Il Coach è il “motivare delle persone”, l'operatore nelle relazioni d'aiuto, in vari ambiti (life, sport, business), ma per svolgere questa attività deve esserne il primo esempio di persona motivata e capace nella gestione della propria vita, ma chi motiva il Coach?
Il Coach stesso deve essere il primo motivatore di “se stesso”.
E fare il Coach, essere da supporto agli altri, farlo nelle migliori condizioni, è un obiettivo, e come tale bisogna saperlo gestire al meglio.
Non è detto che, anche se siamo bravi ad entrare in profondità nella relazione d'aiuto con gli altri, sia altrettanto facile entrare nella propria motivazione, anche se si conoscono bene tutti i meccanismi.
Proprio perché non siamo delle “macchine” programmabili, ed anche perché non possiamo essere completamente obiettivi verso noi stessi, mettendo da parte l'aspetto emozionale, molte volte può capitare di perdere di vista l'essenza del nostro percorso, per i più svariati motivi.
Avere degli obiettivi magari ci può risultare facile ed entusiasmante, ma la motivazione svanisce velocemente: come l’adrenalina, una volta esaurita la sua forza dirompente, la motivazione scompare, lasciandoci il duro lavoro della realizzazione.
La motivazione parte da noi stessi, spesso attendiamo che tutte le condizioni siano perfette per iniziare a lavorare su un progetto o su un nostro obiettivo.
Altre volte aspettiamo che siano gli altri a spronarci all’azione, spesso siamo convinti che la motivazione dipenda da fattori esterni: dal tempo, dall’umore di chi ci sta intorno o più in generale dalla casualità.
In realtà, la motivazione è spesso il frutto di una nostra scelta consapevole. Per scegliere di motivare noi stessi è necessario:
· Capire cosa amiamo veramente e rinnovare costantemente questa sensazione.
Prima di chiederci come mai siamo demotivati in certi momenti, chiediamoci ogni tanto, anche nell'ambito dello stesso campo d'azione, se stiamo facendo ciò che amiamo veramente, se stiamo eseguendo ciò che è in linea con il nostro profondo sentire. Cercare la motivazione per fare qualcosa che odiamo significa ingannare se stessi. Insistere sulle continue delusioni non sempre è indice di tenacia o forza di volontà.
· Fare una lista (Out of Box). La motivazione nasce dalla chiarezza di intenti. Scrivere una lista di ciò che desideriamo raggiungere ci aiuta a dare concretezza ai nostri obiettivi, creando un’ancora nella nostra mente a cui poterci aggrappare ogni volta che siamo demotivati.
. Scoprire cosa funziona. A volte è più importante focalizzare la propria attenzione su cosa funziona anziché su cosa non funziona. Ognuno di noi ha il suo piccolo segreto per ritrovare la motivazione. Scoprire queste piccole riserve di motivazione può aiutarci a ritrovare la spinta anche nei momenti peggiori.
Esiste un legame profondo tra autostima e motivazione: ogni qualvolta riusciamo a rispettare i valori in cui crediamo e secondo cui vogliamo vivere, la nostra autostima si accresce.
Quando l’immagine che abbiamo e diamo di noi stessi coincide con quello che realmente siamo, automaticamente la motivazione ha un’impennata.
Siamo invasi da un senso di euforia e benessere, ed ogni piccolo traguardo raggiunto ci spinge ad inseguirne di nuovi e più ambiziosi.
Creare questo circolo virtuoso di autostima e motivazione non è sempre facile: passato l’entusiasmo iniziale, c'è bisogno di una buona dose di auto-disciplina per imparare a predicare bene e razzolare… bene!
Spesso gli obiettivi che ci diamo non sono i nostri obiettivi, ma sono gli obiettivi imposti dalle persone che ci circondano, dagli amici, dai genitori o dalla società, una motivazione forte deve scatenare entusiasmo, progetti per cui lavoreresti anche gratis, e nei quali la fatica è nulla rispetto ai benefici di cui potrai godere.
