“Non pretendiamo che le cose cambino se continuiamo a fare nello stesso modo”
Albert Einstein
Il cambiamento è un processo intrinseco alla realtà stessa.
Non c’è crescita senza cambiamento.
Il punto non è tanto “cambiare” ma affrontare il cambiamento e utilizzarlo a proprio vantaggio dove possibile.
Sentiamo spesso parlare di cambiamento e a volte dietro questo processo ci nascondiamo, a volte lo usiamo anche come una scusa; buttiamo indistintamente nel “calderone del cambiamento” tutto quello che non riusciamo a gestire risolvere. Ci ripetiamo “devo/voglio cambiare” ma poi di fatto poco viene fatto in quella direzione.
Cambiare significa tutto e niente se non definiamo da dove partiamo, cosa vogliamo cambiare e dove vogliamo arrivare. Questo vale per la vita personale cosi come per il business.
È sicuramente un aspetto essenziale e importante ma non è l’unico a dover essere preso in considerazione.
Spesso parlando di cambiamento ci si focalizza sugli aspetti operativi e poco si quelli sistemici e strutturali.
Sapere dove vogliamo arrivare senza una strategia efficace che ci guida lungo il percorso solitamente è la principale causa di fallimento sulla base della quale poi ci rassegniamo al fatto che non possiamo cambiare, “cambiare è difficile”, “non cambierò mai”, “son fatto così” etc…
Diventa quindi utile nonché essenziale capire non tanto “cosa” cambiare ma “come” cambiare.
Il “come” racchiude in sé razione, struttura, strategia; è svincolato dall’oggetto e in questo modo può essere applicato trasversalmente per vari processi.
Dal cambiamento passiamo quindi alla gestione del cambiamento.
Gestire significa avere delle strategie più o meno efficaci per affrontare una data situazione.
Il punto diventa capire quali sono le nostre modalità operativo-emozionali-razionali per gestire il cambiamento e se queste modalità sono produttive o meno per noi.
Diventare consapevoli delle nostre strategie mentali ci permette di affrontare l’aspetto strutturale ed affrontarlo in modo sistematico; “non so cosa cambierò ma so come cambiare”.
Spesso restiamo “incastrati” nel cambiamento o ci appare “difficile” proprio perché di fatto non abbiamo strategie ottimali e diversificate per gestirlo.
Trattiamo le varie situazioni con la strategia “chiodo e martello” quando a volte ci serve un martello ma non un chiodo oppure non ci serve ne un martello e tantomeno un chiodo.
Cambiamento va di pari passo a miglioramento e questo sarà il post della prossima settimana.
Concludo introducendo il tema del miglioramento con una frase di Elon Musk, in onore dell’impresa recente che lo ha visto sotto la luce dei riflettori:
“Molti dicono di fare le cose in modo diverso, pochi di farle in modo migliore”
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata
Albert Einstein
Il cambiamento è un processo intrinseco alla realtà stessa.
Non c’è crescita senza cambiamento.
Il punto non è tanto “cambiare” ma affrontare il cambiamento e utilizzarlo a proprio vantaggio dove possibile.
Sentiamo spesso parlare di cambiamento e a volte dietro questo processo ci nascondiamo, a volte lo usiamo anche come una scusa; buttiamo indistintamente nel “calderone del cambiamento” tutto quello che non riusciamo a gestire risolvere. Ci ripetiamo “devo/voglio cambiare” ma poi di fatto poco viene fatto in quella direzione.
Cambiare significa tutto e niente se non definiamo da dove partiamo, cosa vogliamo cambiare e dove vogliamo arrivare. Questo vale per la vita personale cosi come per il business.
È sicuramente un aspetto essenziale e importante ma non è l’unico a dover essere preso in considerazione.
Spesso parlando di cambiamento ci si focalizza sugli aspetti operativi e poco si quelli sistemici e strutturali.
Sapere dove vogliamo arrivare senza una strategia efficace che ci guida lungo il percorso solitamente è la principale causa di fallimento sulla base della quale poi ci rassegniamo al fatto che non possiamo cambiare, “cambiare è difficile”, “non cambierò mai”, “son fatto così” etc…
Diventa quindi utile nonché essenziale capire non tanto “cosa” cambiare ma “come” cambiare.
Il “come” racchiude in sé razione, struttura, strategia; è svincolato dall’oggetto e in questo modo può essere applicato trasversalmente per vari processi.
Dal cambiamento passiamo quindi alla gestione del cambiamento.
Gestire significa avere delle strategie più o meno efficaci per affrontare una data situazione.
Il punto diventa capire quali sono le nostre modalità operativo-emozionali-razionali per gestire il cambiamento e se queste modalità sono produttive o meno per noi.
Diventare consapevoli delle nostre strategie mentali ci permette di affrontare l’aspetto strutturale ed affrontarlo in modo sistematico; “non so cosa cambierò ma so come cambiare”.
Spesso restiamo “incastrati” nel cambiamento o ci appare “difficile” proprio perché di fatto non abbiamo strategie ottimali e diversificate per gestirlo.
Trattiamo le varie situazioni con la strategia “chiodo e martello” quando a volte ci serve un martello ma non un chiodo oppure non ci serve ne un martello e tantomeno un chiodo.
Cambiamento va di pari passo a miglioramento e questo sarà il post della prossima settimana.
Concludo introducendo il tema del miglioramento con una frase di Elon Musk, in onore dell’impresa recente che lo ha visto sotto la luce dei riflettori:
“Molti dicono di fare le cose in modo diverso, pochi di farle in modo migliore”
Copyright Lorenzo Savioli anteprima editoriale riservata