Cambiare velocemente
Ricordiamolo, il nostro cervello ci offre la possibilità di cambiare velocemente.
Di fronte a un pericolo, a una criticità, a un’emergenza, i processi arcaici del cervello guidano le migliori risposte. A volte abbiamo bisogno di entrare con consapevolezza nella comprensione di questi processi, ma nella maggior parte dei casi, i nostri comportamenti, sono guidati dalle emozioni e da stati mentali assolutamente inconsapevoli.
Sono le emozioni, la vera guida d’innesco delle nostre decisioni e dei nostri cambiamenti.
Percepire, agire e riflettere ci inducono a una verità scientifica: l’azione viene prima del pensiero e le emozioni ne guidano l’effetto. Per questo dobbiamo gestire il nostro sentire e il nostro agire per imparare a reagire agli stimoli nel modo più corretto.
Chiamiamo tutto questo ‘EGO’.
Ego normale
Abbiamo imparato fin da piccoli che lo spazio fisico e psicologico è un valore. Lo abbiamo protetto con buona ragione e lo abbiamo chiamato sano egoismo.
Ego ‘EGOICO’
L'irrigidimento delle nostre prerogative, o omeostasi, si traduce in resistenza al cambiamento. Accade in particolare nella dimensione intersoggettiva quando prevale la rigidità del carattere (ad es. nel narcisismo, nell'auto-referenzialità e nell'egoismo) rispetto alla dimensione relazionale della comprensione, dell’ascolto e dell’empatia.
In definitiva, nei cambiamenti, ciò che diventa cruciale è scoprire come stimolare le reazioni più funzionali al nostro benessere, consapevoli che altrettante forze ne guideranno la resistenza.
Esperienze emozionali correttive.
Prima e dopo la gestione di ogni crisi dobbiamo riflettere e fare il punto sull'esperienza, ma non durante la crisi stessa. Nel pieno della crisi dobbiamo agire, con presa d’atto, con consapevolezza oggettiva, con fluidità.
Pensare in modo diverso.
Da dove nasce un modo diverso di pensare? Da una consapevolezza: il frutto del nostro pensiero, e cioè le decisioni che prendiamo ogni giorno, sono guidate prevalentemente dalle emozioni.
Correggere le emozioni
Per questo è necessario correggere le nostre emozioni cambiando prospettiva. O meglio correggere le nostre emozioni per cambiare prospettiva. Lo possiamo fare con il training mentale, andando a cogliere i sottili cambiamenti energetici del corpo. Oppure modificando il linguaggio o le immagini interiori.
Ad ogni modo, la strada c’è. Le esperienze possono travolgere il nostro Ego e farci sperimentare angoscia e disperazione, ma se impariamo il dialogo intimo con noi stessi è certo che quel dialogo suggestivo e che tocca le corde appropriate, rappresenterà la nostra miglior medicina.
Ricordiamolo, il nostro cervello ci offre la possibilità di cambiare velocemente.
Di fronte a un pericolo, a una criticità, a un’emergenza, i processi arcaici del cervello guidano le migliori risposte. A volte abbiamo bisogno di entrare con consapevolezza nella comprensione di questi processi, ma nella maggior parte dei casi, i nostri comportamenti, sono guidati dalle emozioni e da stati mentali assolutamente inconsapevoli.
Sono le emozioni, la vera guida d’innesco delle nostre decisioni e dei nostri cambiamenti.
Percepire, agire e riflettere ci inducono a una verità scientifica: l’azione viene prima del pensiero e le emozioni ne guidano l’effetto. Per questo dobbiamo gestire il nostro sentire e il nostro agire per imparare a reagire agli stimoli nel modo più corretto.
Chiamiamo tutto questo ‘EGO’.
Ego normale
Abbiamo imparato fin da piccoli che lo spazio fisico e psicologico è un valore. Lo abbiamo protetto con buona ragione e lo abbiamo chiamato sano egoismo.
Ego ‘EGOICO’
L'irrigidimento delle nostre prerogative, o omeostasi, si traduce in resistenza al cambiamento. Accade in particolare nella dimensione intersoggettiva quando prevale la rigidità del carattere (ad es. nel narcisismo, nell'auto-referenzialità e nell'egoismo) rispetto alla dimensione relazionale della comprensione, dell’ascolto e dell’empatia.
In definitiva, nei cambiamenti, ciò che diventa cruciale è scoprire come stimolare le reazioni più funzionali al nostro benessere, consapevoli che altrettante forze ne guideranno la resistenza.
Esperienze emozionali correttive.
Prima e dopo la gestione di ogni crisi dobbiamo riflettere e fare il punto sull'esperienza, ma non durante la crisi stessa. Nel pieno della crisi dobbiamo agire, con presa d’atto, con consapevolezza oggettiva, con fluidità.
Pensare in modo diverso.
Da dove nasce un modo diverso di pensare? Da una consapevolezza: il frutto del nostro pensiero, e cioè le decisioni che prendiamo ogni giorno, sono guidate prevalentemente dalle emozioni.
Correggere le emozioni
Per questo è necessario correggere le nostre emozioni cambiando prospettiva. O meglio correggere le nostre emozioni per cambiare prospettiva. Lo possiamo fare con il training mentale, andando a cogliere i sottili cambiamenti energetici del corpo. Oppure modificando il linguaggio o le immagini interiori.
Ad ogni modo, la strada c’è. Le esperienze possono travolgere il nostro Ego e farci sperimentare angoscia e disperazione, ma se impariamo il dialogo intimo con noi stessi è certo che quel dialogo suggestivo e che tocca le corde appropriate, rappresenterà la nostra miglior medicina.