A volte la vita ti porta a fare quelle scelte che sembrano dettate più dalla casualità che dalla coerenza. Mi sono ritrovata, per ben due volte nello stesso giorno, la pubblicità di un evento, così con la mia natura di persona curiosa sono andata alla presentazione. Mi sono chiesta, ma cosa c’entro io con un corso dove si parla di impalcatura, biomeccanica dell’invecchiamento, rughe, visi da “streghe”, platisma, corrugatori, nomi di muscoli che ricordano più una struttura architettonica creata da Gaudì che un corso per diventare una possibile personal trainer della bellezza.
Sapevo che non basta una pelle bene idratata per far risplendere il viso e contrastare i processi degenerativi, ma ho compreso che abbiamo bisogno di mettere in movimento anche quei muscoli facciali, che spesso non sappiamo neppure di avere, e con la loro azione ci consentono di ossigenare i tessuti profondi dove si depositano le "scorie" , che sono i residui metabolici, queste insieme alla pigrizia silenziose fanno invecchiare i nostri muscoli e di conseguenza il nostro aspetto.
E’ vero che a 20 o 30 anni pensi più a cosa vorresti fare da grande e a divertirti e non pensi che il tuo corpo ha già iniziato la fase dell’invecchiamento, ancora meno ti viene in mente di investire in una prevenzione per il viso, ma è quando arrivi alla soglia dei 40/50 anni che ti guardi allo specchio e ti domandi, ma chi è quella persona che mi sta osservando?
Con questa domanda in testa sono andata alla ricerca di sapere se le persone si guardano allo specchio e se si, cosa vedono. Scopro con sorpresa che una buona parte, sia uomini che donne non si guardano allo specchio, una parte lo fa fugacemente e pochi lo fanno con soddisfazione, la paura dell’invecchiamento per alcuni è peggio di una malattia. Allora mi chiedo : Quanto questo può incidere sul nostro umore, sul nostro modo di relazionarci, di immaginarci? Quante emozioni tratteniamo nei muscoli facciali? Quale maschera indossiamo? E soprattutto come sto invecchiando? Questo è un processo inevitabile e la gente più spesso di quello che immaginavo, preferisce ricorrere all’arsenale della chirurgia estetica per riempire la “pigrizia” li dove un muscolo non più tonico ha lasciato lo spazio ad una ruga profonda o un tessuto cadente. Se non si usano i muscoli questi si atrofizzano a discapito di altri che si ipertonicizzano e concorrono ad una deformazione strutturale e ad una usura ossea.
Sarà mica che per non invecchiare bisogna tornare bambini, allora via agli esercizi che possono sembrare delle “smorfie” con lo I – U –O –A – E e visto che la scienza ha provato che sorridendo si sviluppano, nell’area cerebrale corrispondente, le endorfine, le molecole del buon umore, vi consiglio; pensateci ad iscrivervi ad un corso di ginnastica del viso tutta green. Ho scoperto che la usano persino gli attori in teatro e chi ha bisogno di una riabilitazione facciale post interventi, il campo di applicazione è veramente vasto. Magari per qualcuno può diventare una nuova professione come personal trainer.
A si, nel frattempo sono diventata una istruttrice per gruppi per la ginnastica del viso tutta green, mi piace vedere la gente sorridere facendo facce strane allo specchio, ma ancora di più sapere che andranno a casa soddisfatte perché si scoprono più belle anche senza “trucchi”.
Sapevo che non basta una pelle bene idratata per far risplendere il viso e contrastare i processi degenerativi, ma ho compreso che abbiamo bisogno di mettere in movimento anche quei muscoli facciali, che spesso non sappiamo neppure di avere, e con la loro azione ci consentono di ossigenare i tessuti profondi dove si depositano le "scorie" , che sono i residui metabolici, queste insieme alla pigrizia silenziose fanno invecchiare i nostri muscoli e di conseguenza il nostro aspetto.
E’ vero che a 20 o 30 anni pensi più a cosa vorresti fare da grande e a divertirti e non pensi che il tuo corpo ha già iniziato la fase dell’invecchiamento, ancora meno ti viene in mente di investire in una prevenzione per il viso, ma è quando arrivi alla soglia dei 40/50 anni che ti guardi allo specchio e ti domandi, ma chi è quella persona che mi sta osservando?
Con questa domanda in testa sono andata alla ricerca di sapere se le persone si guardano allo specchio e se si, cosa vedono. Scopro con sorpresa che una buona parte, sia uomini che donne non si guardano allo specchio, una parte lo fa fugacemente e pochi lo fanno con soddisfazione, la paura dell’invecchiamento per alcuni è peggio di una malattia. Allora mi chiedo : Quanto questo può incidere sul nostro umore, sul nostro modo di relazionarci, di immaginarci? Quante emozioni tratteniamo nei muscoli facciali? Quale maschera indossiamo? E soprattutto come sto invecchiando? Questo è un processo inevitabile e la gente più spesso di quello che immaginavo, preferisce ricorrere all’arsenale della chirurgia estetica per riempire la “pigrizia” li dove un muscolo non più tonico ha lasciato lo spazio ad una ruga profonda o un tessuto cadente. Se non si usano i muscoli questi si atrofizzano a discapito di altri che si ipertonicizzano e concorrono ad una deformazione strutturale e ad una usura ossea.
Sarà mica che per non invecchiare bisogna tornare bambini, allora via agli esercizi che possono sembrare delle “smorfie” con lo I – U –O –A – E e visto che la scienza ha provato che sorridendo si sviluppano, nell’area cerebrale corrispondente, le endorfine, le molecole del buon umore, vi consiglio; pensateci ad iscrivervi ad un corso di ginnastica del viso tutta green. Ho scoperto che la usano persino gli attori in teatro e chi ha bisogno di una riabilitazione facciale post interventi, il campo di applicazione è veramente vasto. Magari per qualcuno può diventare una nuova professione come personal trainer.
A si, nel frattempo sono diventata una istruttrice per gruppi per la ginnastica del viso tutta green, mi piace vedere la gente sorridere facendo facce strane allo specchio, ma ancora di più sapere che andranno a casa soddisfatte perché si scoprono più belle anche senza “trucchi”.