Ci sono scelte che facciamo nel presente che prendono forma da eventi che vanno ricercati indietro nel tempo.
Questo post apparentemente sembrerebbe nascere ora che lo scrivo. In realtà ha invece iniziato a prendere vita dentro di me a partire dal mese di Novembre dell’anno 2022. Il perché di questa collocazione così precisa è presto detta.
Tutti gli anni, agli inizi di Novembre, ho la consuetudine di comprare una piccola agenda per organizzare i miei impegni lavorativi e due calendari da collocare in due ambienti diversi della mia casa. Per me non è un semplice acquisto dal carattere funzionale ma è invece una sorta di rito propiziatorio per accogliere al meglio l’arrivo del nuovo anno. Generalmente opto per una mattinata durante la settimana. Mi concedo una coccola facendo una rilassante colazione al bar e poi, in una fascia oraria che mi possa permettere di evitare la ressa, mi reco presso una nota catena di librerie. Lì mi prendo tutto il tempo necessario per visionare le agende e i calendari esposti. Rispetto a Dicembre la scelta è maggiore perché ancora non è iniziato l’assalto ai regali di Natale. È un piacere guardare tutto con calma e con l’entusiasmo e la curiosità di una bambina! Lo scorso anno, nello scegliere uno dei due calendari, la mia attenzione è stata catturata da quello che vedete ritratto nell’immagine che accompagna questo post. Per comprendere il motivo che mi ha portato a scegliere proprio questo calendario fra i tanti presenti bisognerebbe fare un tuffo nel passato. Ci ritroveremmo così a parlare del mio vecchio e mai sopito amore per il Giappone che nutro fin dalla più tenera età. In realtà, ad un livello più profondo, per comprendere a sua volta perché in questa vita sia sorto in me un tale amore per il Sol Levante, ci si dovrebbe spingere ancora più in là, ma finiremmo per avventurarci nella narrazione di altre vite che si perdono nella notte dei tempi.
A me piace chiamarlo il fil rouge, ovvero, quel filo sottile ed invisibile che collega nell’arco della nostra esistenza eventi, persone, luoghi, scelte, decisioni. D’un colpo tutto si collega ed elementi apparentemente sparsi, che appaiono come tessere di un ampio mosaico, finiscono per trovare una collocazione precisa dando così forma al tuo essere e sostanza alla tua vita. Elementi che funzionano come cartelli stradali fatti apposta per indicarti la strada giusta. Dove giusta sta per più adatta a te.
E così, dopo l’acquisto del calendario che trattava il tema dell’Ikigai, pochi mesi dopo, durante la frequentazione del Master, mi ritrovo davanti un altro cartello stradale rappresentato dalla proposta di usare come spunto di lavoro il contenuto del libro: Ikigai. Ciò per cui vale la pena vivere. Come scoprire ciò che devi fare e farlo con decisione scritto da Selene Calloni Williams e Noburu Okuda Dō. Le mie antenne interiori si sono subito drizzate e come un segugio mi sono lasciata guidare dalle tracce lasciatemi dall’Energia Divina e rientrata dal Master ho acquistato e letto il libro. So per esperienza che i cartelli stradali non vanno mai ignorati perché generalmente tendono ad offrirci l’occasione di accrescere la nostra consapevolezza interiore. In questo caso ho infatti avuto la chiave per accedere all’istruttivo sapere antico rappresentato dall’Ikigai.
Ikigai è una parola giapponese e rispetto a cosa significhi e a cosa si riferisca, l’autrice del libro citato prima così scrive:
L’ikigai, vale a dire “ciò per cui svegliarsi al mattino”, deve essere un motto che illumina di gioia le tue giornate e ti permette di andare a dormire sereno alla sera, di godere di giornate proficue e di sonno profondo: questo è il tuo ikigai.
Eppure l’ikigai non può essere afferrato dalla mente, non è un concetto. Puoi però intensificare la sua presenza nella tua vita e sintonizzare con esso i tuoi comportamenti e le tue energie. In altre parole si può divenire il proprio ikigai, si può essere il proprio ikigai, respirarlo, viverlo, incarnarlo, ma non afferrarlo con la mente come fosse una teoria, un concetto o un pensiero.
Ciascuno di noi è in missione in questo mondo, ognuno ha un compito. Questo compito comporta sempre di lasciare un segno, un ricordo d’amore del proprio passaggio e manifestare bellezza, che, in natura, è l’espressione dell’amore che unisce fra loro tutte le cose.
Bellezza è essere sé stessi fino in fondo, è darsi alla propria missione con totale dedizione, amare a tal punto quello che si fa che non vi possono essere distrazioni: essere nel flusso dell’azione con piena concentrazione e presenza mentale.
