anni quando fui pervaso da una sorta di visione totalizzante; ero in un grande prato e stavo guardando gli altri bambini che giocavano.. ad un certo punto tutto si fermò e mi parve lontano, sospeso ed insignificante.. il tempo e lo spazio si dilatarono scolpendo nella memoria un attimo di eterno infinito.. Naturalmente questa è una interpretazione posteriore, per dare un senso a quello che avevo vissuto. Ora la memoria mi catapulta circa 15-20 anni avanti quando in una uggiosa serata di fine estate sentii i passi di mio padre risuonare nel viottolo polveroso che portava alla casa dei nonni. Lì usualmente soggiornavamo durante le “vacanze al Paese”. In quel momento fui travolto da una sensazione opprimente di morte e vidi mio padre avvolto da un alone teatrale di ineluttabile oblio. Era calato il sipario sulla sua vita.. Almeno era quello che ho vissuto e come un virus infetta la memoria e la percezione di mio padre e della morte, onnipresente compagna di viaggio.
In quegli anni di gioventù sentivo urgente per la mia salute mentale dare un senso agli eccessi di umore, dalla tristezza cosmica all’euforia allucinogena. Emozioni violente, spiazzanti, alienanti.. Molte volte mi sentii vicino all’abisso della follia o della depressione.. La fantasia e la scrittura di poesie aiutavano a dare uno spazio di espressione alle pulsioni emotive ma erano solo contenitori dove spostare l’alienazione o lo stupore. Scatole di orrori e meraviglie. Proprio allora iniziai a frequentare assiduamente un gruppo culturale con cui condividevamo corsi, viaggi, esperienze curiose e “spirituali”. Lo studio dell’antropologia, dell’arte e delle religioni mi aiutò molto ad indirizzare l’enorme curiosità verso il mondo ed il mistero. In una di quelle bizzarre esperienze percorremmo all’alba un “labirinto”, almeno era quella la nostra intenzione.. Entrare nel celeberrimo labirinto di Porsenna! In realtà si trattava probabilmente di una tomba etrusca (Poggio la Gaiella?), abbandonata nella campagna toscana.. Fu allora che maturai una straordinaria attenzione per i Luoghi insoliti e misteriosi, testimonianze di antica sapienza ed energia tellurica, non solo necropoli, templi, strade antiche, resti archeologi di varia natura ma anche giardini e parchi e siti naturali bizzarri e sublimi..
La salvezza definitiva dalla confusione arrivò con la nascita delle mie figlie. Il mistero della paternità e dell’espansione di esseri viventi in altri esseri viventi. L’immersione nella quotidianità di pianti, pannolini e rigurgiti vari.. mi radicò al ruolo di compagno, padre e lavoratore. Non c’è niente di più potente di una famiglia per ancorarci alla faticosa e meravigliosa realtà quotidiana.
Ma la pulsione per il Mistero continuava a risuonare nella mente.. finché finalmente riuscì a realizzare uno splendido viaggio esperienziale in alcune delle principali cattedrali gotiche francesi. Era l’Aprile del 2003. Tra tutti luoghi visitati la magnifica Chartres, Acropoli di Francia, la mia Shamballa... Studiai le vetrate istoriate della cattedrale una per una finché mi avvicinai all’idea originaria dei costruttori di creare un tempio cosmico, espressione compiuta dell’umano e del divino.. Documentai quel viaggio in un libro fotografico.. Poteva essere una svolta epocale nella mia vita.. Nonostante qualche altro viaggio successivo la spinta di ricerca dei luoghi si affievolì, riposi il libro nel cassetto e ripresi la ricerca in altri territori. Il percorso del Counselling mi portò verso il Mistero definitivo, la Relazione con Sé e con l’Altro.. Usai questa esperienza per ritornare allo studio del Mistero. Mi avvicinai al Counselling spirituale ed iniziai ad organizzare seminari esperienziali sul “Senso della Vita”. Il primo passo fu ripercorrere il tema della spiritualità da differenti prospettive e tramutarlo in esperienza sacra passando dalla ricerca di significati alla ricerca del Senso. Il senso in quanto necessario e mutevole è pervaso di mistero. Ma questa è un’altra storia non ancora matura da raccontarvi.
Ogni giorno della mia vita è immerso nel mistero della Relazione con me stesso. Non so chi sono, non so perché sono, non so dove sto andando. Ma in ogni istante costruisco senso che cerco di condividere. Ogni giorno della mia vita è immerso nel mistero della Relazione con l’Altro. Non so chi siete, da dove venite, cosa volete realmente per voi stessi, cosa volete realmente da me, dove state andando, dove stiamo andando, per chi o per che cosa. Infinite, eterne domande che non hanno risposta?