Non aver paura dei propri sogni, scegliere obiettivi ambiziosi, scegliere traguardi che ci spingano al limite (oltre la nostra “zona di comfort”), stimolare il proprio “fuoco sacro” e la passione.
Ma dobbiamo tenere anche presente che la trappola della demotivazione è sempre in agguato, per quanto desideriamo evitarlo, prima o poi arrivano i momenti in cui ci sentiamo completamente demotivati.
La motivazione non va “cercata ad ogni costo”, a volte basta osservarsi ed imparare a dare ascolto al proprio intuito, ai pensieri che ci suscitano emozioni gioiose, a volte l’azione viene prima della motivazione, osservare attentamente verso dove è “portata” la propria azione può essere d'aiuto, perché a volte il corpo parla prima della mente.
A volte c'è un bisogno “fisiologico” di “staccare la spina”, ma bisogna stare attenti a non scambiarlo con la “pigrizia”. Quando ci sentiamo demotivati e abbiamo le forze solo per aprire la pagina di Facebook o la TV, proviamo ad uscire per un istante da questa catalessi: prendere una decisione, decidere di agire a dispetto del proprio stato d’animo in quel momento, scegliere di fare ciò che si è deciso di fare, qualsiasi siano le proprie emozioni o le condizioni esterne, in un momento di “pigrizia mentale”, è fondamentale per tenere viva la fiamma che arde dentro di noi.
Altra trappola in agguato è lo “scarico” della coscienza, naturalmente se siamo demotivati è per via di quella tale persona, dello str**zo o della str**za di turno, di quell’obiettivo mancato, di quell'esame andato non come ci aspettavamo, e così via. Ricordiamoci bene che essere demotivati è una nostra scelta, non c’è nulla di più potente di una decisione presa consapevolmente, senza scaricare la responsabilità all'esterno.
Ogni volta che prendiamo una decisione consapevole stiamo mandando al nostro cervello un messaggio ben preciso:“questa è la direzione in cui voglio andare: fai tutto ciò che serve per farmici arrivare!”.
Decidere di allontanarci o avvicinarci ai nostri obiettivi, ogni azione che si sceglie di compiere è un’azione che ci avvicina o ci allontana dai nostri obiettivi. Decidiamo di allontanarci dagli obiettivi ogni volta che scegliamo Facebook allo studio, ogni volta che scegliamo i fast-food ad una sana alimentazione, ogni volta che scegliamo il divano alla palestra. Non bisogna nascondere la testa nella sabbia: decidere se quell’obiettivo lo vogliamo davvero o se sia solo un desiderio passeggero che non è fondamentale nella nostra vita, ma poi non rimpiangerlo, non serve.
Imparare a dire “no”, se non abbiamo mai il tempo per noi stessi e per i nostri obiettivi è fondamentale, se siamo uno di quelli che non riesce a dire mai di no agli amici, ai genitori, al partner, alle proprie debolezze, se non riusciamo mai a dire di no è perché non abbiamo l’autostima abbastanza sviluppata e pensiamo che un nostro rifiuto possa influenzare negativamente il giudizio che gli altri hanno di noi. Dire di no a ciò che non vogliamo, significa dire di sì a ciò che desideriamo davvero: se vogliamo essere una persona migliore per gli altri, dobbiamo innanzitutto essere una persona migliore per noi stessi.
Ripetere sempre più spesso ciò che decidiamo consapevolmente di fare: prendere decisioni consapevoli è uno strumento che ci dà forza e motivazione. Ma non basta prendere qualsiasi decisione, dobbiamo imparare a prendere decisioni più efficaci.
Tutto ciò che percepiamo come imposto dagli altri (o dagli eventi), ogni volta che ripetiamo a noi stessi “devo fare questo” o “devo fare quello“, non facciamo altro che comunicare alla nostra mente dei messaggi negativi che dovrebbero essere sostituiti dai “scelgo” (scelgo di fare questo, scelgo di fare quello) per cambiare forma mentale.
Meglio decidere a priori per noi stessi “cosa scegliere, quando fare, come fare”, definire un piano e rispettarlo è uno degli elementi essenziali per avere sempre degli obiettivi stimolanti.
