
Chi di noi di fronte ad un fatto emotivo che va a toccare, a scoprire o riscoprire una nostra “ferita” non ha fatto “l’esperienza” di un’emozione potente e dolorosa non del tutto evasa?
Emozioni negative che da bambini o adolescenti ci hanno ferito così profondamente da lasciare per sempre una traccia indelebile per tutti gli anni a venire.
Un episodio irruente, nella relazione, nel lavoro, nella vita sociale, ed ecco che all’improvviso in un lampo tutta quella sofferenza emerge dal profondo, senza darci il tempo di “ragionare” di analizzarla e contenerla; quell’emozione che, per episodi trascorsi, a noi sembrava già processata e digerita, invece eccola, sempre così potente da farci rivivere ogni attimo di un vissuto doloroso, da lasciarci quasi senza fiato, senza la capacità di reagire consapevolmente.
E allora ci chiediamo: “ ma questa emozione non l’avevo superata del tutto?”
Le nostre potenti “ferite” rimangono latenti sino a quando accade qualcosa, un fatto, un attacco da parte di un altro individuo o di una situazione che ci riportano immediatamente in quello stato quasi di panico o almeno così istintuale da rispondere in un atto di attaccare o fuggire. Ferite così abilmente da noi ricoperte da multi strati di pelle che negli anni abbiamo cercato di coprire e ricoprire, di far rimarginare; ferite emozionali da nascondere prima a noi stessi e poi a chiunque, nella paura che potessero andare a “toccare” quella parte di noi così sensibile tale da non riuscire ad accettarla.
Ma è proprio quando arriva l’onda emotiva che scopriamo che la volta precedente avevamo soltanto superato uno strato e che una volta tolto, un altro ancora era pronto ad emergere così come accade in una ferita infetta che pensavamo di aver pulito e disinfettato del suo pus emergente, credendo di essere guariti.
La nostra mente, “la personalità” essendo molto scaltra, ogni volta ci faceva credere di aver superato quel dolore e magari dichiaravamo “ ho lavorato su di me .. ho fatto un grande passaggio…ho raggiunto consapevolezza, eccetera”…Tutti trucchi, che la mente metteva in atto per far smettere la sofferenza convinti che, l’esperienza vissuta fosse ormai evasa, senza però farci rendere conto di non avere mai avuto il coraggio di andare sino in fondo, sino a quando tutto non fosse stato completamente sciolto. Mente scaltra che ci portava ogni volta a fuggire facendoci bastare la gratificazione di quello “strato” di sofferenza vissuto come appena superato, facendoci continuare a vivere nella “normalità” in un’alternanza di momenti in cielo e momenti in terra.
Poi all’improvviso tutto si scatena e ci riporta alla realtà, nel mostrarci che quella ferita non è mai stata completamente guarita e non potrà mai esserlo finchè non del tutto “compresa ovvero presa-dentro di noi” e accettata sino in fondo.
Ma è altrettanto vero che sarà proprio quella sofferenza stratificata che ci spingerà, emergendo un po’ alla volta per essere vissuta, a migliorarci, ad imparare per evolvere con amorevole attenzione osservata e introiettata da parte del nostro SE’ profondo.
Solo accettando-ci, riusciremo a modificarci con una risorsa positiva incredibilmente potente per la nostra crescita individuale .
Emozioni negative che da bambini o adolescenti ci hanno ferito così profondamente da lasciare per sempre una traccia indelebile per tutti gli anni a venire.
Un episodio irruente, nella relazione, nel lavoro, nella vita sociale, ed ecco che all’improvviso in un lampo tutta quella sofferenza emerge dal profondo, senza darci il tempo di “ragionare” di analizzarla e contenerla; quell’emozione che, per episodi trascorsi, a noi sembrava già processata e digerita, invece eccola, sempre così potente da farci rivivere ogni attimo di un vissuto doloroso, da lasciarci quasi senza fiato, senza la capacità di reagire consapevolmente.
E allora ci chiediamo: “ ma questa emozione non l’avevo superata del tutto?”
Le nostre potenti “ferite” rimangono latenti sino a quando accade qualcosa, un fatto, un attacco da parte di un altro individuo o di una situazione che ci riportano immediatamente in quello stato quasi di panico o almeno così istintuale da rispondere in un atto di attaccare o fuggire. Ferite così abilmente da noi ricoperte da multi strati di pelle che negli anni abbiamo cercato di coprire e ricoprire, di far rimarginare; ferite emozionali da nascondere prima a noi stessi e poi a chiunque, nella paura che potessero andare a “toccare” quella parte di noi così sensibile tale da non riuscire ad accettarla.
Ma è proprio quando arriva l’onda emotiva che scopriamo che la volta precedente avevamo soltanto superato uno strato e che una volta tolto, un altro ancora era pronto ad emergere così come accade in una ferita infetta che pensavamo di aver pulito e disinfettato del suo pus emergente, credendo di essere guariti.
La nostra mente, “la personalità” essendo molto scaltra, ogni volta ci faceva credere di aver superato quel dolore e magari dichiaravamo “ ho lavorato su di me .. ho fatto un grande passaggio…ho raggiunto consapevolezza, eccetera”…Tutti trucchi, che la mente metteva in atto per far smettere la sofferenza convinti che, l’esperienza vissuta fosse ormai evasa, senza però farci rendere conto di non avere mai avuto il coraggio di andare sino in fondo, sino a quando tutto non fosse stato completamente sciolto. Mente scaltra che ci portava ogni volta a fuggire facendoci bastare la gratificazione di quello “strato” di sofferenza vissuto come appena superato, facendoci continuare a vivere nella “normalità” in un’alternanza di momenti in cielo e momenti in terra.
Poi all’improvviso tutto si scatena e ci riporta alla realtà, nel mostrarci che quella ferita non è mai stata completamente guarita e non potrà mai esserlo finchè non del tutto “compresa ovvero presa-dentro di noi” e accettata sino in fondo.
Ma è altrettanto vero che sarà proprio quella sofferenza stratificata che ci spingerà, emergendo un po’ alla volta per essere vissuta, a migliorarci, ad imparare per evolvere con amorevole attenzione osservata e introiettata da parte del nostro SE’ profondo.
Solo accettando-ci, riusciremo a modificarci con una risorsa positiva incredibilmente potente per la nostra crescita individuale .