Questa riflessione parte dal mio corpo vissuto, parte dalla mia esperienza, da un ascolto profondo del corpo durante il colloquio di Counseling in veste di Counselor..
Premetto col dire che, secondo il mio modo di vedere e percepire la realtà, il corpo con tutto il suo sentire ed esprimersi è una fonte più veritiera di qualsiasi parola o meglio di qualsiasi altra forma espressiva.
Mi rendo conto che quest'ultima affermazione è forte e opinabile, ma sto parlando per come io sento e vivo la realtà.
Il mio corpo è lo strumento più efficacie e fedele per comunicare, la mia arte espressiva si manifesta con la danza libera, il mio corpo “ ringrazia” ed è al massimo della sua prestanza quando si trova a far fatica all'aperto, il mio corpo sente e si aggiusta alle vibrazioni di un altro corpo, ma soprattutto il mio corpo è il mio termometro delle emozioni!
Si, la chiamo così quell'esperienza che vivo, per esempio in Biodanza, quando muovendomi nello spazio con la musica sento il polso della situazione, soprattutto di quella interna.
Questo per me è meraviglioso!
Questa lunga premessa per dire che anche mentre sto in ascolto e in relazione con una persona, durante il colloquio di Counseling, vivo una sorta di movimenti corporei.
La prima fase del Colloquio è l'ascolto passivo e serve per comprendere il tema che porta la persona.
Mi piace il termine “ comprendere” perché deriva dalla parola cum – prendere ovvero prendere con me l'altro.
Questo prendere con me l'altro implica che io lo prenda totalmente: ne prenda la parola, la gestualità,la mimica,il suo stile personale...tutto!
L'ascolto nel Colloquio ha a che fare con due aspetti: l'ascolto di me e l'ascolto dell'altra persona.
L'ascolto di me riguarda l'ascolto del mio corpo e delle emozioni che mi suscita la narrazione della persona che ho davanti.
Infine, soffermandomi sull'ascolto del mio corpo ( ascolto recettivo) posso andare a sentire e chiedermi:
Durante la fase dell'Ascolto credo sia importante prima di tutto prendersi un momento per sentirsi, ritrovare il proprio radicamento ( il grounding ) per poi poter vedere l'altro e poterlo accogliere con un'autentica e congruente presenza.
Premetto col dire che, secondo il mio modo di vedere e percepire la realtà, il corpo con tutto il suo sentire ed esprimersi è una fonte più veritiera di qualsiasi parola o meglio di qualsiasi altra forma espressiva.
Mi rendo conto che quest'ultima affermazione è forte e opinabile, ma sto parlando per come io sento e vivo la realtà.
Il mio corpo è lo strumento più efficacie e fedele per comunicare, la mia arte espressiva si manifesta con la danza libera, il mio corpo “ ringrazia” ed è al massimo della sua prestanza quando si trova a far fatica all'aperto, il mio corpo sente e si aggiusta alle vibrazioni di un altro corpo, ma soprattutto il mio corpo è il mio termometro delle emozioni!
Si, la chiamo così quell'esperienza che vivo, per esempio in Biodanza, quando muovendomi nello spazio con la musica sento il polso della situazione, soprattutto di quella interna.
Questo per me è meraviglioso!
Questa lunga premessa per dire che anche mentre sto in ascolto e in relazione con una persona, durante il colloquio di Counseling, vivo una sorta di movimenti corporei.
La prima fase del Colloquio è l'ascolto passivo e serve per comprendere il tema che porta la persona.
Mi piace il termine “ comprendere” perché deriva dalla parola cum – prendere ovvero prendere con me l'altro.
Questo prendere con me l'altro implica che io lo prenda totalmente: ne prenda la parola, la gestualità,la mimica,il suo stile personale...tutto!
L'ascolto nel Colloquio ha a che fare con due aspetti: l'ascolto di me e l'ascolto dell'altra persona.
L'ascolto di me riguarda l'ascolto del mio corpo e delle emozioni che mi suscita la narrazione della persona che ho davanti.
Infine, soffermandomi sull'ascolto del mio corpo ( ascolto recettivo) posso andare a sentire e chiedermi:
- Com'è il mio respiro?
- Come sto sulla sedia?
- Che espressione ha il mio viso?
- Cosa mi dice il mio tono muscolare?
- Quale aggiustamento posso adottare?
Durante la fase dell'Ascolto credo sia importante prima di tutto prendersi un momento per sentirsi, ritrovare il proprio radicamento ( il grounding ) per poi poter vedere l'altro e poterlo accogliere con un'autentica e congruente presenza.