E più avanti aggiunge:
Tu non sei qui per servire il mondo esistente, ma per creare il tuo mondo attraverso il fuoco della tua passione e del tuo amore. L’impossibile è solo la base per creare nuove possibilità. Quando il mondo che vivi è la tua opera d’arte, il tuo quadro, la tua scultura e non la tua prigione, allora stai seguendo il tuo ikigai.
Non essere vittima del mondo, ma comprendere il mondo come immagine plasmabile è l’arte di seguire il proprio ikigai. Essere al servizio del trionfo dell’amore, che è anima e bellezza, armonia, verità e libertà, ti permette di uscire dal tuo Ego. Quando l’obbiettivo finale è qualcosa che trascende il tuo Ego, allora stai seguendo il tuo ikigai. Su questa strada non esistono errori. Se cadi ti rialzi e puoi solo ritrovarti più forte di quando eri partito; invecchiare è un arricchimento; malattie, disagi, disturbi sono doni.
Personalmente, dopo la lettura del libro, ho compreso quale fosse il messaggio che l’Energia Divina voleva farmi arrivare e che aveva in realtà già iniziato a farsi strada in me a partire da un apparentemente banale acquisto di un calendario. Se allargo la visione e penso poi all’ambito specifico del Coaching, avverto l’utilità per un Coach di avere chiaro il proprio ikigai e di attingere ad esso, così come credo possa essere utile che un Coach possa altresì aiutare i propri Coachee a mettere a fuoco i rispettivi ikigai.
Come nota a margine volevo condividere con voi anche un’altra cosa che mi è successa dopo essere riemersa dalla lettura non stop del libro. Un’ illuminazione improvvisa! Il nome dell’autrice che fino ad un attimo prima mi era totalmente estraneo, tutt’a un tratto, chiudendo il libro, mi è suonato stranamente familiare e così, come una tarantolata, mi sono mossa da una stanza all’altra di casa smuovendo i tanti libri sparsi un po' ovunque e alla fine, con mia iniziale grande sorpresa, mi sono imbattuta in un libro acquistato in un mercatino circa sette anni fa e che ancora non ho letto, scritto proprio dalla stessa Calloni Williams ovvero Mantra Madre. La tradizione e le pratiche segrete del matrimonio mistico e del risveglio. Ed ecco di nuovo apparire il mio fil rouge…
E voi lo seguite il vostro filo rosso? Dove vi porta o ri-porta?
Questo post apparentemente sembrerebbe nascere ora che lo scrivo. In realtà ha invece iniziato a prendere vita dentro di me a partire dal mese di Novembre dell’anno 2022. Il perché di questa collocazione così precisa è presto detta.
Tutti gli anni, agli inizi di Novembre, ho la consuetudine di comprare una piccola agenda per organizzare i miei impegni lavorativi e due calendari da collocare in due ambienti diversi della mia casa. Per me non è un semplice acquisto dal carattere funzionale ma è invece una sorta di rito propiziatorio per accogliere al meglio l’arrivo del nuovo anno. Generalmente opto per una mattinata durante la settimana. Mi concedo una coccola facendo una rilassante colazione al bar e poi, in una fascia oraria che mi possa permettere di evitare la ressa, mi reco presso una nota catena di librerie. Lì mi prendo tutto il tempo necessario per visionare le agende e i calendari esposti. Rispetto a Dicembre la scelta è maggiore perché ancora non è iniziato l’assalto ai regali di Natale. È un piacere guardare tutto con calma e con l’entusiasmo e la curiosità di una bambina! Lo scorso anno, nello scegliere uno dei due calendari, la mia attenzione è stata catturata da quello che vedete ritratto nell’immagine che accompagna questo post. Per comprendere il motivo che mi ha portato a scegliere proprio questo calendario fra i tanti presenti bisognerebbe fare un tuffo nel passato. Ci ritroveremmo così a parlare del mio vecchio e mai sopito amore per il Giappone che nutro fin dalla più tenera età. In realtà, ad un livello più profondo, per comprendere a sua volta perché in questa vita sia sorto in me un tale amore per il Sol Levante, ci si dovrebbe spingere ancora più in là, ma finiremmo per avventurarci nella narrazione di altre vite che si perdono nella notte dei tempi.
A me piace chiamarlo il fil rouge, ovvero, quel filo sottile ed invisibile che collega nell’arco della nostra esistenza eventi, persone, luoghi, scelte, decisioni. D’un colpo tutto si collega ed elementi apparentemente sparsi, che appaiono come tessere di un ampio mosaico, finiscono per trovare una collocazione precisa dando così forma al tuo essere e sostanza alla tua vita. Elementi che funzionano come cartelli stradali fatti apposta per indicarti la strada giusta. Dove giusta sta per più adatta a te.