“La motivazione è il cibo della mente. Non è sufficiente mangiare una sola volta: è necessario farlo regolarmente.”
Peter Devies
Il Coach stesso deve essere il primo motivatore di “se stesso”.
E fare il Coach, essere da supporto agli altri, farlo nelle migliori condizioni, è un obiettivo, e come tale bisogna saperlo gestire al meglio.
Non è detto che, anche se siamo bravi ad entrare in profondità nella relazione d'aiuto con gli altri, sia altrettanto facile entrare nella propria motivazione, anche se si conoscono bene tutti i meccanismi.
Proprio perché non siamo delle “macchine” programmabili, ed anche perché non possiamo essere completamente obiettivi verso noi stessi, mettendo da parte l'aspetto emozionale, molte volte può capitare di perdere di vista l'essenza del nostro percorso, per i più svariati motivi.
Avere degli obiettivi magari ci può risultare facile ed entusiasmante, ma la motivazione svanisce velocemente: come l’adrenalina, una volta esaurita la sua forza dirompente, la motivazione scompare, lasciandoci il duro lavoro della realizzazione.
La motivazione parte da noi stessi, spesso attendiamo che tutte le condizioni siano perfette per iniziare a lavorare su un progetto o su un nostro obiettivo.
Altre volte aspettiamo che siano gli altri a spronarci all’azione, spesso siamo convinti che la motivazione dipenda da fattori esterni: dal tempo, dall’umore di chi ci sta intorno o più in generale dalla casualità.
In realtà, la motivazione è spesso il frutto di una nostra scelta consapevole. Per scegliere di motivare noi stessi è necessario:
· Capire cosa amiamo veramente e rinnovare costantemente questa sensazione.
Prima di chiederci come mai siamo demotivati in certi momenti, chiediamoci ogni tanto, anche nell'ambito dello stesso campo d'azione, se stiamo facendo ciò che amiamo veramente, se stiamo eseguendo ciò che è in linea con il nostro profondo sentire. Cercare la motivazione per fare qualcosa che odiamo significa ingannare se stessi. Insistere sulle continue delusioni non sempre è indice di tenacia o forza di volontà.
· Fare una lista (Out of Box). La motivazione nasce dalla chiarezza di intenti. Scrivere una lista di ciò che desideriamo raggiungere ci aiuta a dare concretezza ai nostri obiettivi, creando un’ancora nella nostra mente a cui poterci aggrappare ogni volta che siamo demotivati.
. Scoprire cosa funziona. A volte è più importante focalizzare la propria attenzione su cosa funziona anziché su cosa non funziona. Ognuno di noi ha il suo piccolo segreto per ritrovare la motivazione. Scoprire queste piccole riserve di motivazione può aiutarci a ritrovare la spinta anche nei momenti peggiori.
Esiste un legame profondo tra autostima e motivazione: ogni qualvolta riusciamo a rispettare i valori in cui crediamo e secondo cui vogliamo vivere, la nostra autostima si accresce.
Quando l’immagine che abbiamo e diamo di noi stessi coincide con quello che realmente siamo, automaticamente la motivazione ha un’impennata.
Siamo invasi da un senso di euforia e benessere, ed ogni piccolo traguardo raggiunto ci spinge ad inseguirne di nuovi e più ambiziosi.
Creare questo circolo virtuoso di autostima e motivazione non è sempre facile: passato l’entusiasmo iniziale, c'è bisogno di una buona dose di auto-disciplina per imparare a predicare bene e razzolare… bene!
Spesso gli obiettivi che ci diamo non sono i nostri obiettivi, ma sono gli obiettivi imposti dalle persone che ci circondano, dagli amici, dai genitori o dalla società, una motivazione forte deve scatenare entusiasmo, progetti per cui lavoreresti anche gratis, e nei quali la fatica è nulla rispetto ai benefici di cui potrai godere.
Non aver paura dei propri sogni, scegliere obiettivi ambiziosi, scegliere traguardi che ci spingano al limite (oltre la nostra “zona di comfort”), stimolare il proprio “fuoco sacro” e la passione.
