Ho gli occhi cuciti sotto il cielo della vita e non mi sento più.
Il silenziatore delle emozioni ha sparato ai miei pensieri, alle mie azioni; tolto il dolore adesso resto solo io, senza veli. Nudo come un verme e senza respiro.
Senza amore e senza desiderio, privato dei miei tormenti brucianti e senza gambe. senza luce.
E' come mangiare un piatto crudo.
E' come mangiare il piatto!
Nella notte mi agguanta qualcosa che squittisce sotto al mio cuscino; è la notte buia dell'abisso di colui che ha smesso di sentire. Per non morire.
Ma nel mio letto giaccio come un cadavere, Chiuso nel silenzio critico, quello che inchioda la bocca ostinata e mi acceca; mi toglie gli occhi, mi toglie il pianto....mi toglie il tempo.
Allora giù nella gola un'altra pillola!
Pastiglia, pastiglietta fra le mie dita candide ti rigiro prima di sparare al dolore.
Sai traghettarmi in pochi istanti fra le braccia di Morfeo. On-off, adesso piango-adesso dormo.
Ho perso la mia anima dentro a un barattolo; l'ho persa dietro a una porta chiusa, a una bocca aperta. Dentro alle parole che non ho più detto, che non ho più scritto. Che non ho più sentito.
Dentro a una frase.
Sono un involucro. Sono un rospo nel tombino; sono un ragno nel suo buco.
Niente gioia, niente sesso; niente vibra quando vedo il mare.
Solo il dolore della mancanza sa trafiggermi.
Col mio sangue io ti nutro, col mio sangue io ti ammaestro.
Da lontano nessuno può vedere le mie braccia che cercano ciò che resta della mia anima mutilata.
Ho perso l'anima! E per questo non c'è cura.