Un metaprogramma è un programma che crea o modifica un altro programma. Nella psicologia cognitiva, l’assioma che la realtà non può essere appresa in maniera oggettiva ma interpretata soggettivamente ci dice che l’osservatore (tu, io, noi) definisce la realtà attraverso una serie di filtri fisici (la percezione sensoriale) e di filtri mentali (‘mappe, metacognizioni e metastrategie’).
Secondo Bandler, i metaprogrammi sono mappe delle mappe, cioè automatismi psichici attraverso cui una persona decide quale strategia adottare e a cosa è utile prestare attenzione.
L’attenzione, in quanto processo mentale selettivo, che raccoglie informazioni e consente alla coscienza di determinare la realtà percepita, si sovraccarica e ha bisogno di essere orientata in modo esclusivo. Compito dei metaprogrammi è appunto quello di ridurre l’eccesso di dati e creare una mappa semplificata e ‘soggettiva’ della realtà.
I principali meta programmi sono: referente interno e referente esterno; verso e via da; di possibilità o di necessità; visivo, auditivo, cinestesico; attivo, riflessivo, inattivo; giocatore indipendente, di squadra, manager di gruppo; parti grandi e parti piccole; procedurale o opzionale; associato o dissociato.
Apprendere questi schemi può aiutarci a conoscerci più a fondo, a prevedere le azioni delle persone con le quali ci relazioniamo ed è indispensabile per affrontare con più creatività il mondo che ci circonda.
Secondo Bandler, i metaprogrammi sono mappe delle mappe, cioè automatismi psichici attraverso cui una persona decide quale strategia adottare e a cosa è utile prestare attenzione.
L’attenzione, in quanto processo mentale selettivo, che raccoglie informazioni e consente alla coscienza di determinare la realtà percepita, si sovraccarica e ha bisogno di essere orientata in modo esclusivo. Compito dei metaprogrammi è appunto quello di ridurre l’eccesso di dati e creare una mappa semplificata e ‘soggettiva’ della realtà.
I principali meta programmi sono: referente interno e referente esterno; verso e via da; di possibilità o di necessità; visivo, auditivo, cinestesico; attivo, riflessivo, inattivo; giocatore indipendente, di squadra, manager di gruppo; parti grandi e parti piccole; procedurale o opzionale; associato o dissociato.
Apprendere questi schemi può aiutarci a conoscerci più a fondo, a prevedere le azioni delle persone con le quali ci relazioniamo ed è indispensabile per affrontare con più creatività il mondo che ci circonda.