Proprio non la trovo più.
Ho guardato in cucina fra le spezie, fra i profumi delle mie pietanze; sotto al coperchio della carne arrostita, ma non c'è. Proprio non c'è.
Ho rovistato in cantina e già che c'ero ho assaggiato, tanto per capire se svuotando il bicchiere un po' di spirito mi ritorna nelle guance, magari mi ubriaco e il cabernet mi indica dov'è!
Ho svuotato le mie tasche, guardato nei cassetti della memoria dove i miei affetti riposano dimentichi.
Fra la collezione delle mie chiavi, non si sa mai che aprendo qualche porta non salti fuori.
Le mie porte non apro più, ora solo le chiudo.
Le chiudo sul passato, le chiudo sull'amore tradito, sulle bugie.
Chiudo anche il teatro. Quello è senza chiavi, sarà per quello che faccio così tanta fatica!
Ho cercato pure negli armadi fra le coperte che uso nelle notti più buie quando l'abisso mi assaggia e mi fa sentire tutto il suo gelo.
L'ho cercata fra i coltelli, sotto le lame che assassinano. Magari la mia anima qualcuno l'ha fatta a pezzi e ora giace nella pentola con il vitello.
Piango io come un vitello. Piango perché so dove dovrei cercare. Accidenti!
Non è neanche fra le parole della Szimborska, anche se un po' di lacrime li le trovo sempre.
Non negli alberi, non nel mio solitario giardino! Neppure sotto alle pietre dove ho seppellito il mio amico grande. Neanche li!
Sono stanco di cercare, mi sono rassegnato. Resterò senza!
Un uomo crisalide senza odio, senza rabbia, senza desiderio, senza dolore e senza mare.
Svito il barattolo delle mie benzodiazepine ed eccola li tra il sonno perduto e le ansie mortali.
E' li che l'ho perduta, in un piccolo barattolo pieno di silenzio ottuso, nel buio del cielo senza stelle e senza sogni.
Buona notte anima mia. Ti lascio li, fra le pastiglie del dolore.
Ho guardato in cucina fra le spezie, fra i profumi delle mie pietanze; sotto al coperchio della carne arrostita, ma non c'è. Proprio non c'è.
Ho rovistato in cantina e già che c'ero ho assaggiato, tanto per capire se svuotando il bicchiere un po' di spirito mi ritorna nelle guance, magari mi ubriaco e il cabernet mi indica dov'è!
Ho svuotato le mie tasche, guardato nei cassetti della memoria dove i miei affetti riposano dimentichi.
Fra la collezione delle mie chiavi, non si sa mai che aprendo qualche porta non salti fuori.
Le mie porte non apro più, ora solo le chiudo.
Le chiudo sul passato, le chiudo sull'amore tradito, sulle bugie.
Chiudo anche il teatro. Quello è senza chiavi, sarà per quello che faccio così tanta fatica!
Ho cercato pure negli armadi fra le coperte che uso nelle notti più buie quando l'abisso mi assaggia e mi fa sentire tutto il suo gelo.
L'ho cercata fra i coltelli, sotto le lame che assassinano. Magari la mia anima qualcuno l'ha fatta a pezzi e ora giace nella pentola con il vitello.
Piango io come un vitello. Piango perché so dove dovrei cercare. Accidenti!
Non è neanche fra le parole della Szimborska, anche se un po' di lacrime li le trovo sempre.
Non negli alberi, non nel mio solitario giardino! Neppure sotto alle pietre dove ho seppellito il mio amico grande. Neanche li!
Sono stanco di cercare, mi sono rassegnato. Resterò senza!
Un uomo crisalide senza odio, senza rabbia, senza desiderio, senza dolore e senza mare.
Svito il barattolo delle mie benzodiazepine ed eccola li tra il sonno perduto e le ansie mortali.
E' li che l'ho perduta, in un piccolo barattolo pieno di silenzio ottuso, nel buio del cielo senza stelle e senza sogni.
Buona notte anima mia. Ti lascio li, fra le pastiglie del dolore.