Ci sono momenti nella vita in cui è necessario mettere un ‘ALT’ sui binari del treno in corsa e fare una sosta.
A volte il bisogno di fermarsi si percepisce in modo consapevole, altre invece non gli si dà ascolto.
Ci sono diversi fattori interni ed esterni che ci mettono in condizioni di ‘strafare’ nel quotidiano e quando il ritmo incalzante degli eventi non viene intervallato da momenti di recupero psicofisico, è facile andare incontro a condizioni eccessive di stress su più fronti: emotivo, fisico e mentale.
Alcune situazioni possono essere:
Non siamo né efficaci né efficienti nel fare le cose, ne risentono le relazioni e ancor più manchiamo di riguardo verso noi stessi.
Se abbiamo la fortuna di avere qualcuno intorno a noi che ci fa notare quando abbiamo bisogno di fermarci proviamo ad ascoltarlo senza trovare scuse, nel frattempo diventiamo noi stessi i nostri migliori consiglieri.
Come? Ascoltiamo il corpo, notiamo i mal di testa frequenti, il peso allo stomaco, la stanchezza. Diamo un nome e un contenuto ai nostri malesseri e pronunciamo un sonoro ‘ALT’.
Ora mi fermo, ritrovo spazi di riposo fisico e mentale e rallento il ritmo delle cose oppure lo cambio a vantaggio di un maggior benessere.
Scelgo attività creative che mi aiutano a ritrovare energia e buonumore, coltivo le mie relazioni. Provo a non rimanere nei problemi ma a trovare soluzioni, chiedendo se necessario collaborazione a chi mi è vicino.
A volte il bisogno di fermarsi si percepisce in modo consapevole, altre invece non gli si dà ascolto.
Ci sono diversi fattori interni ed esterni che ci mettono in condizioni di ‘strafare’ nel quotidiano e quando il ritmo incalzante degli eventi non viene intervallato da momenti di recupero psicofisico, è facile andare incontro a condizioni eccessive di stress su più fronti: emotivo, fisico e mentale.
Alcune situazioni possono essere:
- Un carico eccessivo di impegni sul lavoro o in famiglia
- Non riuscire a chiedere collaborazione e/o delegare lo svolgimento di alcuni compiti
- Preoccupazioni e pensieri che attanagliano la mente e disturbano anche il sonno notturno
- Un forte senso di doverizzazione: ‘devo fare questo altrimenti…’, ‘dovrei occuparmi di lui…’ ‘devo correre là…’ ecc.
- Imprevisti e situazioni che escono dall’ordinario di cui dobbiamo farci carico ‘extra’
Non siamo né efficaci né efficienti nel fare le cose, ne risentono le relazioni e ancor più manchiamo di riguardo verso noi stessi.
Se abbiamo la fortuna di avere qualcuno intorno a noi che ci fa notare quando abbiamo bisogno di fermarci proviamo ad ascoltarlo senza trovare scuse, nel frattempo diventiamo noi stessi i nostri migliori consiglieri.
Come? Ascoltiamo il corpo, notiamo i mal di testa frequenti, il peso allo stomaco, la stanchezza. Diamo un nome e un contenuto ai nostri malesseri e pronunciamo un sonoro ‘ALT’.
Ora mi fermo, ritrovo spazi di riposo fisico e mentale e rallento il ritmo delle cose oppure lo cambio a vantaggio di un maggior benessere.
Scelgo attività creative che mi aiutano a ritrovare energia e buonumore, coltivo le mie relazioni. Provo a non rimanere nei problemi ma a trovare soluzioni, chiedendo se necessario collaborazione a chi mi è vicino.