E così, dopo l’acquisto del calendario che trattava il tema dell’Ikigai, pochi mesi dopo, durante la frequentazione del Master, mi ritrovo davanti un altro cartello stradale rappresentato dalla proposta di usare come spunto di lavoro il contenuto del libro: Ikigai. Ciò per cui vale la pena vivere. Come scoprire ciò che devi fare e farlo con decisione scritto da Selene Calloni Williams e Noburu Okuda Dō. Le mie antenne interiori si sono subito drizzate e come un segugio mi sono lasciata guidare dalle tracce lasciatemi dall’Energia Divina e rientrata dal Master ho acquistato e letto il libro. So per esperienza che i cartelli stradali non vanno mai ignorati perché generalmente tendono ad offrirci l’occasione di accrescere la nostra consapevolezza interiore. In questo caso ho infatti avuto la chiave per accedere all’istruttivo sapere antico rappresentato dall’Ikigai.
Ikigai è una parola giapponese e rispetto a cosa significhi e a cosa si riferisca, l’autrice del libro citato prima così scrive:
L’ikigai, vale a dire “ciò per cui svegliarsi al mattino”, deve essere un motto che illumina di gioia le tue giornate e ti permette di andare a dormire sereno alla sera, di godere di giornate proficue e di sonno profondo: questo è il tuo ikigai.
Eppure l’ikigai non può essere afferrato dalla mente, non è un concetto. Puoi però intensificare la sua presenza nella tua vita e sintonizzare con esso i tuoi comportamenti e le tue energie. In altre parole si può divenire il proprio ikigai, si può essere il proprio ikigai, respirarlo, viverlo, incarnarlo, ma non afferrarlo con la mente come fosse una teoria, un concetto o un pensiero.
Ciascuno di noi è in missione in questo mondo, ognuno ha un compito. Questo compito comporta sempre di lasciare un segno, un ricordo d’amore del proprio passaggio e manifestare bellezza, che, in natura, è l’espressione dell’amore che unisce fra loro tutte le cose.
Bellezza è essere sé stessi fino in fondo, è darsi alla propria missione con totale dedizione, amare a tal punto quello che si fa che non vi possono essere distrazioni: essere nel flusso dell’azione con piena concentrazione e presenza mentale.
E più avanti aggiunge:
Tu non sei qui per servire il mondo esistente, ma per creare il tuo mondo attraverso il fuoco della tua passione e del tuo amore. L’impossibile è solo la base per creare nuove possibilità. Quando il mondo che vivi è la tua opera d’arte, il tuo quadro, la tua scultura e non la tua prigione, allora stai seguendo il tuo ikigai.
Non essere vittima del mondo, ma comprendere il mondo come immagine plasmabile è l’arte di seguire il proprio ikigai. Essere al servizio del trionfo dell’amore, che è anima e bellezza, armonia, verità e libertà, ti permette di uscire dal tuo Ego. Quando l’obbiettivo finale è qualcosa che trascende il tuo Ego, allora stai seguendo il tuo ikigai. Su questa strada non esistono errori. Se cadi ti rialzi e puoi solo ritrovarti più forte di quando eri partito; invecchiare è un arricchimento; malattie, disagi, disturbi sono doni.
Personalmente, dopo la lettura del libro, ho compreso quale fosse il messaggio che l’Energia Divina voleva farmi arrivare e che aveva in realtà già iniziato a farsi strada in me a partire da un apparentemente banale acquisto di un calendario. Se allargo la visione e penso poi all’ambito specifico del Coaching, avverto l’utilità per un Coach di avere chiaro il proprio ikigai e di attingere ad esso, così come credo possa essere utile che un Coach possa altresì aiutare i propri Coachee a mettere a fuoco i rispettivi ikigai.
Come nota a margine volevo condividere con voi anche un’altra cosa che mi è successa dopo essere riemersa dalla lettura non stop del libro. Un’ illuminazione improvvisa! Il nome dell’autrice che fino ad un attimo prima mi era totalmente estraneo, tutt’a un tratto, chiudendo il libro, mi è suonato stranamente familiare e così, come una tarantolata, mi sono mossa da una stanza all’altra di casa smuovendo i tanti libri sparsi un po' ovunque e alla fine, con mia iniziale grande sorpresa, mi sono imbattuta in un libro acquistato in un mercatino circa sette anni fa e che ancora non ho letto, scritto proprio dalla stessa Calloni Williams ovvero Mantra Madre. La tradizione e le pratiche segrete del matrimonio mistico e del risveglio. Ed ecco di nuovo apparire il mio fil rouge…
E voi lo seguite il vostro filo rosso? Dove vi porta o ri-porta?