Ma dobbiamo tenere anche presente che la trappola della demotivazione è sempre in agguato, per quanto desideriamo evitarlo, prima o poi arrivano i momenti in cui ci sentiamo completamente demotivati.
La motivazione non va “cercata ad ogni costo”, a volte basta osservarsi ed imparare a dare ascolto al proprio intuito, ai pensieri che ci suscitano emozioni gioiose, a volte l’azione viene prima della motivazione, osservare attentamente verso dove è “portata” la propria azione può essere d'aiuto, perché a volte il corpo parla prima della mente.
A volte c'è un bisogno “fisiologico” di “staccare la spina”, ma bisogna stare attenti a non scambiarlo con la “pigrizia”. Quando ci sentiamo demotivati e abbiamo le forze solo per aprire la pagina di Facebook o la TV, proviamo ad uscire per un istante da questa catalessi: prendere una decisione, decidere di agire a dispetto del proprio stato d’animo in quel momento, scegliere di fare ciò che si è deciso di fare, qualsiasi siano le proprie emozioni o le condizioni esterne, in un momento di “pigrizia mentale”, è fondamentale per tenere viva la fiamma che arde dentro di noi.
Altra trappola in agguato è lo “scarico” della coscienza, naturalmente se siamo demotivati è per via di quella tale persona, dello str**zo o della str**za di turno, di quell’obiettivo mancato, di quell'esame andato non come ci aspettavamo, e così via. Ricordiamoci bene che essere demotivati è una nostra scelta, non c’è nulla di più potente di una decisione presa consapevolmente, senza scaricare la responsabilità all'esterno.
Ogni volta che prendiamo una decisione consapevole stiamo mandando al nostro cervello un messaggio ben preciso:“questa è la direzione in cui voglio andare: fai tutto ciò che serve per farmici arrivare!”.
Decidere di allontanarci o avvicinarci ai nostri obiettivi, ogni azione che si sceglie di compiere è un’azione che ci avvicina o ci allontana dai nostri obiettivi. Decidiamo di allontanarci dagli obiettivi ogni volta che scegliamo Facebook allo studio, ogni volta che scegliamo i fast-food ad una sana alimentazione, ogni volta che scegliamo il divano alla palestra. Non bisogna nascondere la testa nella sabbia: decidere se quell’obiettivo lo vogliamo davvero o se sia solo un desiderio passeggero che non è fondamentale nella nostra vita, ma poi non rimpiangerlo, non serve.
Imparare a dire “no”, se non abbiamo mai il tempo per noi stessi e per i nostri obiettivi è fondamentale, se siamo uno di quelli che non riesce a dire mai di no agli amici, ai genitori, al partner, alle proprie debolezze, se non riusciamo mai a dire di no è perché non abbiamo l’autostima abbastanza sviluppata e pensiamo che un nostro rifiuto possa influenzare negativamente il giudizio che gli altri hanno di noi. Dire di no a ciò che non vogliamo, significa dire di sì a ciò che desideriamo davvero: se vogliamo essere una persona migliore per gli altri, dobbiamo innanzitutto essere una persona migliore per noi stessi.
Ripetere sempre più spesso ciò che decidiamo consapevolmente di fare: prendere decisioni consapevoli è uno strumento che ci dà forza e motivazione. Ma non basta prendere qualsiasi decisione, dobbiamo imparare a prendere decisioni più efficaci.
Tutto ciò che percepiamo come imposto dagli altri (o dagli eventi), ogni volta che ripetiamo a noi stessi “devo fare questo” o “devo fare quello“, non facciamo altro che comunicare alla nostra mente dei messaggi negativi che dovrebbero essere sostituiti dai “scelgo” (scelgo di fare questo, scelgo di fare quello) per cambiare forma mentale.
Meglio decidere a priori per noi stessi “cosa scegliere, quando fare, come fare”, definire un piano e rispettarlo è uno degli elementi essenziali per avere sempre degli obiettivi stimolanti.
“La motivazione è il cibo della mente. Non è sufficiente mangiare una sola volta: è necessario farlo regolarmente.”
Peter Devies